lunedì 18 luglio 2011

Il poker online e la stangata della manovra: due facce della stessa medaglia

Avvengono, oggi,due fatti che non sono, a parere mio, semplice coincidenza.

credit channelcity
Il primo è che, dopo l'approvazione lampo della manovra economica e la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, sono subito attivi ticket e imposte sul deposito titoli e tutte le altre gabelle e tagli sulle agevolazioni. Più osservatori hanno notato come la manovra colpisca soprattutto le classi medio basse e basse, più di quanto non colpisca quelle medio-alte e alte. Soprattutto perchè le agevolazioni si applicano solitamente alle classi medio basse e basse e quindi il tagliarle colpisce in misura principale chi ne beneficiava.


credit pokeritaliaweb
Il secondo è che oggi, terminato il periodo di sperimentazione con gettoni prepagati, si dà il via libera al poker cash e ai giochi da Casinò online. Si può giocare con soldi veri, si possono fare puntate, insomma come in un vero e proprio Casinò. L'occasione è data dal decreto pro terremotati dell'Abruzzo, anche se io ci vedo altre motivazioni. Tanto per sapere delle cifre di cui si parla, vi dirò che, a tutt'oggi (cioè prima dell'entrata in vigore del poker online) e sommando tutto, superenalotto, lotterie e così via, tutto l'insieme delle scommesse e giochi ha fruttato una raccolta complessiva di 61,5 miliardi di euro, di cui quello che rimane allo Stato sono circa 10 miliardi. Gli interessi in gioco (è il caso di dire), come si vede, sono mostruosi. L'aspettativa, con questo poker cash e compagnia bella online, è un'entrata per lo Stato di circa 18 miliardi l'anno.

Ora veniamo a quello che, secondo me, unisce i due fatti, al di là della semplice coincidenza. Da una parte lo Stato prende (con i tagli, i ticket, le imposte), dall'altra dà (con i giochi d'azzardo online). Dà speranze, non certezze. Dicono che il ritorno di poker cash e compagnia bella, per i giocatori,  dovrà essere tra l'80 e il 90% il che, in prima istanza, genera un'aspettativa di riprendere lo 0,9 se si punta 1, cioè in perdita. Del resto, questi giochi d'azzardo non sarebbero così appetibili per tutte le imprese che vi si dedicano se non togliessero (ai giocatori) più di quanto danno (ai giocatori).

Ecco quindi trovato il contentino, l'oppio che sopisce la rabbia per le nuove imposte e i nuovi tagli, il generatore di speranze che permette di sopportare questa grigia realtà. Se non si riesce con l'ideologia o la contrapposizione destra-sinistra certamente  si potrà con l'azzardo: la dea fortuna ha in mano le nostre vite, adesso tutto dipende da lei, la nostra felicità e la nostra infelicità. Adesso, se le cose poi non si aggiustano e si ritorna alla tragica realtà, sappiamo di chi è la colpa.

Sono dannatamente contrario all'andazzo che sta prendendo questa nostra società. Il gioco d'azzardo sta prendendo il posto dei sogni, dei  propositi per il futuro, delle aspettative e dei progetti. Lì, se le cose non vanno come vuoi, la colpa non è più della classe politica, degli speculatori, no, la colpa è della fortuna, che ti ha voltato le spalle. Abbandoniamo quello che si può ottenere con il lavoro e l'applicazione per sperare di avere qualcosa con un colpo di fortuna. 

Sul sito dove ho recuperato l'immagine della dipendenza da poker si cita lo studio di un eurodeputato, Sergio Berlato che ha sollecitato, su questi temi, un'interrogazione al Parlamento Europeo.
[...] lo studio riportato da Berlato parla di una perdita stimata per ognuno di questi giocatori di ben 500 euro settimanali, una cifra che mette sicuramente in allarme tutta la Commissione che è sempre vigile su questo tipo di problematiche. [1]
A questa interrogazione, il commissario al Mercato interno e Servizi finanziari della Commissione Europea Michel Barnier ha risposto
"La Commissione condivide queste preoccupazioni. La dipendenza dal gioco può avere effetti devastanti per i giocatori e le loro famiglie ed è indubbio che comporti costi significativi per la società. In risposta alle domande del parlamentare, riguardanti i possibili interventi per la prevenzione dei reati e la protezione dei minori, la Commissione desidera rimandare una sua risposta dopo un'interrogazione orale del Parlamento, abbiamo intenzione di lanciare una consultazione a largo spettro sulle complesse problematiche sollevate dalla diffusione del gioco online e sulle eventuali decisioni da prendere a livello europeo".
E così, accadrà quello che avviene oggi per il fumo: si scrive Nuoce gravemente alla salute, ma  intanto lo si vende. Così, per poker e compagnia bella si dirà: può creare dipendenza, gioca con moderazione. E intanto, la gente giocherà e perderà.

[1] Poker online: l'UE si occuperà di dipendenza. 

2 commenti:

  1. Sarei curioso di sapere quanti soldi fa lo Stato con le vendite dei gratta e vinci.. Secondo me guadagna più da quelli che dalle tasse!!

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  2. Moreno, dovrebbe rientrare nella cifra complessiva dei 61 miliardi e rotti: se ci pensi è una cifra enorme. La tendenza a creare dipendenti dei giochi d'azzardo non mi piace affatto. Nonostante tutte queste entrate lo Stato batte sempre cassa...

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