Con un colpo di coda la manovra svela il suo volto: non sono solo le cosiddette pensioni d'oro a subire una revisione ma anche quelle di bronzo. Infatti, saranno tutte le pensioni dai 1400 euro in su ad essere interessate dall'intervento della manovra.
Si stima che la revisione riguarderà 13 milioni di pensionati. Inoltre, si profilano novità anche per quello che riguarda la reversibilità e l'invalidità.
La manovra è ripartita in diversi anni e prevede correzioni progressive.
- 2012-2013: le pensioni superiori a 5 volte il minimo (476 euro), cioè quelle da 2300 euro in su, non saranno rivalutate secondo l'inflazione mentre quelle tra 1400 e 2300 euro saranno rivalutate nella misura del 45%
- 2014: a partire da questa data l'età per andare in pensione sarà aumentata di 3 mesi, in più verrà agganciata automaticamente all'aspettativa di vita.
- 2012-2013: razionalizzazione e revisione di tutte le pensioni di invalidità, alla ricerca dei falsi invalidi nonchè per la ridefinizione dei requisiti, in termini di reddito e patrimonio, per poterla ricevere.
- Reversibilità: verranno rivisti anche i criteri per l'assegnazione della pensione di reversibilità che attualmente inciderebbe per circa 34 miliardi ogni anno e verrà ridefinita anche la ripartizione delle competenze tra Inps e amministrazioni locali
- Previsioni: si prevede che la spesa pensionistica passi dai 300 miliardi attuali a 338 miliardi nel 2014. Tutto questo con l'attuale normativa. Con l'introduzione delle nuove norme si pensa di contenere l'aumento di spesa per arrivare al famoso pareggio di bilancio del 2014.
Ovviamente molto critici i sindacati e opposizioni.
Così Buonanni della Cisl
"Devono correggere il provvedimento che blocca la rivalutazione delle pensioni"
così l'ex Ministro del Lavoro Damiano
"Al tempo del governo Prodi [...] avevamo fermato per un anno l'indicizzazione delle pensioni, ma di quelle otto volte il minimo (ora quelle 4 volte il minimo ndr).
e così Felice Belisario dell'Idv
"Il governo, come al solito, mantiene intatti gli interessi dei soliti privilegiati. E' un vero e proprio insulto colpire da un lato 13 milioni di pensionati, molti dei quali già stentano ad arrivare a fine mese e, dall'altro, pesare con il misurino del farmacista, dilatandoli nel tempo, i tagli dei costi della politica. Questo governo continua a prendere a schiaffi precari, pensionati e dipendenti pubblici con parole e fatti"
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