Un ottimo suggerimento di Dioniso, Quanto l'ineguaglianza sociale danneggia la società di Richard Wilkinson, mi dà lo spunto per condividere la conferenza di questo studioso inglese.
La disuguaglianza economica, a memoria mia, è sempre esistita e, pur non volendo essere categorico nè fare il futurologo -che poi sbagliano sempre- una sostanziale modifica di questo assetto non sembra pronosticabile nel breve periodo.
Richard Wilkinson è un ricercatore che si occupa di epidemiologia sociale e di diseguaglianze economiche e sociali e della loro influenza sulla salute. Insieme ai grafici postati da Dioniso c'è il collegamento a una Ted conference, con sottotitoli in italiano e la trascrizione completa del testo in italiano, cosa che condivido con piacere.
Questa è la trascrizione completa del testo.
Riconoscerete tutti la verità di quello che sto per dire. Credo che l'intuizione che la disparità crei divisione e sia socialmente corrosiva esistesse già prima della Rivoluzione Francese. Quello che è cambiato è che ora possiamo constatarne la veridicità, possiamo confrontare le società, società più o meno eguali, e vedere cosa produce la disparità. Vi accompagnerò nell'osservazione dei dati e vi spiegherò perché i legami che vi mostrerò sono reali.
Ma prima, guardate che banda di miserabili che siamo. (Risate) Voglio iniziare con un paradosso.Questo mostra l'aspettativa di vita rispetto al reddito nazionale lordo -- il grado medio di ricchezza di una nazione. Vedete che i paesi sulla destra, come la Norvegia e gli Stati Uniti, sono due volte più ricchi di Israele, Grecia e Portogallo, a sinistra. E non c'è differenza nell'aspettativa di vita.Niente suggerisce che ci sia una relazione. Ma se guardiamo all'interno delle nostre società, ci sono enormi gradienti sociali nella salute proprio all'interno delle società. Questa, ancora una volta, è l'aspettativa di vita.
Queste sono piccole aree dell'Inghilterra e del Galles -- i più poveri sulla destra, i più ricchi a sinistra. C'è molta differenza tra i poveri e tutti gli altri. Anche coloro che sono appena al di sotto del livello massimo hanno una salute meno buonarispetto a chi sta in cima. Significa che il reddito è una cosa molto importante all'interno delle nostre società, e non tra società di paesi diversi. La spiegazione di questo paradosso è che, all'interno delle nostre società, guardiamo al reddito relativo o alla posizione sociale, allo status sociale -- a dove ci situiamo in relazione agli altri e all'entità delle differenze tra di noi. E non appena ve ne fate un'idea, dovreste immediatamente chiedervi: cosa succederebbe se aumentassimo le differenze, o le riducessimo, rendendo la differenza tra i redditi maggiore o minore?
Ed ecco quello che vi mostrerò. Non sto utilizzando dati ipotetici. Sto usando dati delle Nazioni Unite --sono gli stessi che ha la Banca Mondiale --sull'ampiezza delle differenze di reddito nelle democrazie ricche e con mercati sviluppati. Il parametro che abbiamo usato, facile da capire e scaricabile da Internet, è quanto i redditi della fascia ricca (il 20% più agiato della popolazione)differiscano da quelli dei meno ricchi (il 20% più disagiato). E vedete che nei paesi più equi sulla sinistra -- Giappone, Finlandia, Norvegia, Svezia --il 20% più agiato è da 3,5 a 4 volte più ricco del 20 per cento più povero. Ma sul lato dei più ineguali --Regno Unito, Portogallo, USA, Singapore -- le differenze sono due volte superiori. Stando alla misurazione, noi siamo due volte più ineguali di alcune delle altre democrazie con mercati di successo.
Ora vi mostrerò come ciò influisce sulla nostra società. Abbiamo raccolto dati su problemi con gradienti sociali, il tipo di problemi che sono più comuni al gradino più basso della scala sociale.Dati confrontabili a livello internazionale su aspettativa di vita, andamento scolastico, tassi di mortalità infantile, tassi di omicidi, proporzione di popolazione detenuta, tasso di natalità tra coppie di adolescenti, grado di fiducia, obesità, malattie mentali -- che nella normale classificazione diagnostica includono dipendenza da droga e alcool -- e dati sulla mobilità sociale. Li mettiamo tutti in un indice. Hanno tutti uguale peso. Dove un paese rappresenta una specie di media dei risultati di tutte queste cose. E qui, li vedete in relazione alla misura di disparità che vi ho appena mostrato, che utilizzerò spesso nella lettura dei dati. I paesi più ineguali vanno peggio in tutti questi tipi di problemi sociali. È una correlazione incredibilmente stretta. Ma se guardate lo stesso indice di salute e problemi sociali in relazione al Prodotto Interno Lordo pro capite, al reddito nazionale lordo, lì non c'è niente, non c'è più correlazione.
Eravamo un po' preoccupati che la gente potesse pensare che avessimo scelto problemi adatti al nostro ragionamento e fabbricato le prove, quindi abbiamo anche scritto un articolo sul British Medical Journal sull'indice UNICEF di benessere dei bambini. È costituito da 40 diverse componentimesse insieme da altre persone. Tra esse, se i bambini hanno un dialogo con i genitori, se hanno libri a casa, i tassi di vaccinazione, se c'è bullismo a scuola. C'è dentro tutto. Eccolo qui in relazione alla stessa misura di disparità. I bambini stanno peggio in società più ineguali. Una relazione molto significativa. Ma ancora una volta, se osservate quella misura di benessere dei bambini, in relazione al reddito nazionale pro capite, non c'è relazione, niente suggerisce una relazione.
Quello che dicono tutti i dati che vi ho mostrato fino ad ora è la stessa cosa. Il benessere medio delle nostre società non dipende più dal reddito nazionale o dalla crescita economica. È molto importante nei paesi più poveri, ma non nel mondo ricco e sviluppato. Ma le differenze tra di noi e dove siamo posizionati l'uno rispetto all'altro ora hanno molta importanza. Vi mostrerò alcuni distinti pezzetti del nostro indice. Ecco qui, per esempio, la fiducia. È semplicemente la percentuale di popolazione che concorda con il fatto che gli altri sono degni di fiducia. Viene dal World Values Survey. Vedete, sul lato con maggiore disparità, è circa il 15% della popolazione che crede di potere dare fiducia agli altri. Ma nelle società più eque,sale al 60 o 65%. E se guardate le misure di coinvolgimento nella vita comunitaria o di capitale sociale, abbiamo relazioni molto similiintimamente legate alla disparità.
Posso dirlo, abbiamo ripetuto il lavoro due volte.L'abbiamo fatto prima su questi paesi ricchi e sviluppati, e poi su un banco di prova separato,l'abbiamo ripetuto su tutti e 50 gli stati americani --facendoci la stessa domanda: gli stati con maggiori disparità sono risultati peggiori con tutte le misurazioni? Ed ecco il grado di fiducia che risulta da una ricerca sociale generale del governo federale in relazione alla disparità. Una diffusione molto simile con livelli di fiducia similari. Succede la stessa cosa. In sostanza abbiamo scoperto che quasi tutto quello che è legato alla fiducia a livello internazionale, è legato alla fiducia anche nei nostri 50 stati su questo banco di prova separato. Non si tratta solo di puro caso.
Questa è la malattia mentale. L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha raccolto dati usando gli stessi questionari diagnostici su campioni casuali di popolazione per consentire il raffronto del tasso di malattie mentali nelle varie società. Questa è la percentuale di popolazione con una qualunque malattia mentale nell'anno precedente. E va dall'8% a tre volte tanto -- intere società con il triplo di malattie mentali rispetto ad altre. E di nuovo c'è una forte correlazione con l'ineguaglianza.
Questa è la violenza. Questi puntini rossi sono gli stati americani, e i triangoli blu sono le province canadesi. Ma guardate la scala di differenze. Va da 15 omicidi per milione di abitanti fino a 150.Questo è il tasso di popolazione detenuta. C'è una differenza di circa 10 volte, in scala logaritmica di lato. Ma va da circa 40 a 400 persone in prigione.Quella correlazione non è dovuta del tutto a un maggiore tasso criminale. In alcuni posti è solo una parte. Ma la maggior parte è dovuta a sentenze più punitive, sentenze più severe. E le società con maggiori disparità hanno anche più tendenza a mantenere la pena di morte. Qui ci sono i ragazzi che abbandonano il liceo. Ancora una volta, differenze abbastanza grosse. Estremamente dannoso, se parliamo di capitalizzare sul talento della popolazione.
Questa è la mobilità sociale. In realtà è una misura della mobilità basata sul reddito. In sostanza, chiede: i padri ricchi hanno figli ricchi e i padri poveri hanno figli poveri, o non c'è nessun tipo di relazione? E sul lato con maggiore disparità, il reddito dei padri è molto più importante -- nel Regno Unito, negli Stati Uniti. E nei paesi scandinavi, il reddito dei padri è molto meno importante. C'è maggiore mobilità sociale. E come ci piace dire -- e so che ci sono tanti Americani qui tra il pubblico -- se gli Americani vogliono vivere il sogno americano, dovrebbero andare in Danimarca.
Vi ho mostrato alcune cose in corsivo, qui. Avrei potuto mostrarvi altri problemi. Sono tutti problemi che tendono ad essere più comuni nella parte bassa della scala sociale. Ma ci sono infiniti problemi con gradienti sociali che sono peggiori in paesi con maggiore disparità -- non solo un pochino, ma tra le due e le 10 volte più frequenti.Pensate alla spesa, il costo umano di una cosa simile.
Vorrei però tornare indietro a questo grafico che vi ho mostrato prima dove mettiamo tutto insieme per dire un paio di cose importanti. Una è che, grafico dopo grafico, scopriamo che i paesi che vanno peggio, qualunque sia il risultato, sembrano essere quelli con maggiori disparità. e quelli che vanno bene sembrano essere i paesi nordici e il Giappone. Quindi quello che osserviamo sono disfunzioni sociali generali legate alla disparità.Non sono solo una o due cose che non vanno, è la maggior parte delle cose.
L'altro punto molto importante che voglio sottolineare di questo grafico è che, se guardate in basso, Svezia e Giappone, sono paesi molto diversi in molte maniere. La posizione delle donne,quanto rimangono vicine al nucleo familiare, è agli antipodi se consideriamo il mondo ricco e sviluppato. Ma un'altra importante differenza è come arrivano a questa maggiore parità. La Svezia ha grosse differenze in termini di reddito, e limita le differenze attraverso tassazione, assistenza sociale generale, ampi benefici e così via. Il Giappone è piuttosto diverso. Parte da differenze di reddito molto inferiori prima delle imposte. Ha una tassazione inferiore. Ha uno stato sociale più limitato. E nella nostra analisi degli stati americani,troviamo più o meno lo stesso contrasto. Alcuni stati se la cavano bene attraverso la redistribuzione, altri che vanno bene perché hanno minori differenze di reddito prima delle imposte.Concludiamo quindi che non importa molto come si arriva a una maggiore equità, purché ci si arrivi in qualche modo.
Non sto parlando di perfetta equità, sto parlando di quello che esiste nelle ricche democrazie di mercato sviluppate. Un'altra parte sorprendente di questa immagine è che non sono solo i poveri ad essere colpiti da questa disparità. Sembra ci sia un fondo di verità nella poesia di John Donne"Nessun uomo è un'isola" E in un certo numero di studi, è possibile confrontare come se la cavano le persone in paesi più o meno equi ad ogni livello della gerarchia sociale. Questo è solo un esempio.È la mortalità infantile. Alcuni Svedesi molto gentilmente classificano molte delle loro morti infantili secondo il registro britannico di classificazione socioeconomica generale. Quindi anacronisticamente una classificazione secondo l'occupazione del padre, per cui i genitori single sono a parte. Ma poi quando si riferisce a una "bassa classe sociale", si tratta di occupazioni manuali non qualificate. Va dalle occupazioni manuali qualificate al centro, ai primi impieghi non manuali, fino ai professionisti in alto -- dottori, avvocati, direttori di grande aziende.
Vedete lì che la Svezia fa meglio della Gran Bretagna lungo tutto la gerarchia sociale. Le differenze maggiori si trovano nella parte bassa della società. Ma anche in cima, sembra esserci un piccolo vantaggio nell'avere una società più equa. Lo dimostriamo con cinque diverse serie di dati che coprono i risultati formativi e la salute negli Stati Uniti e a livello internazionale. E questo sembra essere il quadro generale -- che maggiore equità migliora la situazione nella parte bassa, ma dà alcuni benefici anche nella parte alta.
Ma dovrei dirvi qualcosa su cosa sta accadendo.Sto considerando e parlando degli effetti psico-sociali della disparità. Sentimenti di superiorità e inferiorità, nell'essere valorizzati e devalorizzati,rispettati e non rispettati. E naturalmente, questi sentimenti e la competizione che ne risultainfluenzano il consumerismo nella nostra società.Portano anche ad uno stato di insicurezza. Ci preoccupiamo di più di come ci giudicano e di come ci vedono gli altri, se veniamo considerati attraenti, intelligenti, tutte queste cose. I giudizi sociali aumentano, e anche la paura di questi giudizi.
Curiosamente c'è uno studio parallelo che si sta facendo in psicologia sociale: sono stati analizzati 208 studi diversi in cui dei volontari sono stati invitati a recarsi presso un laboratorio psicologico,ed è stato misurato loro il livello degli ormoni dello stress e la loro reazione nello svolgere compiti stressanti. E nell'analisi, quello che erano interessati a vedere era quale tipo di stressfacesse aumentare il livello di cortisolo, l'ormone centrale dello stress. E la conclusione è stata cheerano i compiti in cui erano contemplate minacce di tipo socio-valutativo -- minacce all'autostima o allo stato sociale in cui altri possono giudicare negativamente la prestazione. Questi tipi di stresshanno un particolare effetto sulla fisiologia dello stress.
Noi abbiamo ricevuto delle critiche. Certo, ci sono persone a cui non piacciono queste cose ed altre che le trovano sorprendenti. Dovrei comunque dirviche quando la gente critica il nostro modo di estrapolare i dati, di fatto non siamo noi a fare la scelta. Abbiamo una regola fissa che se la nostra fonte ha dati relativi a uno dei paesi che stiamo osservando, allora li prendiamo. È la nostra fonte di dati che decide se i dati sono affidabili, non siamo noi. Altrimenti introdurremmo dei pregiudizi.
E per quanto riguarda gli altri paesi? Ci sono 200 studi sulla salute in relazione al reddito e alla disparità nelle riviste accademiche analizzate da colleghi. Non si limitano ai paesi che abbiamo qui,che potrebbero dare un risultato parziale. Gli stessi paesi, la stessa misura di disparità, un problema dopo l'altro. Perché non controlliamo altri fattori? Vi abbiamo mostrato che il PIL procapite non fa nessuna differenza. E naturalmente, altri che usano metodi più sofisticati in letteratura hanno controllato la povertà e l'educazione e così via.
E la causalità? La correlazione in sé non prova che ci sia causalità. Ci abbiamo passato parecchio tempo. E naturalmente, la gente conosce bene i legami causali di alcuni di questi risultati. Il grande cambiamento nella comprensione dei motori della salute cronica nel mondo ricco e sviluppato è quanto un pesante stress da fonti sociali influenzi il sistema immunitario e il sistema cardiovascolare.O per esempio, il motivo per cui la violenza è più frequente in società con maggiori disparità è che la gente è più sensibile all'essere guardata dall'alto in basso.
Devo dire che per affrontare il problema dobbiamo fare i conti con la post-tassazione e la pre-tassazione. Dobbiamo limitare le entrate, la cultura dei bonus per i dirigenti. Credo che dobbiamo rendere i capi responsabili per i loro impiegati, in qualunque maniera. Credo che il messaggio da portarvi a casa sia che possiamo migliorare la qualità della vita riducendo le differenze di reddito tra di noi. Ora abbiamo la possibilità di influire sul benessere psico-sociale di intere società, ed è una cosa emozionante.
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