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Mentre cercavo una risposta su Avvenire agli attacchi di Celentano (condizionale o meno), che ho trovato, l'occhio mi è anche caduto su questo articolo: Senza dimora: 60 mila in Italia.
Sono cifre preoccupanti e importanti e testimoniano di una diffusa difficoltà economica e sociale della categoria degli homeless, per necessità o per scelta, acuita dalla condizioni meteorologiche avverse. Oltre i 60 mila circa senza casa vi sono anche 200 mila persone che si rivolgono ai centri di carità per un pasto, figli della nuova povertà (che non esiste, per alcuni).
Queste cifre sono un'anticipazione di un censimento condotto dall'Istat sui cosiddetti invisibili. Il censimento è stato condotto in strutture come i centri di aiuto grazie ai volontari dell’Agesci, della Caritas, della Comunità di Sant’Egidio e dei Salesiani.
Non sono solo italiani i senza tetto e molti di questi presentano una dipendenza da sostanze stupefacenti o qualche disagio psichico. Sono preferibilmente uomini, di età compresa tra 45 e 65 anni. Tra loro sono rappresentate diverse categorie umane: chi deve pagare gli alimenti dopo una separazione o chi guadagna 500 euro al mese o meno (Stracquadanio docet), immigrati stranieri senza lavoro, anziani.
E non solo di singoli si tratta. Spesso intere famiglie, il più delle volte straniere, si rivolgono ai centri di accoglienza, perchè o sono sconosciuti ai servizi sociali (per timore di perdere la tutela dei figli) o scarsamente assistiti.
Altro aspetto caratteristico è il concentrarsi degli homeless nelle grandi città. Milano raccoglie il 75% di tutti i senza dimora della Lombardia e Roma il 91% di quelli laziali.
Paolo Pezzana, presidente della Fiopsd (federazione degli organismi per senza dimora), ricorda che queste strutture che assistono i senza tetto ricevono solo per metà finanziamenti pubblici, mentre l'altro 50% viene dai privati.
In attesa di conoscere il rapporto Istat, che dovrebbe uscire a giugno, ci sono comunque dati sufficienti per essere molto preoccupati. Il numero delle persone con forti disagi economici aumenta, e lo Stato non è immune da colpe anche se è parco di interventi. Solo per coloro che non vogliono vedere le cose vanno sempre bene e la realtà è simile a quella di un film. Purtroppo molti di quelli che pensano di stare al cinema sono nelle istituzioni e questo non è certamente un elemento favorevole alla soluzione.
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