Un evento che vede la massima frequenza proprio durante il periodo estivo è l'incendio boschivo. Seppure uno possa immaginare che siano le condizioni climatiche tra le probabili cause che li scatenano, secondo il Corpo Forestale dello Stato, su 200 incendi 199 sono causati dall'uomo, un 25% lo è volontariamente e più di un 30% è causato dal rogo di sterpaglie o residui di potature. Spesso, inoltre, i fuochi accesi per bruciare residui vegetali o per ripulire terreni sono solamente una scusa per coprire un incendio doloso. Mentre nei confronti di quest'ultimo tipo di incendi a poco valgono norme di comportamento e consigli, sono invece utili per chi li appicca per bruciare sterpaglie o per ripulire un terreno, insegnando a rispettare le normative regionali o locali, il periodo e le elementari norme di prudenza.
Le cause.
Gli incendi boschivi si suddividono in quattro categorie: incendi naturali, incendi colposi, incendi dolosi e incendi dubbi.
Incendi naturali. In questa categoria rientrano tutti quegli incendi causati da fenomeni naturali, come fulmini o eruzioni vulcaniche. Sono, per questo motivo, inevitabili, ma anche rari.
Incendi colposi. Sono quelli che, pur non essendo causati volontariamente, si devono a negligenza o imperizia di operatori umani. Sono suddivisi, genericamente, in tre gruppi:
attività agricole, come bruciare residui agricoli o per rinnovare i pascoli. Non è raro, per la frequente vicinanza di aree boschive a quelle in cui si appicca il fuoco, che un incendio mal gestito diventi incontrollabile aggredendo anche le vicine zone boschive;
mozziconi di sigarette, e fiammiferi possono essere all'origine di molti incendi, quando abbandonati in maniera a dir poco imprudente su prati, sentieri forestali o anche linee ferroviarie, perchè l'erba secca del periodo estivo prende fuoco facilmente e perchè possono essere trasportati dal vento da luoghi relativamente pericolosi a luoghi molto pericolosi;
incendio di rifiuti in discariche abusive, ma anche le linee elettriche attraverso, per esempio, la caduta a terra di cavi dell'alta tensione, o anche le scintille generate dai treni sui binari, possono essere cause di incendi.
Incendi dolosi. Sono invece quelli appiccati volontariamente, con l'intenzione di arrecare danno all'ambiente. Anche qui si riconoscono genericamente tre gruppi:
per profitto, nella erronea convinzione che le zone incendiate possano essere utilizzate come area edificabile o agraria; in altri casi gli incendi sono appiccati per trovare occupazione nella riforestazione o nell'attività di vigilanza e spegnimento;
per protesta, o anche vendetta personale, i primi nei confronti di enti pubblici contro, magari, la creazione di aree protette, e i secondi per risentimento personale o allo scopo di svalutare aree turistiche; non sono da escludere anche piromani, non mossi da risentimenti precisi ma da disturbi comportamentali;
cause non definite, che non rientrano pienamente in nessuna di quelle descritte sopra ma che sono comunque dolose.
Incendi dubbi. Si tratta di tutti quei casi nei quali non è possibile definire una causa certa.
Incendi in Italia.
Nel 2010, in Italia, ci sono stati 4.884 incendi [Corpo Forestale, Incendi nel 2010] che hanno coinvolto un totale di 46.537 ettari, di cui il 40% aree boschive. E' come se in 12 mesi se ne andasse in fumo un 15% di Valle d'Aosta, o tutto il Parco regionale dell'Adamello. Nonostante tutto, rispetto al 2009 vi sono stati 538 incendi in meno e un consistente numero di ettari in meno sono andati distrutti: ben il 37%. Anche se il segnale è dunque positivo resta pur sempre una drammatica emergenza del periodo estivo. La Sicilia, a livello regionale, è quella con il maggior numero di incendi e superfici percorse dal fuoco: 1.159 incendi su un totale nazionale di 4.884 e una superficie di 20.258 ettari contro un totale nazionale di 46.537.
L'attività investigativa propria del Corpo Forestale ha portato alla segnalazione alla magistratura di 253 persone, 219 delle quali accusate di incendio colposo e 34 di incendio doloso. Di seguito un grafico con numero di incendi e superfici percorse dal fuoco divisi per Regione.
Come si vede, una buona parte degli incendi, secondo i dati sulle persone indagate e le analisi del Corpo Forestale, sono di natura colposa. Imperizia, negligenza, imprudenza, inosservanza delle elementari norme di sicurezza sono tra le cause più comuni di incendio. Basterebbe dunque poco per evitare questa drammatica evenienza, per non mettere a repentaglio vite umane e territorio e per rispettare l'ambiente. Alle volte, la cosa giusta da fare è anche la più semplice.
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dalla rete
corpoforestale.it
Non me ne parlare: qui è uguale! da ieri, nuovi incendi nelle isole de La Palma e La Gomera...
RispondiEliminaI motivi sono gli stessi che per l'Italia. Qui c'è l'aggravante che si potrebbero bruciare i residui vegetali (quemar los rastrojos) senza pericolo, in tutta sicurezza: la normativa prevede che si debba prima chiedere alla Brifor (Brigada Forestal, dipendente dal Ministero dell'Ambiente) di venire ad assistere alla bruciatura, se il luogo non ha acqua propria arrivano con l'autopompa, se il calore, la siccità e il vento sconsigliano fuochi li proibiscono ecc. Ma anche qui (e in Peninsula) la gente si comporta come in Italia: incendi dolosi per sbloccare divieti di costruzione, incendi dolosi per ripicca a causa di un licenziamento, incendi dolosi per poter essere assunti nel personale addetto agli incendi (!), mozziconi di sigaretta buttati nella sterpaglia secca a lato strada, barbecue fuori dagli spazi predisposti, e come ho detto bruciatura di residui senza preventivo permesso.
mi sa che tutto il mondo è paese
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