Non so se l'ambizioso obiettivo contenuto nell'Agenda del Governo, in parte già attuata (a dire dell'esecutivo) è affrontabile nei pochi mesi che mancano alle elezioni (dai 2 agli 8 mesi, a seconda). A leggere l'elenco delle cose da fare c'è da pensare che nemmeno un'intera legislatura sia sufficiente. Del resto, bisogna considerare che anche le cose che si ritengono fatte, in definitiva, come sono state fatte?
Il Governo è entrato in carica il 17 novembre, nel momento di maggior gravità, così esordisce il documento. Se devo essere sincero, e nonostante l'impegno profuso da questo esecutivo, se devo dire un provvedimento di questo Governo che mi ha cambiato la vita (in meglio) non riesco a trovarlo. Non, almeno, nella mia vita di tutti i giorni. Niente è cambiato, in meglio. Però qualcosa è cambiato in peggio: IMU, accise sulla benzina, allungamento dell'età pensionabile.
Forse ha ragione Monti quando dice che gli effetti positivi si vedranno nel medio-lungo periodo, e forse ha ragione chi dice che i piccoli cambiamenti, che sommati fanno i grandi cambiamenti, avvengono senza che neanche ce ne accorgiamo, ed entrano a far parte, quasi inosservati, della nostra vita. Forse questo è il destino di tanti provvedimenti presi dal Governo, che pure si è dato parecchio da fare, è andato in giro per il mondo a rassicurare gli investitori ma questi, pure se dimostrano di avere fiducia nel nostro Presidente, guardano soprattutto alla Bce, e al suo ruolo di garanzia che ridarebbe fiducia ai mercati.
Infine, l'altra cosa che, a stento, si ricorda, è la cessione di potestà nazionale all'Europa con il famoso pareggio di bilancio in Costituzione, evento che, a seconda dei casi e dell'umore di chi ci riflette, può essere considerata positiva o negativa. Positiva, nel senso che c'era bisogno dell'obbligo esterno per costringere i nostri governanti a smetterla di accumulare debito a scopi elettorali e negativa perchè un paese dovrebbe autodeterminarsi e non farsi condizionare da un'oligarchia finanziaria.Comunque, a parte questo, nell'Agenda del Governo vi sono anche le cose ancora da fare. E, proprio a proposito di fisco, finanza pubblica e fiscal compact c'è da presentare una legge attuativa di quella modifica costituzionale, tanto per far capire che l'abbiamo proprio fatta, il solito contrasto all'evasione (che comporta, e qui il Governo non riflette abbastanza, anche maggiori oneri per gli italiani, costretti a pagare l'Iva della fattura anche se non recuperabile), la riforma del catasto (dice a invarianza di imposizione, ma se rimane invariata l'aliquota ma cresce il reddito sul quale si applica aumentano comunque i costi per gli italiani) e, infine, la famosa vendita degli immobili pubblici. Ma questo è solo l'antipasto, sono parecchie le voci prese in considerazione dal Governo. L'Agenda si profila proprio ricca e, come sottolineato sopra, scherzi a parte, i piani di intervento dell'esecutivo sono numerosi: si pensi per esempio all'accorpamento delle province (che magari non porterà assolutamente a niente mentre le regioni sembrano molto più sprecone, vedi recente caso dei gruppi consiliari laziali, ma non saranno toccate), vedi l'accennato intervento sul trasporto aereo, con la chiusura di aeroporti inutili costruti solo per impiegarci forza elettorale, oppure la fissazione del tetto retributivo a 300 mila euro degli alti dirigenti (che chissà se verrà mai attuata, ma comunque l'hanno riproposta). Però c'è qualcosa di strano in questa nostra Italia: ogni provvedimento, ogni intervento, ogni normativa, per quanto giusta possa essere, troverà l'opposizione agguerrita di una fazione partigiana refrattaria a perdere i propri privilegi (classe politica inclusa) e che farà di tutto per non applicare quanto disposto.
E' una sorta di piccolo freno a mano tirato che limita di molto l'efficacia delle leggi (che so, penso ai pluri-mandati dei presidenti di Lombardia ed Emilia-Romagna, possibili solo per una vacatio legis e una mancata volontà di applicare la legge nazionale), sotto qualsiasi condizione, e che fa del nostro popolo un campione di libera interpretazione della legge e pecoronismo politico al tempo stesso. Certo, nel mucchio dei provvedimenti non bisogna dimenticare quelli sbagliati su previdenza e lavoro, la dimenticanza degli esodati e altre perle che, in qualche modo, autogiustificano quelli che oppongono resistenza all'attuazione. In generale, però, il rispetto della legge per la legge, che è una diretta conseguenza del rispetto per le istituzioni, da noi manca.
Ora però è il turno del Governo: ecco il documento, inizia così, con una bella lista
OBIETTIVO CRESCITAL’AGENDA DEL GOVERNO1 INTRODUZIONE2 L’AZIONE PROGRAMMATICA DEL GOVERNO2.1 La riforma dello Stato2.1.1 La finanza pubblica e il fisco2.1.2 Una Pubblica Amministrazione efficiente e vicina ai cittadini2.1.3 La razionalizzazione del sistema delle Autonomie territoriali2.1.5 Più legalità e più sicurezza2.1.6 Semplificare per crescere2.1.7 Una Difesa moderna2.1.8 Servizi pubblici locali2.2 Crescita e rinnovamento della società a vantaggio delle generazioni future2.2.1 Liberalizzazioni e concorrenza2.2.2 Modernizzazione del mercato del lavoro2.2.3 Attuazione dell’agenda per la crescita sostenibile2.2.4 Agenda digitale2.2.5 Scuola, Università, Ricerca2.2.6 Governo del territorio e ambiente2.2.7 Beni culturali2.2.8 Salute2.2.9 Equità, pari opportunità e famiglia2.2.10 Una diplomazia più forte per la crescita del Paese2.2.11 Internazionalizzazione ed export2.2.12 Immigrazione, cooperazione internazionale ed integrazione [continua a leggere su Obiettivo crescita]
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