sabato 1 settembre 2012

Analogie tra i comportamenti di Napolitano e Scalfaro e differenze rispetto ai politici stranieri

L'attuale vicenda sulle intercettazioni al  Presidente della Repubblica  che vede coinvolto   Giorgio Napolitano mi riporta alla mente due eventi: la famosa frase "non ci sto" (A questo gioco al massacro io non ci sto. Io sento il dovere di non starci e di dare l'allarme. Non ci sto non per difendere la mia persona, che può uscire di scena ogni momento, ma per tutelare, con tutti gli organi dello Stato, l'istituto costituzionale della Presidenza della Repubblica, fonte) pronunciata da Oscar Luigi Scalfaro e la vicenda, un po' più recente, del Presidente della Repubblica tedesco Christian Wulff dimessosi per 
un’accusa di interesse privato in ufficio. [e] Un finanziamento a tasso agevolato da un imprenditore amico e qualche notte di vacanza pagata da altri [il Fatto Quotidiano]
anche se
 Wulff ha rivendicato la correttezza del proprio comportamento e si è detto certo di uscire indenne dalla vicenda giudiziaria. Ma ha affermato di voler lasciare la carica di fronte alla “fiducia incrinata” dei cittadini in un momento così delicato per la Germania e per l’economia europea.[il Fatto cit.]

Per la verità, lungo la storia della Repubblica, alcuni Presidenti hanno avuto vicissitudini più o meno importanti, alcune delle quali rivelatisi completamente infondate, altre finite  in un nulla di fatto (non si sa se per assenza di elementi o per archiviazioni o accordi). Una cosa interessante però la si può notare: all'estero gli scandali finiscono spesso con le dimissioni, anche se gli accusati si dichiarano innocenti


Ungheria, si dimette il presidente Schmitt Travolto da scandalo per plagio di una tesi
Germania, il presidente Wulff si dimette per favori da imprenditori amici
per non parlare di altre cariche dello Stato. Si guardi qui. E' soltanto un'osservazione che probabilmente non ha nessun significato. Noto anche una somiglianza di motivazioni tra Scalfaro e Napolitano ma, come detto, qui si fermano le considerazioni:

Quel che sta avvenendo, del resto, conferma l'assoluta obbiettività e correttezza della scelta compiuta dal Presidente della Repubblica di ricorrere alla Corte costituzionale a tutela non della sua persona ma delle prerogative proprie dell'istituzione. [comunicato di Napolitano, fonte Quirinale]
 Non ci sto non per difendere la mia persona, che può uscire di scena ogni momento, ma per tutelare, con tutti gli organi dello Stato, l'istituto costituzionale della Presidenza della Repubblica,  [Scalfaro in diretta tv, fonte it.wikipedia]


1 commento:

  1. Allora, io in Germania ci vivo, e posso dire che quanto riportato dai giornali italiani (il Fatto in primis) sulla vicenda Wulff è per lo meno "pro domo propria".
    Mi spiego meglio: ciò che ha fatto Wulff è moralmente molto, ma molto peggio, di quanto fatto da ogni presidente italiano (o tedesco o di qualsiasi altro paese dell'Europa occidentale).
    Non voglio entrare nella questione penale (nella quale Wulff non pagherà nulla non perché innocente, bensì perché potente e perché in Germania l'azione penale non è obbligatoria in assenza di denuncia da parte delle vittime), però a livello morale posso garantire che i vari Napolitano, Scalfaro e persino Cossiga confronto a Wulff sono persone serie.
    La vera differenza è che in Germania il presidente della repubblica non è poi così indipendente come in Italia e quindi - quando il suo comportamento danneggia non tanto l'immagine del suo paese quanto quella del suo partito - il governo può esercitare pressioni non indifferenti per costringerlo ad andarsene. Pressioni in Italia (per fortuna) inconcepibili.
    Saluti,
    Mauro.

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