Per capire le cose bisogna rifarle. E' questa una tendenza costante nella ricerca scientifica: anticamente lo si faceva con esperimenti empirici, non sempre ineccepibili, ma nel tempo si è cercato di affinare sempre più la capacità di riprodurre la realtà. Pensiamo, per esempio, all'imponenza degli acceleratori di particelle, in cui si tenta di riprodurre collisioni ad altissima energia per replicare i primi istanti di vita dell'Universo.
Un altro modo per cercare di replicare quanto più fedelmente possibile i fenomeni naturali è la simulazione al computer. Ed è quello che hanno fatto i ricercatori multidisciplinari del Barcelona Supercomputing Center, che con il loro lavoro condensato in questo eccezionale video (sottotitolato in inglese) hanno vinto il 1° premio, sezione video, del Visualization Challenge 2012, una competizione nata dalla collaborazione tra la NSF (National Science Foundation) e la rivista Science (qui il sito con i vincitori di tutte le categorie del 2012).
Il video è la ricostruzione computerizzata di un cuore che batte, realizzata attraverso diversi piani: Alya red a computational heart.
La simulazione di un cuore umano richiede una potenza di calcolo enorme. Per questo motivo il software Alya scritto dai ricercatori del Barcelona Supercomputing Center utilizza circa 10.000 processori coordinati tra loro.
[via Le Scienze]
Davvero affascinante. Che lavoro grandioso, complimenti. Per fortuna lo sentiamo battere, ma vederlo in azione è, direi, ipnotico!
RispondiEliminaDavvero affascinante. Che lavoro grandioso, complimenti. Per fortuna lo sentiamo battere, ma vederlo in azione è, direi, ipnotico!
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