Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio dice una massima popolare. Molto spesso noi ci fidiamo di quanto riportato nelle etichette degli alimenti, dalla composizione al peso passando per le calorie. Si è già visto recentemente, con la questione della carne di cavallo, che la composizione non è sempre quella dichiarata in etichetta. Ne consegue che forse anche il numero di calorie non è propriamente quello riportato.
La verifica della corrispondenza tra calorie dichiarate e calorie effettive è venuta a Casey Neistat, un regista newyorkese, che ha effettuato un controllo su alcuni prodotti venduti nelle catene di fast food o ristoranti della Grande Mela. Infatti, per combattere la dilagante obesità, il Dipartimento della Salute di New York ha previsto che anche questi prodotti venduti sfusi avessero il riferimento calorico. L'inchiesta condotta da Neistat è stata poi pubblicata sul New York Times. Il risultato è che, su 5 prodotti testati, 4 avevano più calorie di quelle riportate in etichetta, per un totale di 550 kcal in più, mentre solo una ne aveva meno.
La verifica solleva, evidentemente, anche il problema del perchè vi sia questa discrepanza, se sia dovuta, quantitativamente, a una differente presenza degli ingredienti o se invece si tratta di una differenza qualitativa, cioè con presenza di ingredienti diversi da quelli specificati.
La stessa domanda se l'è posta Neistat che, infatti, ha chiamato i diversi produttori degli alimenti.
Le risposte vanno dall'assenza di qualsiasi commento alla dichiarazione di un impiegato che avrebbero fatto una verifica. Un'altra azienda si è difesa dicendo che siccome i vari prodotti venivano preparati artigianalmente nei singoli ristoranti o fast food, vi poteva essere una differenza di peso o composizione rispetto agli standard predisposti dall'azienda. Questi standard, del resto, l'azienda afferma candidamente di prepararli non portando il piatto finito in un laboratorio e facendo misurare le calorie ma utilizzando una tabella e moltiplicando i valori per il peso dei singoli ingredienti. Il procedimento non è di quelli più accurati, come sembrerebbe dimostrare questa indagine.
Ricordo che Casey Neistat si è servito di un laboratorio di analisi per controllare la corrispondenza calorica dei prodotti con quanto segnato in etichetta.
Come sarà la situazione in Italia?
[visto su Internazionale.it]
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