L'avvento del gioco d'azzardo legale in Italia ha portato alcune spiacevoli conseguenze. Una tra tutte è l'emergere del cosiddetto gioco d'azzardo patologico ovvero ludopatia, condizione di dipendenza patologica dal gioco piuttosto grave. Un'altra conseguenza è l'apertura di un corridoio di comunicazione tra attività economica e politica, inteso come conflitto di interessi, se non di peggio. A suo tempo e ancora oggi ne hanno parlato e ne parlano molti, che fanno anche i nomi. Tra questi un senatore 5 stelle, Giovanni Endrizzi, che così dice in Aula.
Tra le fonti su cui si basa l'intervento di Endrizzi c'è questo rapporto di Matteo Iori presidente di Conagga che sta per Coordinamento Nazionale Gruppi per Giocatori d’Azzardo, «Politica e gioco d’azzardo: poche luci e molte ombre». Ecco una breve cronologia del gioco d'azzardo legale tratta, come il resto delle citazioni, dal rapporto di Iori:
L'andamento della spesa degli italiani in giochi d'azzardo è conseguentemente aumentata nel tempo:nel 1997 il governo Prodi introdusse la doppia giocata di Lotto e Superenalotto e le Sale scommesse, nel 1999 il governo D’Alema fece nascere le sale Bingo, nel 2003 col governo Berlusconi arrivarono le Slot machine, nel 2005 sempre con Berlusconi vennero introdotte la terza giocata del Lotto e le scommesse Big Match, nel 2006 il governo Berlusconi introdusse i nuovi corner e punti gioco per le scommesse, tra il 2007 e il 2008 col ritorno del governo Prodi vennero promossi i giochi che “raggiungono l’utente” (sms, telefonici, digitale terrestre) e venne reso legale il gioco d’azzardo on-line (seppure solo in forma di torneo). L’ennesimo governo Berlusconi nel 2009 (decreto n.39 del 28/04/09) introdusse nuove lotterie ad estrazione istantanea (gratta e vinci), nuovi giochi numerici a totalizzazione nazionale (come il Win for Life), e sancì la nascita delle VideoLottey (dette VLT, apparecchi simili alle slot machine ma con premi molto più alti e soprattutto con la possibilità di spendere molto più denaro); sempre il governo Berlusconi nel 2011 istituì il gioco del Bingo a distanza, l'apertura diben 1.000 sale da gioco per tornei di poker dal vivo, l’aumento del numero delle VideoLottery fino al 14%, l’apertura di 7.000 nuovi punti vendita di scommesse ippiche e sportive, ampliò l’offerta di giochi numerici, introdusse un nuovo gioco promosso in ambito europeo, poi un concorso aggiuntivo mensile del SuperEnalotto, e infine sancì le modalità di funzionamento dei “giochi di sorte legati al consumo”, una specie di azzardo pensato per coloro che vanno a fare la spesa, a cui verrebbe proposto di non ritirare il resto ma di giocarselo… Il governo Monti, nel 2012, mise in “stand by” quest’ultimo gioco e di fatto impedì la nascita dell’ennesima proposta d’azzardo nel nostro Paese [grassetti miei].
- 2000 - 14,3 miliardià
- 2002 - 18 miliardi
- 2004 - 24,8 miliardi
- 2005 - 28 miliardi
- 2006 - 35,2 miliardi
- 2007 - 42 miliardi
- 2008 - 47,5 miliardi
- 2009 - 54,4 miliardi
- 2010 - 61,4 miliardi
- 2011 - 79,9 miliardi
- 2012 - 85 miliardi (stima)
Ed ecco i corridoi aperti tra politica e attività del gioco d'azzardo legale secondo Iori:
Alemanno [...] nel 2008 ricevette una donazione da 60mila euro dalla SNAI per il sostegno al suo comitato elettorale a sindaco di Roma. Ma la SNAI non fu generosa solo con lui..Nel 2006 finanziò con 150mila euro la Margherita, nel 2007 finanziò con 30mila euro l’UDC, nel 2008 finanziò con 45mila euro i DS tramite Ugo Sposetti, nel 2009 finanziò con 45mila euro il Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo. [...] Vincenzo Scotti, 5 volte Ministro con la Democrazia Cristiana e poi Sottosegretario di Stato nel governo Berlusconi. Scotti fu il presidente di Ascob, l’associazione dei concessionari del Bingo e fu soprattutto il presidente della società che lanciò questo gioco. “Formula Bingo” fu fondata da Scotti insieme a Luciano Consoli ex militante del PCI, poi uomo di fiducia di Massimo D’Alema (Consoli divenne anche presidente di Red TV, televisione legata ai DS).
Ma questi, come dice Iori, seppure comportamenti sconvenienti, non sono tali da interessare la magistratura. Altri sì però, e Iori li elenca:
Laboccetta fu uno dei politici la cui campagna elettorale fu aiutata economicamente da una delle
industrie del gioco, ricevette infatti ben 50.000 euro dall’Atlantis (oggi Bplus) che non solo è una multinazionale del gioco d’azzardo che ha sede nei paradisi fiscali delle Antille Olandesi, ma che con oltre 85.000 apparecchi è anche la più grande concessionaria di slot machine del nostro Paese.
[...] C’è chi potrebbe trovare curioso il fatto che la SISAL nel biennio 2009-2010, quando premier del governo era Silvio Berlusconi, aumentò le sue spese in pubblicità sulle reti Mediaset portandole a 17,7 milioni di euro contro il solo 1,2 milione di euro per pubblicità sulla Rai; così come fece la Lottomatica con 13,1 milioni di euro per la Mediaset contro i 5,2 milioni per la Rai. Non mancarono neppure le pubblicità sulla rivista della Fondazione Italianieuropei, riconducibile a D’Alema, ma per più modesti 30.000 euro.
A parte i comportamenti che sono di pertinenza della magistratura, anche quelli che non lo sono, o non lo sono in maniera così stringente, sono comunque interessanti per l'opinione pubblica. E' la cosiddetta trasparenza, dalla cui assenza scaturisce il conflitto di interessi, e infine l'intreccio politica-affari. E' possibile interrompere questa sequenza?
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