Inizia nel 7.000 a.C. la ricostruzione storica dell'Egitto fatta dalla BBC. Ai nostri fini, ripercorrere la storia cominciando dall'inizio servirebbe a riportare ordine e cultura là dove ora c'è solo caos e distruzione: l'Egitto delle origini è mitico, quanto lo sono le piramidi e i geroglifici. Ma non così lontano nel tempo occorre andare per comprendere l'attualità dell'Egitto, diventato ormai una seconda Siria, bastano alcuni anni. I militari sparano sui civili, i morti si contano a centinaia se non a migliaia, le promesse della rivoluzione che doveva scacciare il dittatore e portare libertà e democrazia si sono avverate solo in parte, la terra della valle del Nilo non ha conquistato libertà e diritti, e forse nemmeno li cercava.
Per quello che vorremmo sapere, e cioè perchè una rivoluzione che spodesta un dittatore non si è trasformata in un regime più democratico, partire dalle prime proteste contro Mubarak può essere sufficiente. Nel febbraio del 2010 El Baradei torna in Egitto, vuole partecipare alle elezioni presidenziali del 2011. Quella che segue è una traduzione di alcune voci della cronologia pubblicata dalla BBC sull'Egitto, dal 7.000 a.C. ad oggi. Ruolo dei militari, presenza di forti gruppi islamici, tensioni con i cristiani copti, questi alcuni temi che scaldano l'Egitto, rendendolo un calderone in perenne rivoluzione.
2010
Giugno - Alle elezioni della Camera alta (Shura) i Fratelli musulmani non ottengono neppure un seggio; affermano che il voto sia stato truccato.
Novembre - I cristiani copti si scontrano con la polizia sulla costruzione di una chiesa. Alle elezioni parlamentari i Fratelli musulmani non conquistano neppure un seggio, perdendo gli 88 che avevano. Accuse di brogli.
2011
Gennaio - Attentato in una chiesa di cristiani copti, 21 vittime. Prime manifestazioni anti-governative sulla scia di quelle avvenute in Tunisia che hanno costretto Ben Ali ad andarsene. Mubarak fa un rimpasto di governo ma le proteste non si placano. I dimostranti chiedono le sue dimissioni, che promette di dare a settembre.
Febbraio - Mubarak si dimette e lascia il potere al consiglio militare.
Marzo - Vengono approvate riforme costituzionali per aprire la strada a nuove elezioni.
Aprile - Mubarak e i suoi figli vengono arrestati con l'accusa di corruzione. Continuano le proteste in piazza Tahrir per la lentezza del cambiamento politico. Vengono alla ribalta gruppi islamici.
Agosto - L'esercito disperde i manifestanti. Mubarak va sotto processo con l'accusa di aver ordinato l'uccisione dei manifestanti.
Ottobre - Negli scontri tra forze di sicurezza e cristiani copti perdono la vita 24 persone.
Novembre. Ancora violenze delle forze di sicurezza contro i manifestanti, che accusano i militari di voler mantenere il potere. Si dimette il Primo ministro Sharaf in seguito ai disordini. Iniziano le consultazioni parlamentari.
Dicembre - Entra in carica il nuovo governo di unità nazionale guidato dal primo ministro Kamal al-Ganzouri.
2012
Gennaio - I partiti islamisti vincono le elezioni parlamentari.
Maggio - Mohammed Morsi, candidato dei Fratelli musulmani, vince il primo turno delle presidenziali contro un candidato dell'era Mubarak. La stampa parla di un'affluenza intorno al 43%. I militari annunciano la fine dello stato di emergenza in vigore dal 1981, dopo la morte di Sadat.
Giugno - Morsi vince le elezioni presidenziali. Mubarak viene condannato all'ergastolo per complicità nell'uccisione di dimostranti nelle manifestazioni di inizio 2011.
Luglio - La Corte Suprema annulla le elezioni parlamentari vinte dai Fratelli musulmani e il Consiglio supremo delle forze armate scioglie l'assemblea. Morsi revoca l'ordine di scioglimento.
Agosto - Il nuovo primo ministro Hisham Qandil forma un governo composto di tecnocrati, islamisti e membri del vecchio governo, escludendo le forze laiche e liberali. Combattenti islamici attaccano un avamposto militare nel Sinai, uccidendo 16 soldati. Morsi allontana il Ministro della Difesa e il Capo di Stato maggiore, in più impedisce ai militari di intervenire su legislazione e nuova Costituzione.
Novembre - Morsi emette un decreto che impedisce alla magistratura di contestare le sue decisioni, ma rinuncia dopo le proteste popolari.
Dicembre - La nuova Assemblea costituente, con maggioranza islamica, approva la bozza della nuova Costituzione, che aumenta il ruolo dell'Islam e limita la libertà di parola e di riunione. Un referendum approva la nuova Costituzione: proteste dell'opposizione laica, dei cristiani e delle associazioni femminili.
2013
Gennaio - Più di 50 persone uccise in seguito a violenti scontri di piazza. Il capo dell'esercito avverte che la lotta politica sta portando l'Egitto al collasso.
Marzo - Un tribunale amministrativo annulla le elezioni parlamentari indette da Morsi per il 22 aprile, per non aver trasmesso alla Corte Costituzionale la legge elettorale emendata dalla Camera alta.
Giugno - Morsi nomina governatori islamisti in 13 dei 27 governatorati. Grandi proteste suscita la nomina di un membro di un gruppo islamista armato legato al massacro di turisti a Luxor del 1997. In seguito alle proteste il neo governatore di Luxor si dimette.
Luglio - Dopo le continue manifestazioni di piazza i militari destituiscono il Presidente Morsi dal suo incarico. Il calendario per nuove elezioni presidenziali viene rifiutato dai Fratelli musulmani, che continuano le proteste e gli scontri con le forze di sicurezza.
Agosto - Centinaia di persone (migliaia per i Fratelli musulmani) vengono uccise dai militari nello sgombero degli accampamenti dei sostenitori del deposto Presidente Morsi. . Viene dichiarato lo stato di emergenza e imposto il coprifuoco.Adly Mansour è il nuovo Presidente ad interim.
credits bbc.co.uk
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