martedì 20 settembre 2011

Contabilità italiana: "Quanto ci costa il Cavaliere?"

Se lo domanda Tito Boeri su Repubblica: Quanto ci costa il Cavaliere?
La domanda ha un suo senso non solo se letta dal punto di vista dell'amministrazione di un paese e cioè, delle sue politiche economiche ma anche per quello che riguarda il suo comportamento personale. Si fa sempre un gran dire che non siamo razionali, che giudichiamo sulla base di sensazioni emotive e dunque,  che questo strano animale che è l'investitore finanziario si lasci influenzare dall'umore e dalle sensazioni emotive non rappresenta un'affermazione incredibile. Del resto, sottolinea Boeri
 ci sono studi tra l´economia e la psicologia, basati su tecniche di priming, che documentano come gli individui messi a conoscenza di particolari poco edificanti sulla vita privata dei leader politici rinuncino a comprare i titoli di stato di quei Paesi.
Il priming è l'effetto influenza ritardata implicita di uno stimolo precedente su uno stimolo successivo: è un'esca, insomma. In questo caso, la conoscenza di alcune vicende legate al premier influenzerebbe la decisione, anche in maniera inconsapevole, sull'acquisto o la vendita di obbligazioni italiane successivamente.
[Gilad 208] [Pericoli 2003] [Wang 2010]
Allo scopo Boeri conia il nome di una presunta tassa che gli italiani pagherebbero
Papi´s tax. È quella tassa aggiuntiva che paghiamo per ogni giorno in più in cui Silvio Berlusconi rimane a Palazzo Chigi.Rendendo, con la sua permanenza, il nostro Paese meno credibile agli occhi degli investitori internazionali, non in grado di onorare gli impegni di rientro del debito e volto solo a prendere tempo, a procrastinare quelle scelte difficili che comunque, prima o poi, dovremo compiere. A quanto ammonta questa tassa? Difficile stabilirlo, ma è sicuro che c´è, è reale e tutt´altro che insignificante.
E c'è pure qualcuno, l'economista Nouriel Roubini, che si è preso la briga di calcolare  cosa comporterebbe per l'Italia il solo annuncio delle dimissioni di Berlusconi
[questo] porterebbe a ridurre lo spread fra i btp e i bund tedeschi decennali fra i 50 e i 100 punti base, in modo permanente. [...] Circa due miliardi in meno nel primo anno, poi 3,5 nel secondo anno fino a raggiungere 8 miliardi nell´arco di 7-8 anni.
 Anche se si affretta a precisare che 
Non so come Nouriel Roubini sia arrivato a questa stima, ma so che ha frequenti contatti con gestori di hedge funds, fondi pensione e fondi comuni di investimento e con loro discute scelte macroeconomiche di portafoglio, su quali Paesi investire e quanto investire. 
Oltre all'effetto priming, Boeri rileva quello che altri hanno evidenziato, e cioè la paralisi decisionale.
 E l'incertezza è peggio dell'instabilità, continua Boeri.
Perché un governo fragilissimo che tira a campare dà la certezza agli investitori che nulla, proprio nulla, verrà fatto fino alla fine della legislatura per portare il Paese su di un sentiero di crescita. Mentre un´instabilità politica che sia preludio di nuovi equilibri più solidi e duraturi offre almeno la speranza di un qualche cambiamento in tempi più ravvicinati. 
E cita l'esempio della Spagna, con le annunciate dimissioni di Zapatero, e la minore penalizzazione del mercato anche a livello di spread. E tra i primi a non credere nella durata del governo c'è proprio la maggioranza, secondo Boeri, che nota
Il nostro governo ragiona già come se si andasse alle elezioni nel 2012, i suoi angusti orizzonti sono al massimo di sei mesi. Ce lo dicono più che le esternazioni di Bossi il fatto che la manovra è stata fin dall´inizio concepita come ultraleggera nel 2012 e solo dopo le insistenze della Bce sono state introdotte misure di riduzione del disavanzo anche nel prossimo anno. 
Dunque, che fare? La ventata di crisi delle Borse non appartiene alla sola Italia. Specifico del nostro paese è il differenziale di rendimento o spread rispetto ai bund tedeschi e il recente declassamento di S&P. Quanta parte di responsabilità appartiene a un governo e, nello specifico, a un singolo leader? In fondo, le autorità comunitarie hanno espresso pareri favorevoli sulla manovra economica approvata, seppure a puntate. 
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Dalia Gilad and Doron KligerPriming the Risk Attitudes of Professionals in Financial Decision MakingReview of Finance (2008) 12(3): 567-586 first published online February 11, 2008 doi:10.1093/rof/rfm034


Pericoli, M. and Sbracia, M. (2003), A Primer on Financial Contagion. Journal of Economic Surveys, 17: 571–608. doi: 10.1111/1467-6419.00205

Alex Wang and Timothy Dowdin, Effects of Visual Priming on Improving Web Disclosure to Investor, THE JOURNAL OF BEHAVIORAL FINANCE, 11: 11–20, 2010 DOI: 10.1080/1542756100359015

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