Scopro su Scientificando, dalla carissima Annarita, questo Manifesto degli Insegnanti, 13 punti che rappresentano un tridecalogo deontologico autoprodotto in cui gli insegnanti manifestano i propri obiettivi pedagogici, una cosa che va al di là del mero compitino ministeriale ma significa passione e impegno nell'educare. Li riporto tutti e tredici e poi vi invio all'articolo su Scientificando:
1. Amo insegnare. Amo apprendere. Per questo motivo sono un insegnante.
2. Insegnerò per favorire in ogni modo possibile la meraviglia per il mondo che è innata nei miei alunni. Insegnerò per essere superato da loro. Il giorno in cui non ci riuscirò più cederò il mio posto ad uno di loro.
3. Insegnerò mediante la dimostrazione e l'esempio, il riconoscimento dei miei errori illuminerà il mio percorso.
4. Accompagnerò i miei alunni alla scoperta del mondo, assecondando e stimolando in ognuno di loro la curiosità e la ricerca, le domande e la passione.
5. Non potendo dare loro la verità, mi adoprerò affinché vivano cercandola.
6. Incoraggerò nei miei studenti la volontà di superarsi costantemente e di non rassegnarsi mai di fronte alle difficoltà.
7. Farò in modo che la scuola sia il mondo, e non un carcere.
8. Non trasmetterò ai miei studenti saperi rigidi e preconfezionati. La mia visione del mondo mi guiderà, ma non sarà mai legge per i miei alunni. Il dubbio e la critica saranno i pilastri della mia azione educativa.
9. Contrasterò lo studio per il voto e promuoverò lo studio per la vita.
10. Raccoglierò elementi di valutazione, rifiutando approcci semplicistici e meccanici che non tengano conto delle situazioni di partenza, dei progressi, dell’impegno e della crescita complessiva del singolo alunno.
11. Lotterò affinchè la scuola sia la scuola di tutti, la scuola in cui ogni studente possa apprendere seguendo tempi e tragitti individuali.
12. Aiuterò i miei alunni ad illuminare il futuro leggendo il passato e vivendo in pienezza il presente. Li aiuterò a stare nel mondo così com'è, ma non a subirlo lasciandolo così com'è.
13. Resterò fedele a questi punti in ogni momento della mia azione educativa, pronto ad affrontare e superare tutti gli ostacoli formali e burocratici che si presenteranno sulla mia strada.
Ciao Pascucci
RispondiEliminabuon sabato
weeeeeeeeeeee pascucciiii buon giorno, mi pare una cosa del tutto o quasi scontata questo tridecalogo, per quanto rigurda la pedagogia scolastica, che ne direbbero di tornare al vecchio caro buon nozionismo? in fondo è per quello che sono pagati, mica per scrivere manifesti che poi regolarmente nessuno e dico nessuno prende sul serio
RispondiEliminaNon sono triste :)
RispondiEliminasicuro, musicaio?
RispondiEliminaohhh, mi fa proprio piacere
Me sa pure a me !!!!
RispondiEliminabuona domenica
Je pense que vous vous avez besoin d'une douche froide !!!!!!
RispondiEliminaahahahahahahahahaha
: PPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPPP
Ciao Paolo,
RispondiEliminasono passata per un salutino, ma non posso fare a meno di replicare a Musicaio.....se dovessi pensare che nessuno più creda ai valori fondamentali ( il decalogo di Annarita in fondo è questo)avrei perso il senso della vita, ma siccome è proprio grazie a persone che manifesti come questo non solo lo scrivono ma lo vivono io posso dire ESISTO e alla faccia del pensiro debole e del relazionismo imperante che vuol far passare per buono ciò che è cattivo.
Ciao e buon caldo.
....piove??? lalalalalalalal
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=uGvBljaG85I
sono d'accordo con te Teo, dobbiamo pur credere a qualcosa.
RispondiEliminaSi ...sai quando leggi una cosa e hai la sensazione che quello che leggi lo conosci gia'???
RispondiEliminaIl pensiero ti riporta a qualcuno e pensi che quel qualcuno incarna perfettamente lo scritto .
Buon giorno a te pascuccino
baci
Ad un certo punto mi sembrava di parlare con lino banfi !!!! ahahahahahahahhaha
RispondiEliminacorro al mare
ciao
teodorica, i valori possono benissimo trasmesso da altri agento della società, in primis dal,a famiglia, e certamente anche dalla scuola, ma la scuola non dove dimenticarsene mai che il suo compito priomario è insegnare nozioni che poi formeranno il futuro indiviuduo, la riforma di giovanni gentile ha prodotto generazioni di uomini perfettamente cresciuti diventatio adulti (noi siamo il prodotto di quella riforma scolastica) proprio grazie al nozionismo, certo rivisti e corretto nei supoi punti lacunosi, ma i docento dovrebbero spesso lasciarele pedagogie da parte e fare quello che dovrebbero saper fare ovvero insegnare non trasmettere valori
RispondiEliminaCiao Paolone,
RispondiEliminaquali migliori insegnamenti pedagogici dettati da grandiosi esseri come la Montessori, Steiner e tanti, ma è anche vero che in questo sentiero ogni essere che è ritornato si è gia imposto di perseguire certi propostiti in funzione alla luce raggiunta. Ed è proprio questo che ogni saggia .insegnate deve capire, per cercare di far affluire quelle qualità latenti che sono innate in ogni personalità che sta crescendo…La scuola tradizionale di oggi non ha questa flessibilità di insegnamento in funzione alle doti di ogni discepolo… C’è tanto ancora da fare rispetto a quello che i Greci, come tutte quelle scuole misteriche del tempo passato insegnavano alla conoscenza dell’essere… Insegnavano a pescare la conoscenza dentro di sé e non fuori….. per essere uniformati ad un sistema alberante e discriminatorio che vuole solo indirizzare la coscienza ai solo egoistici fini…..
(a proposito se ti serve ancor qualcosa, basta chiederlo che cercherò di soddisfare il tuo saggio ricercatore cuore)
infatti musicaio la scuola ora deve fare le veci di un'educazione familiare assente o sbilanciata.
RispondiEliminagrazie dei tuoi interventi Raffaele, sempre con un pensiero che apre nuove prospettive.C'è qualcosa nella saggezza antica che dovremmo riguadagnare.
No, per ora no, riesco a leggere pochissimo, ma non temere, se avrò bisogno non esiterò!
con l'aria confezionata si stà di un fresco torrido ahahahahahahahahahahah weeee tutto bene tu?
RispondiEliminaCiao.. leggo con piacere questo tridecalogo. Sono contenta vi siano insegnanti che si appassionino al proprio lavoro.
RispondiEliminaVorrei porre una domanda, perchè in questi giorni ho avuto a parlarne in un altro blog.
Se c'è un insegnante fra di voi.. cosa ne pensate della decisione di attribuire dei crediti formativi alle ore di religione?
Io amo molto la figura di maria Montessori.
Un saluto
elleletizia
hola musicaio!
RispondiEliminaelleletizia, non sono un insegnante, spero che qualcuno che legge ti risponda. Intanto, ti rispondo anch'io. Non ne sono troppo convinto, perchè si crea una disparità rispetto a chi sceglie di non frequentare l'ora di religione. Sarei più tentato dall'ora di educazione civica, obbligatoria, insieme al voto di condotta, entrambi utili ai fini del voto.
In linea generale, preferisco un buon cittadino seppure ateo a un credente di facciata, ma si sa che stiamo toccando i due estremi. Riconosco un ruolo formativo sulla persona di alcuni insegnamenti cristiani, ma altri sono dei veri e propri tappi. In definitiva, non ne so molto di scuola perchè il mio giudizio abbia qualche valore.
Buona sera
RispondiEliminacredevo di avert lasciato un commento ,ma con i codici di convalida non sempre va a buon fine l'operazione .
Dunque ..il commento diceva una cosa piu o meno cosi ....si ...aspetta che ...non me lo ricordo piu' . :(
vabbe' va ti lascio un bacetto
quelli non guastano mai
ciao ne!!
weeeeeeee pao mi sbaglio o qui è sparito un post?
RispondiEliminaquale, musicman?
RispondiEliminagrazie del tuo parere
RispondiEliminaio per la verità ritengo che chi non sceglie l'ora di religione, dovrebbe avere la possibilità di scegliere un'altra materia..
oppure far diventare obbligatoria la religione, perchè attualmente chi non la sceglie, in realtà è libero... non fa nulla in quell'ora.
Allora tanto vale renderla obbligatoria per tutti. fra l'altro è "religione" in genere e si studiano un pò tutte.
un saluto
d'accordo sullo scegliere un'alternativa a religione e non bighellonare, meno d'accordo sull'obbligatorietà della religione.
RispondiEliminaal tempo, lo studio delle religioni dovrebbe prescindere da caratteri dottrinari e acquisire solo quelli meramente storici, un po' difficile per ragazzi 15-18 anni. comunque ci si può intendere.
è già così: è storico-critico e non confessionale (un tempo invece lo era)
RispondiEliminasolo che non tutti lo sanno e si spolmonano in proposito: basterebbe aprire un testo di religione.
C'è la storia di tutte le principali religioni. (prima non c'era)
Comunque per me andrebbe bene anche se non fosse obbligatoria. Ma la consiglierei anche per quei ragazzi che vivono in un contesto prettamente ateo, o strettamente anticlericale, o agnostico, o simile... (per avere un confronto)
Penso che sia proprio in quella fascia di età che si formano le idee che poi ci portiamo dietro per tuta la vita, solo che magari le modifichiamo un pò con l'esperienza. Almeno, è stato così per me ad esempio... (è solo un parere)
ciao
Un saluto a te e al tuo Blog, grazie per aver rilanciato qui i 13 punti sui quali anche io ho lavorato.
RispondiEliminaCome insegnante rispondo alla possibilità di dare crediti per l'ora di religione.
Attualmente penso che il male minore sia attribuire un credito sia all'ora di religione che all'ora alternativa (dove in teoria i ragazzi non dovrebbero bighellonare e quindi sempre in teoria potrebbero essere valutati per le loro doti organizzative, in lavori di gruppo o in studio autogestito)
Perchè il male minore? Perchè credo che non ci sia nulla di più sbagliato che attribuire un credito numerico o un voto a una qualsiasi cosa studiata.
La scuola Finlandese, la migliore in Europa, non usa voti. Procede per obiettivi raggiunti.
L'impatto emotivo è estremamente diverso.
Prima o poi, un obiettivo si raggiunge, non c'è motivo di dubitarne.
Quando ti etichettano con un 6, invece, pensi che alla fine vali quello. Perdi completamente di vista l'obiettivo.
La scuola Italiana dovrebbe trovare il coraggio di cambiare radicalmente.
Quanto al "nozionismo" non riesco a capire che gusto ci sia a riempire la testa dei ragazzi con contenuti che spariranno nel giro di 15 giorni.
Gli insegnanti, che come ricorda qualcuno, dovrebbero insegnare, hanno anche il compito di farlo col miglior metodo disponibile, altrimenti, in un mondo dove si deve fare, senza curarsi di come fare, ci si aspetti di trovare idraulici, muratori, meccanici, dottori, avvocati e altri che fanno tanto per fare....
Un saluto
Elena Favaron
Elena, hai toccato un punto mica da ridere, sul quale voglio riflettere, e cioè l'effetto etichettamento che comporta un voto, il valere e il non pretendere più di un sei o quello che sia. Liberare dall'ancora del voto, dell'etichetta, per sviluppare. In fondo è quello che succede nei versanti che noi giudichiamo negativamente, dove non ci sono valutatori e si procede lungo la china. Se ci unissimo la formazione civica delle persone che sembra impossibile affidare per intero ai parenti o, non sia mai, alla società (televisione, giornali, cinema e così via) ne verrebbe fuori una bella cosa, forse un po' utopica, ma va bene sperare e crederci.
RispondiEliminaUn caro saluto anche a te.