giovedì 8 luglio 2010

Subitizzare come discrimine emotivo-razionale

La subitizzazione è la capacità di sapere immediatamente, senza contare in maniera progressiva e seriale, di quanti elementi è costituito un insieme visibile. Nell’uomo normale è di circa 3-4 elementi, e al di sopra di questa quantità bisogna contare.
Gli autistici spesso possiedono una elevata capacità di subitizzare. Allora mi chiedo se esiste una relazione tra preminenza del versante emotivo e ridotta capacità di subitizzare e preminenza di quello razionale nella elevata caratteristica di subitizzare. Dal punto di vista emotivo, sapere che di fronte a te ci sono tre o dieci avversari, cambia poco. Tre sono pericolosi come dieci, basta saper subitizzare fino a quella cifra per innescare un comportamento fortemente emotivo. L’aumento degli elementi subitizzati senza bisogno di contare può significare un minore impegno del comparto emotivo. Se il segnale invece di andare direttamente alla corteccia motoria per l’azione, si ramifica nella stazione precedente, quella che subitizza fino a pochi elementi, allora c’è più spazio per sapere istantaneamente e conseguentemente si riduce la possibilità di azione.
Dal punto di vista filogenetico, per tutte quelle specie che subitizzano, non vi è molta differenza tra i pochi subitizzati e i molti contati, soprattutto se è richiesta una reazione veloce: l’impegno emotivo presente nella rilevazione subitizzata impedisce al segnale pre-motorio di propagarsi concentrando le risorse per l’azione. Questa specificità rimane probabilmente anche in quei casi in cui non vi è un pericolo di vita e sarebbe accettabile anche una risposta dilazionata, ma facilmente il sistema anziché complicarsi rischiando magari di commettere errori rimane nella condizione conosciuta che garantisce sempre risposte rapide. È quella che potremo definire una conseguenza dell’attenzione continua richiesta alla maggioranza degli animali per salvarsi la vita.
Extrastriato medio occipitale e aree intraparietali sono le zone coinvolte sia nel subitizzare che nel contare rilevate alla PET da Piazza et alii (Piazza et alii 2002). Una differenza osservata  tra le due attività è la maggior estensione dell’attivazione delle aree occipito-parietali nel contare rispetto al subitizzare (da 6 a 9 vs da 1 a 4). Questi risultati sono quindi a favore dell’utilizzo delle medesime aree cerebrali nei due procedimenti, con variazione solo dell’ampiezza dell’area attivata in un caso rispetto all’altro.
È nota l’abilità di alcuni savants di subitizzare un elevato numero di elementi o di sapere istantaneamente che giorno della settimana sarà la data del tuo compleanno tra ventisei anni oppure di individuare i numeri primi superiori a sei cifre. Per testare se questo effetto può essere indotto in soggetti normali, Snyder et alii (Snyder et alii 2006) li hanno sottoposto alla condizione che normalmente proverebbero i savants, inibendo il lobo temporale anteriore sinistro con una stimolazione magnetica transcranica ripetuta (rTMS). Dei dodici soggetti sottoposti, dieci hanno migliorato la loro capacità di subitizzare  subito dopo la stimolazione e otto di questi hanno peggiorato la loro capacità di subitizzare non appena gli effetti della stimolazione sono spariti.
È bene chiarire che tra autismo e savant non c’è questa biunivocità completa. Circa il 50% dei savants è anche autistico, mentre tra gli autistici solo un 10% possiede le capacità dei savant (Hiles 2002).
(continua)



Riferimenti bibliografici.

Manuela Piazza, Andrea Mechelli, Brian Butterworth, Cathy J. Price, Are Subitizing and Counting Implemented as Separate or Functionally Overlapping Processes?, NeuroImage, Volume 15, Issue 2, February 2002, Pages 435-446, ISSN 1053-8119, DOI: 10.1006/nimg.2001.0980.
(http://www.sciencedirect.com/science/article/B6WNP-4575RMW-D/2/36398300c991eb7e6f0b570aaa4414a7)

Snyder A, Bahramali H, Hawker T, Mitchell D J, 2006, "Savant-like numerosity skills revealed in normal people by magnetic pulses" Perception 35(6) 837 – 845

Dave Hiles , 2002  http://www.psy.dmu.ac.uk/drhiles/Savant%20Syndrome.htm

18 commenti:

  1. Ma Paopasc, ascolta per favore:
    Un insieme è costituito da avversari? Nel senso che c'è una contrapposizione, c'è uno stimolo a "contare" gli elementi di questo insieme visibile perchè si percepiscono come "altro da te", come pericolo? Perchè si innesca questo meccanismo? E' naturale, contare, o no? Dopo quanti elementi il cervello "normale" percepisce il generico "tanti", dopo 3 elementi?
    Ci hai fatto caso che il "Quanti siamo?" è diverso da il "Quanti sono?" ContarSI è diverso dal contare chi ci è estraneo, chi non appartiene al proprio gruppo. Perchè?
    Stanotte ho delle domande, mi sgorgano spontanee, tra una pecora e l'altra.
    Mi troveresti le risposte? Altrimenti non c'è verso che il gregge mi sia sufficiente: già sono tutte oltre lo steccato e non so più dove reperirne delle altre... Dovrò ricorrere ai lama, ma quelli sputano, mentre saltano, accidenti.
    I rospi poi non ne parliamo, quelli si saltano tra di loro e ci viene solo della confusione, e i conti non tornano mai.

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  2. scusa Paopasc, quella sopra sarei io, B.

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  3. hola pablito....bien anzi discretamente bien. pensa un pò che mi sono iscritto in specialità di psicoterapia. mi sa che ti volgio fregare il mestiere. da novembre si inzia. ciao

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  4. weeeeeeeeeeeeee ciao pao arrivata mail mercy, subitizzazione uhmm, io subitizzo quando bevo certi vinelli, essi vedo la bottiglia che è l'insieme e poi subitizzo 10 bicchieri che è la quantità che si riesce a fare con una bottiglia che dici sono autistico?

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  5. E' chiaro B che la maggior parte delle volte l'insieme non è un pericolo, per noi umani, ma lo può essere per gli animali selvatici. In più la differenza tra uno e tre-quattro è forse più rilevante di quella tra tre-quattro e molti, sia come pericolo che come ritrovamento di fonti alimentari. Bisognerebbe studiare la cosa dal punto di vista logico per verificare se la selezione, nella sua infinita saggezza, predilige comunque le scelte migliori e più economiche.
    Contare sembrerebbe una cosa naturale, anche molti esperimenti sui piccioni lo dimostrano, e è anche ovvio, se si considera l'importanza di conoscere la numerosità degli elementi dell'ambiente.
    Sulla tua domanda tra contare e contarsi, mi viene in mente questo fatto: l'inclusione nel gruppo porta alla necessità di distinguere sè dagli altri, che diventa preminente, rispetto a quella relativa a soggetti che non fanno parte del tuo gruppo, che invece hanno la proprietà degli elementi inorganici (noccioline, sassi, semi ecc) e in più non è attutita la naturale aggressività bloccata dal far parte di un gruppo. Il distinguere sè dagli altri è centrato sul sè, invece che su ogni singolo altro, perchè si fa prima, da qui discenderebbe l'assenza di necessità di contarsi. In generale penso che questi meccanismi siano sempre attivi, solo che la loro importanza è relativa alla situazione cui sono riferiti.
    (una "sana" alternativa al contare le pecore è leggere i miei post: fan venire un sonno!)

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  6. ahahahaha, non so se sei autistico, un po' alticcio, dopo, quello di sicuro, ma comunque, in vino veritas e se è tutta la veritas nient'altro che la veritas

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  7. mah....forse serve per sentirmi vivo! oh.mica facile entrare; sti psicologi odiano i medici e dato che la gestione è in mano loro, son cazzi!ma che vi abbiamo fatto?

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  8. A me, che non so la disposizione delle lettere dei tasti sulla tastiera, di digitarle esattamente se non guardo, nel senso che il mio cervello ha memorizzato quello che io non so a memoria, come si spiega? E' tanto che volevo chiederlo ed è solo una delle tante :P

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  9. A me capita... intendevo scrivere...

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  10. E' quella che si chiama memoria implicita, una memoria procedurale non sottoposta al vaglio della coscienza verbale e che si forma per ripetizione, come mandare a memoria una poesia (che è possibile anche senza conoscerne il significato o le parole, per esempio una poesia in una lingua straniera) o ripetere un esercizio centinaia di volte. E' il caso classico in cui sappiamo senza sapere. Ma è solo la coscienza verbale a non sapere. Questo modo incosciente di imparare è quello che sperimenta la maggior parte di noi quando è coinvolto un insieme di atti non sottoposti al controllo cosciente.

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  11. Sn entrata per leggere
    cm scrive uno strizzacervelli

    ( così ti hanno definito )

    l'idea che mi ero fatta era ed'è esatta


    Roba da matti :-P



    senza parole

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  12. Intanto che bello che ho imparato una parola nuova! Anche se "subitizzazione" è un po' lunga per esprimere un'azione immediata come quella che descrive. D'altra parte anche "immediatamente" è una parola tutt'altro che veloce, quindi insomma...
    Mi chiedo se l'esperimento per migliorare la propria capacità subitizzatoria posso farlo anche da solo a casa con una calamita oppure rischio qualche danno permanente, il mio problema è che non solo non subitizzo, ma perdo il conto anche con le dita.

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  13. hic hic sce nesciuno che ha un buon bichiierre di quel divin nettare? hic hic ajajajajajajaj si pascicci del resto ho come residenza un reparto neuro giusto? ajajajajjajajajaaja

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  14. Graphic emotion, niente paura è tutta fuffa!
    ahahah

    Ahi, consolati pensando che allora non sei di sicuro un savants. Bè no, io fino a venti riesco a contare bene con le dita, ma solo se sono con le infradito!

    divin nettare dici? qual è dunque il divin nettare, quello che ti fa scordare ogni cosa?
    con la memoria è sempre così: si fa altrettanto per dimenticare quanto per ricordare mai che ci si accontenti così com'è!

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  15. Mentre leggevo mi chiedevo, ma oltre alla subitizzazione precisa per i numeri fino a quattro non ne esiste anche una che mi consenta di stimare meno precisamente i vari tipi di "molti". Tra molti 7 e molti 70 ad esempio.
    Se il mio branco è di 20 e percepisco molti-7 dovrei avere una reazione diversa rispetto alla percezione del molti-70.
    E soprattutto, ma anche i polpi sono dotati di subitizzazione? Perché in tal caso potremmo chiedere a Paul di prevedere anche i risultati oltre che la squadra vincente... certo se le reti sono più di quattro però... bè, comunqe non sappiamo se stiamo avendo a che fare con un polpo autistico...

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  16. interessante punto di vista dioniso, dici una sorta di subitizzazione dei gruppi numerosi, che mi faccia rilevare la numerosità relativa e non quella assoluta, cioè se un gruppo è più numeroso d'un altro.
    quanto ai polpi sono animali piuttosto intelligenti ma ora ha un concorrente: un pappagallo. Visto i giorni scorsi un pappagallo che dicono abbiano indovinato ugualmente tutte le partite, ma per la finale ha previsto Olanda.
    Questa è proprio una di quelle situazioni di stallo scientifico in cui due modelli ugualmente validi fanno previsioni diverse.

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  17. Sì, non lo so, qualcosa del genere. Mi è venuto in mente mentre scrivevo. Immagino però che non risulterebbe molto facile capire quali altri elementi potrebbero influenzare la stima. Se il gruppo A è più numeroso del gruppo B solo di qualche unità magari anche altri elementi potrebbero essere determinanti nella stima. Però nel caso tipo 7 - 70, ma anche 20 - 70, non penso che molti individui darebbero stime diverse.

    Addirittura un pappagallo! Quindi oltre alla sfida Olanda - Spagna asisteremo anche a quella polpo - pappagallo!
    In realtà comunque i modelli scientifici sono molteplici. Ieri ho visto un video in cui diversi animali di un zoo olandese erano impegnati nella stessa previsione. Inutile dire qual'era il risultato bulgaricamente unanime.
    A proposito Paul ha preso anche il risultato della Germania di ieri. Ulteriore evidenza che corrobora la teoria del polpo indovino.

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  18. Sn entrata per leggere
    cm scrive uno strizzacervelli

    ( così ti hanno definito )

    l'idea che mi ero fatta era ed'è esatta


    Roba da matti :-P



    senza parole

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