Come sempre, nell’occasione del decesso di una persona importante, partono gli elogi del defunto, che improvvisamente acquista tutte le virtù e diventa un individuo eccezionale. Non si sottrae a questo rituale neanche il recentemente scomparso Francesco Cossiga.
Non ho intenzione di scrivere qualcosa a proposito della figura di Cossiga, incombenza che lascio a altri, ma solo di riflettere su questo costume e soprattutto su quello di tributare gli onori “dell’alta figura istituzionale”, cui vanno allegati i debiti ringraziamenti dei cittadini per il lavoro svolto, a ogni personalità politica che decede.
In linea generale, di cosa dovremmo ringraziare un uomo politico?
Senza voler entrare nel caso specifico, quando sento personalità politiche viventi tessere le lodi di una personalità politica deceduta, ‘ringraziandolo’ a nome del popolo del suo lavoro, non ho difficoltà a dire che nutro qualche perplessità.
Se passo in rassegna i 65 anni di storia politica seguenti la fine della guerra, con esclusione dei primi anni del dopoguerra, mi è difficile trovare, ma forse per colpa mia, situazioni nelle quali i politici hanno dato più di quanto abbiano ottenuto (o preso, che è un po’ più perfido ma a volte più corretto). In una situazione in cui tu ottieni più di quanto dai io ci trovo un guadagno, e se ci guadagni sei tu che devi ringraziare. Si noti che non mi riferisco solamente a situazioni economiche ma vi includo tutto il portato proveniente dall’occupare una carica pubblica.
Mi rendo conto che questa ricostruzione è superficiale e rischia di diventare il punto di vista di un qualunquista. Torno a ripetere però, al di là delle figure dell’immediato dopoguerra, comprese quelle che redigevano la Carta, quale altra figura si trova a avere un bilancio negativo (dal suo punto di vista) tra dare e avere, tale per cui può legittimamente dire: questi ringraziamenti mi sono dovuti, anche se non sono io a chiederli ma chi mi sopravvive?
Comprendo anche la difficoltà di contabilizzare entrate e uscite, ciò che si dà allo Stato (e dunque ai cittadini) e ciò che si prende (e che si toglie ai cittadini). La domanda, almeno per me, ha un suo valore e, in generale, non mi sento di ringraziare chi ha più guadagnato che offerto, chi ha pensato solo all’occupazione del potere, con tutto quello che ne conseguiva, e poco ha pensato al benessere pubblico.
Se proprio devo essere sincero, io mi sentirei di ringraziare personalità del tipo di Alexander Fleming per la penicillina, o Rita Levi Montalcini per il nerve growth factor, o l’inventore della carta igienica o quello del frigorifero: ma quanti uomini politici (italiani) sarebbero da ringraziare, nel senso indicato?
Caro Paolo,
RispondiEliminasottoscrivo quello che hai scritto.La politica oggi è per me fonte di amarezza profonda. Sono cresciuta coi valori antichi, quelli dei 10 comandamenti, uniti ad un forte senso civico, ciò come base per dare un senso alla vita.Cittadino era per me un valore di civiltà ed il politico dovendolo rappresentare doveva essere un esempio di responsabilità e di moralità ( sì anche moralità). Oggi non siamo rappresentati, perchè il nostro voto viene stravolto ( esempio banale, la Santanchè trombata col suo partito cosa sta facendo al governo?) oppure canalizzato psicologicamente e nonostante cio? Questi danno uno spettacolo indegno, tutti , perchè tra la melma ci si impatana sempre più.
Mi dispiace perchè il gregge ha bisogno di pastori e le pecore saranno sciocche e beleranno all' unisono ma un simile TROIAIO ( scusa la parola forte, ma dire parolacce a volte è un piccolo sfogo)ti fa pensare che prima o poi crollerà tutto.
E non è di consolazione constatare che la situazione è simile in tutto il mondo.
Ciao Paolo, scusa lo sfogo.
PS volevo intervenire anche con novità=emozione
è vero ( secondo me) ma se da giovane l'amavo , oggi ho fatto mio questo detto popolare " niente nuova , buona nuova"
Riciao.
:))))))
beh quello da te citato "pare" e dico pare che durante la guerra combattesse il fasciusmo, che sia stato tra coloro che hanno creato l'italia del dopoguerra, che poi per bontà si elogi il morto è prassi in uso nell'intero mondo pascucci e ops weeeeeeee oggi c'è slowhand ricoverato al repartoneuro
RispondiEliminaMia caro amico Paolo, hai ragione ma la questione che tu sollevi porta ad una storia infinita a ritroso nel tempo. Ti fermi agli Alexsander Fleming, alle Rita Levi Montalcini e così via, ma è alla storia a ritroso nel tempo che dobbiamo della gratitudine. In fondo questa sorta di iceberg che tu esalti non è diversa da quella dei "Gossiga", entrambi di mondi diversi, che già in vita ottengono riconoscimenti e poi sarà come oggi con Gossiga. Piuttosto che ne sarà della parte sommersa dei rispettivi "iceberg"?
RispondiEliminaHo scritto or, ora, questo commento su Scientificando:
Cara Annarita, ho appena letto la tua ennesima fatica d'Ercole che ti eleva ad un rango di infaticabile interprete di missionaria nel mondo dell'istruzione. Sei una mamma e sarai sempre amata dalle continue generazioni che si affacciano alla vita. Ci puoi contare, non so in che modo, ma deve poter essere. Può apparire come un impegno fra le ombre di un mattino fulgente per i meriti che ne ricavi. Ma come nascono le cose della vita se non in tal modo? Ecco il momento cruciale della vita, l'incertezza, la sede di pionieri, infiniti "numeri" che poi scompaiono. Ma quelli successivi, che si conoscono nella storia per la loro fama, meritano tanti elogi e addirittura premi Nobel? No, se non si volgono "indietro" in contemplazione di chi li ha ispirati.
Gaetano
Ebbene, può mai bastare ad Annarita quella "piccola soddisfazione" della menzione su Google che lei ci ha comunicato raggiante?
Gaetano
Caro Paolo non è il punto di vista di un qualunquista, è un punto di vista che parte da altre premesse, che sono le stesse di chi si mette al servizio degli altri, come lo scienziato, il divulgatore (Annarita ad esempio), e che dovrebbero appartenere anche al politico.
RispondiEliminaE' semmai qualunquista il punto di vista di chi, cancellando intere pagine nerissime di storia degli ultimi cinquant'anni, descrive Cossiga come statista e uomo di alta levatura morale.
Perchè se è avere senso dello stato costruire e sostenere "organizzazioni parallele" allora io della Costituzione non ho capito un granchè.
In questo senso tutta l'informazione e (con essa anche l'intervista dell'uomo della strada... chi sarà mai costui boh...) ha celebrato sull'onda emotiva della morte, la scomparsa di Cossiga come perdita inestimabile.
Se la sua morte fosse avvenuta in un altro clima politico forse ci sarebbero stati almeno dei distinguo, la mancanza assoluta tranne su internet, di voci di dissenso la dice lunga, qualora non lo sapessimo già, del pietoso stato dell'informazione in Italia. Non già censurata dalle leggi ma vittima dell'autocensura.
alcune precisazioni:
RispondiEliminasia Teo che Rosalba hanno individuato in una carenza essenziale dell'uomo di poterne odierno (ma anche del passato) il deficit maggiore di credibilità. Sia la ricerca del potere fine a se stesso che quella del potere come denaro sono situazioni conosciute e quasi sempre presenti. Vi è chi instaura, poco credibilmente, un parallelismo tra società e impresa. Chi non riesce a immaginare una guida che dia più di quanto ottiene immaginerà sempre di trarre un utile personale dal potente di turno a scapito degli altri e non "insieme agli altri".
a Gaetano dico che non mi fermo ovviamente ai <nomi citati, erano solo esemplificativi.
su Annarita ti rispondo che questi fatti mi confermano ciò che penso. L'attitudine a dare non viene riconosciuta, non si premia e valorizza chi innova e fa crescere, ergo la situazione socio-politico-educativa italiana è quella che è. Solo per farti un esempio, fossi io capo del governo, quante persone chiamerei che sono animate dal sacro fuoco, e quanto immagino che saprebbero dare, anche più di adesso, una volta messe nelle condizioni.
Ma questo non accade: chiediamoci perchè.
il dopo descrivi il dopo di kossiga, rapportalo alla situazione dell'italia dei tempi e forse magari ne esce un ritratto se non di un grande uomo di un gran politico di razza! il resto è seolo ciance buone per chi ama parlare senza capire la differenza tra idea e azione per la musica che dici se metto un sondaggio?
RispondiEliminaCondivido in particolare la tua premessa, caro Paopasc! E per dirla con Diogene Laerzio:
RispondiElimina"De mortuis nihil nisi bonum"!....E non solo per il politico!Com'è vero! Quest'antichissimo motto non fa ben sperare in...qualche cambiamento di...costume!
Un caro saluto e complimenti per il post1
maria I.
ottima citazione Maria!
RispondiEliminaTe lo confermo pascucci, la germania ha pagato il debito di guerra come fece anche l’italia, e il giappone, gli inglesi pagarono i debiti accumulati con gli americani per avere armamenti, confermo caro pascucci che erano politici una decina di spanne sopra a questi, vollero la comunità europea per difendersi dai russi, che poi divento europa unita (qui merita discussione a parte) tennero a bada per 40 anni quaranta l’orso russo al confine con la jugoslavia, come politica interna specie in italia lottavano contro il più forte partito comunista dell’occidente europeo, ricostruirono un italia del tutto, o quasi, distrutta dalla seconda guerra mondiale, dandoci la democrazia, il boom economico, l’industrializzazione, i primi diritti del popolo non a parole, ma a fatti, furono opera loro la ricreazione di un nuovo esercito, la guerra civile la ricordi? Fu combattuta e vinta da quei politici della prima repubblica, il terrorismo, e gli anni di piombo, già, kossiga li visse come politico e fece politica, concludo ricordando ciò che disse di di pietro :è un cretino che si crede un politico ma gli voglio bene lo stesso: e con lui non ricordiamo Zaccagnini, pertini, lo stesso berlinguer che trovo il coraggio del famoso “strappo” mandando affanculo i russi, ricordi? I patti con gli americani che di fatto avevano invaso l’italia li condusse andreotti con de gasperi, caserme sul territorio in cambio del territorio stesso, ricordi pascucci? Quanto ai rimborsi elettorali non crederai mica che si possa far politica senza denaro vero? Quanto al chi è il vero politico oggi diciamo la stessa cosa, oggi la classe politica è composta da nani intellettuali che dell’ipocrisia fanno arma politica, avercene di politici della prima repubblica!! Lo riconfermo pao
RispondiEliminama sei peggio di me in quanto a ca,mbiare pelle al tuo blog, quella roba che si può dire se i post sono interessanti è possibile solo qui?
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