Mi chiedevo, così, chissà perché poi ci piacciono tanto gli aforismi, o i titoli che riassumono molto, insomma le cose brevi, che si acquisiscono facilmente? Sarà perchè comportano poca fatica?
Gli aforismi, per esempio, con la scusa di condensare in poco spazio delle (presunte) grandi conoscenze ci danno l'impressione di aver acquistato qualcosa d'importante. Ma la realtà difficilmente è così drastica come negli aforismi; è così sfumata, continua. Anche tra la vita e la morte il confine è meno netto di quello che crediamo.
Questa predilezione per le cose definite e certe, come lo sono le idee trasmesse dagli aforismi, danno il senso di compiutezza, la chiusura del circolo, sono come un gesto ben eseguito.
L'aforisma ci regala una conoscenza certa, indubitabile. Dalla sua brevità si misura la sua efficacia, a parità di significato trasmesso. E' l'economia del pensiero: con il minimo ottenere il massimo. Per questo piacciono.
A proposito, sin dai tempi della scuola mi colpiva la definizione dell'intelligenza, cioè la capacità di sintesi..... :P
RispondiEliminaBuona giornata,carissimo!
C'è qualcuno che ha mai avuto il coraggio di "contestare" un aforisma? Di dire che non l'ha capito, che gli è parso banale, noioso, scontato? Alcuni aforismi sono poetici, altri profondi, altri fulminei, ma alla fine non sono molto diversi dalle "frasi fatte", Quand'è che un aforisma diventa una "frase fatta", acquisendo così una connotazione negativa, "datata"? Con l'usura, forse. L'aforisma veicola le emozioni più velocemente, ma non sa trattenerle. Le storie, le narrazioni, i personaggi, le loro descrizioni come se li avessimo conosciuti davvero, queste cose invece le ricordiamo per sempre. Era per dire che penso che tutti siamo in grado di "partorire" degli aforismi, ma non tutti sappiamo trasmettere emozioni che superino la durata dei Nostri Aforismi, delle nostre fasi della vita. E' un po' una moda, credo. Certe volte mi piace, seguire la moda, certe volte no.
RispondiEliminaIo non lo so cosa sia l'intelligenza, ma anche definirla come "capacità di sintesi" mi sembra riduttivo. I giochi sono sempre belli: sia "sintetizzare" diecimila righe con una frasetta fulminante, sia partire da una singola parola e inventare una storia che sembra una saga, no?
Tu cosa dici, Paopasc?
B
Aggiungi, Paopasc, che nella memoria c'è sempre spazio per una piccola cosa, ma anche per un aforisma, di solito breve. Questo indipendentemente dalla loro natura. Ma non è una regola.
RispondiEliminaInfatti, questo accade per le immagini - mettiamo - di una tale, basta un dettaglio curioso e inconfondibile per ricordarlo nel tempo, appunto una piccola cosa.
Stranamente con la memoria, le piccole cose sono paragonabili a capi mandria cui segue tutto il resto. C'è bisogno di "incunearsi" per entrare nella memoria umana.
Ciao,Gaetano
Una cosa che mi viene in mente, Je e B, è che analizzare significa scoprire nuovi mondi e che spesso, parlando, discutendo di un argomento, se ne cava fuori qualcosa di nuovo. Ma anche la sintesi ha la sua importanza, onde per cui dopo aver dato un colpo al cerchio e una alla botte sapete che fo? caramente vi saluto.
RispondiEliminaGaetano, buono lo spunto che mi offri. L'aforisma elemento mnemotecnico che racchiude in sè ulteriori sviluppi, che rimanda ad altro, punta di un iceberg. Si, regge.
A proposito, sin dai tempi della scuola mi colpiva la definizione dell'intelligenza, cioè la capacità di sintesi..... :P
RispondiEliminaBuona giornata,carissimo!
Aggiungi, Paopasc, che nella memoria c'è sempre spazio per una piccola cosa, ma anche per un aforisma, di solito breve. Questo indipendentemente dalla loro natura. Ma non è una regola.
RispondiEliminaInfatti, questo accade per le immagini - mettiamo - di una tale, basta un dettaglio curioso e inconfondibile per ricordarlo nel tempo, appunto una piccola cosa.
Stranamente con la memoria, le piccole cose sono paragonabili a capi mandria cui segue tutto il resto. C'è bisogno di "incunearsi" per entrare nella memoria umana.
Ciao,Gaetano