Aggiornamento 21 febbraio: qui i redditi e la situazione patrimoniale dei ministri e sottosegretari dell'operazione trasparenza voluta da Monti.
photo sapaf |
Ho provato a cercare in rete qualche risultato alla query dichiarazione redditi parlamentari e, come mi aspettavo, c'è una serie di indirizzi che riportano nomi e cifre ma, come al solito, nessuna fonte. Tutti sanno quanto guadagna Berlusconi o Veronesi, quello che dichiara Schifani o Casini, chi è il più ricco e chi è il più povero ma nessuno che segnali la fonte dalla quale ha tratto quelle notizie. Se lo fa, di solito è un'altra pagina su internet che riporta i dati di qualcun altro. L'unico che ho trovato (non so se il solo) che invece fornisce un collegamento a una fonte ufficiale dal quale trarre i dati è il sito della rosa rossa, il quotidiano della sinistra riformista, che pur non inserendo link segnala dove sia possibile trarre dati ufficiali: il sito della Camera dei Deputati.
Nel sito, nella pagina Deputati e Organi Parlamentari, c'è un menù dal quale si può scegliere il nome del deputato e, se ha accettato di pubblicare online la sua dichiarazione dei redditi, verificare la sua situazione.
Dovrebbe apparire una scheda del genere, nella quale cliccare sulla voce Documentazione patrimoniale.
Ho scritto sopra se ha accettato di pubblicare, perchè non tutti i deputati hanno accettato di pubblicare online la loro dichiarazione dei redditi. Secondo quanto riporta la rosa rossa infatti
"Solo 80 deputati hanno deciso quest'anno di mettere anche on line la propria dichiarazione dei redditi, aderendo alla delibera dell'Ufficio di presidenza di Montecitorio di accogliere una richiesta della radicale Rita Bernardini per assicurare la trasparenza di un documento altrimenti consultabile un solo giorno all'anno."
Quindi non tutti i deputati hanno acconsentito a pubblicare la propria documentazione patrimoniale online. La documentazione è sempre comunque consultabile, facendone richiesta alla Camera dei Deputati, ma appunto bisogna richiederla. Ecco che allora, invece delle liste che hanno pubblicato tutti e che, se volete, potete consultare sul sito della rosa rossa (dal quale ho tratto la lista che segue) io vi fornisco la lista di 75 degli 80 deputati che hanno pubblicato online le loro dichiarazioni e dei 2 ministri della Repubblica:
(36 Pd) Bachelet, Baretta, Beltrandi, Bernardini, Boccia, Brandolini, Carella, Causi, Cuomo, De Biasi, De Pasquale, De Torre, Fadda, Farina Coscioni, Ghizzoni, Giachetti, Giovanelli, Grassi, Graziano, Lulli, Luongo, Marrocu, Mecacci, Motta, Murer, Naccarato, Nicolais, Realacci, Rubinato, Samperi, Sereni, Turco, Zaccaria, Zampa, Zamparutti, Zucchi.
(22 PdL) Aprea, Bergamini, Bernardo, Berruti, Brunetta, Castiello, Catanoso, Ciccioli, Cirielli, De Girolamo, Di Caterina, Frattini, Mancuso, Mannucci, Marsilio, Minasso, Nizzi, Scandroglio, Stanca, Terranova, Tortoli, Zacchera.
(5 UdC) Carra, Ciccanti, Ria, Pezzotta, Occhiuto.
(4 FLI) Della Vedova, Granata, Angela Napoli, Raisi.
(3 Lega) Alessandri, Consiglio, Gidoni.
(3 IdV) Di Pietro, Mura e Zazzera
(2 Responsabili) Pepe, Soglia.
I due ministri sono Brunetta e Frattini.
In realtà dunque la fonte è la consultazione diretta presso Camera e Senato perchè, in assenza della pubblicazione online, bisogna armarsi di pazienza e...partire. Sta di fatto che solo in pochi danno la notizia e le cifre si passano di sito in sito come un mantra. Quanto sarebbe meglio la trasparenza quale obbligo per un'amministrazione più vicina al cittadino? E anche, quanto sarebbe meglio dichiarare le fonti dalle quali si traggono notizie e dati? E infine, siamo proprio sicuri che per esercitare appieno il nostro diritto democratico ci serve conoscere lo stato patrimoniale dei politici o il farlo, accontenta solo la nostra curiosità riguardo i potenti?
In realtà dunque la fonte è la consultazione diretta presso Camera e Senato perchè, in assenza della pubblicazione online, bisogna armarsi di pazienza e...partire. Sta di fatto che solo in pochi danno la notizia e le cifre si passano di sito in sito come un mantra. Quanto sarebbe meglio la trasparenza quale obbligo per un'amministrazione più vicina al cittadino? E anche, quanto sarebbe meglio dichiarare le fonti dalle quali si traggono notizie e dati? E infine, siamo proprio sicuri che per esercitare appieno il nostro diritto democratico ci serve conoscere lo stato patrimoniale dei politici o il farlo, accontenta solo la nostra curiosità riguardo i potenti?
Non so se pubblicare online la propria dichiarazione dei redditi sia indice di buona politica effettiva o un modo per sembrare buoni politici. Forse se la trasparenza fosse un obbligo potremmo viverlo come un risultato dei regimi democratici. Ma poi ritornerebbe la domanda di sopra: quanto ci serve conoscere lo stato patrimoniale dei politici? Forse sarebbe sufficiente avere conoscenza degli stipendi di tutti gli uomini politici e amministratori pubblici, per evitare che gli unici dipendenti che possono stabilire il loro stipendio se ne approfittino.
Fonti:
Nessun commento:
Posta un commento
Come si dice, i commenti sono benvenuti, possibilmente senza sproloqui e senza insultare nessuno e senza fare marketing. Puoi mettere un link, non a siti di spam o phishing, o pubblicitari, o cose simili, ma non deve essere un collegamento attivo, altrimenti il commento verrà rimosso. Grazie.