Sul sito della Rosa rossa si riportano le parole del senatore del Pd Stefano Ceccanti, costituzionalista
"Siccome però la prassi della Cassazione è molto favorevole al Parlamento - aggiunge il senatore - è piuttosto probabile che il quesito alla fine salterà". "In seguito all'emendamento presentato stamani dal Governo sul ddl omnibus che stiamo votando - spiega infatti Ceccanti - il referendum sul nucleare dovrebbe saltare in forza dell'artuicolo 39 della legge 352/1970 sui referendum. In base all'articolo, infatti, 'se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l'atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l'Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso'"
Ripeto: se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l'atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l'Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso'.
Ora, siccome il Ministro Romani, a quanto riporta oggi Repubblica e anche altri giornali, sulla cosiddetta privatizzazione dell'acqua sembra avere tutta l'intenzione
"Su questo tema, di grande rilevanza, sarebbe meglio fare un approfondimento legislativo"
se dovessero intervenire nuove norme che modificano o abrogano quelle oggetto di referendum, anche questi referendum potrebbero essere annullati. Con la non piccola differenza che, domani, il Governo potrebbe ripresentarle, uguali uguali a come sono adesso e bisognerebbe ri-raccogliere le firme per un nuovo referendum abrogativo.
Sempre a sentire Ceccanti, se le nuove norme governative non fossero totalmente abrogative delle leggi oggetto di referendum
"A legge entrata in vigore - prosegue quindi Ceccanti - l'ufficio Centrale della Cassazione dovrebbe decidere in tal senso. Siccome però non sembra trattarsi di un'abrogazione totale delle norme sottoposte al quesito, il comitato promotore potrebbe sollevare un conflitto di attribuzione di fronte alla Corte Costituzionale, che a proipria volta potrebbe imporre alla Cassazione di trasferire il quesito sulla nuova normativa. Tuttavia - conclude Ceccanti - la giurisprudenza della Corte è alquanto restrittiva in questa materia e, di norma, non concede il trasferimento".
Da parte del presidente di Federutility (l'organismo che gestisce gli acquedotti) si sostiene, per esempio, in relazione ai due referendum sull'acqua, se non ci si debba chiedere
" seriamente se non sia il caso di evitare un referendum che ha sempre più un taglio puramente ideologico"
Mentre diametralmente opposto è il parere del presidente del WWF Italia
"E' un colpo di mano, si vuole togliere la voce ai cittadini: evidentemente c'è chi ritiene che le consultazioni popolari sui temi concreti facciano saltare le decisioni prese da pochi nell'interesse di pochi"
Caldeggio la versione del presidente del WWF. Il referendum è uno strumento principe e non andrebbe neutralizzato così facilmente. Se le istituzioni operano e agiscono in nome del popolo italiano, sovrano, chi meglio del referendum rappresenta la volontà del popolo italiano?
Che i referendum facciano paura lo afferma anche Luca Martinelli del comitato promotore
"Prima hanno buttato dalla finestra 350 milioni di euro pur di evitare l'accorpamento con le amministrative", ricorda Luca Martinelli, del Comitato promotore referendario. "Adesso provano a togliere di mezzo altri due quesiti, in modo da lasciare solo quello sul legittimo impedimento, su cui non sembra che il Parlamento intenda modificare il quadro legislativo".
Aspettiamo l'esito del parere della Cassazione sul referendum nucleare e gli sviluppi legislativi del governo. Sta di fatto che queste manovre hanno tutta l'aria di provvedimenti ad hoc, non maturati in seguito a profonda riflessione ma dettati solo da questioni di strategia politica.
Sulla pagina di Wikipedia è possibile leggere il testo dei 4 referendum del 12 e 13 giugno.
Fonti
La rosa rossa
Repubblica
Wikipedia
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