L'aspetto più preoccupante è il dato in aumento: dal 49,7% del 2009 al 61,1% del 2010. Si tratta della tendenza delle imprese ad assumere sulla base dei cosiddetti canali informali rispetto a quelli tradizionali. Questo il risultato del rapporto Excelsior Unioncamere, disponibile in pdf qui.Ecco riassunta questa tendenza in una tabella tratta dal rapporto
credit excelsior unioncamere |
Tra strumenti informali (conoscenza diretta, segnalazioni) e canali interni (banche dati interne), un buon 85,7% di assunzioni avviene per conoscenza diretta o indiretta. I canali informali sono maggiormente utilizzati al centro-sud mentre le banche dati nel nord.
E' una prova del ritorno o della presenza costante del familismo amorale? E' la prova generale del fatto che funzionano solo le conoscenze nel mondo del lavoro e magari non il merito?
E' quello che potremo definire sistema Italia?
Da mia sorella funziona così: sono gli stessi lavoratori che inoltrano ai responsabili i curriculum da valutare. Se questi vanno bene, passano ai colloqui. E solo se il colloquio è andato bene si passa all'assunzione. E credo che molte aziende che assumono per conoscenza lo fanno in questo modo, e il motivo principale è per creare un ambiente di lavoro più confortevole e quindi più produttivo. In fondo se in ufficio conosci più persone e con queste ti trovi bene ne trai giovamento tu lavoratore e l'azienda per cui lavori.
RispondiEliminaCon questo non voglio dire che non ci sia una certa quantità di assunzioni familistiche, o a scatola chiusa (ovvero senza valutazione del candidato) in Italia: per potersi dire preoccupati bisognerebbe essere in grado di distinguere tra queste due procedure.
A questo, però, si dovrebbe accompagnare anche un dato assoluto: se l'aumento percentuale delle "assunzioni per conoscenza" è rimasto immutato, allora il loro aumento in percentuale è indice di un problema molto grave nel mondo del lavoro italiano, indipendentemente dalle pratiche familistiche.
E non dimentichiamoci, poi, l'altro problema: di solito in Italia le scelte sbagliate dei capi le pagano soprattutto i lavoratori (che giustamente devono però pagare i loro errori).
Puntuali le tue osservazioni Gian e se mi confermi che tua sorella lavora al Sud rientriamo nella fotografia del rapporto Unioncamere. E' vero che in un'azienda piccola i rapporti umani sono essenziali ma io ritengo vi sia di più. Non è sempre vera, per me, l'associazione tra conoscenza diretta e ambiente di lavoro migliore e , in secondo luogo, l'invio di curricula dipende dal gradimento di coloro che li inoltrano. Da qualche parte avevo visto anche il sistema di assunzioni utilizzato fuori d'Italia comunque, a memoria, non è così spostato sull'informalismo come da noi. Sarebbe interessante capire quale caratteristica sia più auspicabile (e in quale ruolo) in un'azienda: un soggetto che riesce solo ad essere simpatico a tutti o un'altro che ha estese competenze ma pessime pr.
RispondiEliminaEhm... leggo solo ora (che non controllo moltissimo gli aggiornamenti su disquis...) e comunque lavora a Milano.
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