Sul sito della Protezione civile informano che il Presidente del Consiglio con un Dpcm del 20 gennaio (Decreto Presidente del Consiglio dei Ministri), ha dichiarato lo stato di emergenza nella zona dell'isola del Giglio dove è avvenuto il naufragio della Costa Concordia e ha nominato il Capo Dipartimento della Protezione Civile Commissario delegato, con compiti di coordinamento dei soccorsi e degli interventi. Ecco un estratto dal comunicato stampa disponibile qui.
Compiti del Commissario Delegato. Tra i suoi compiti, coordinare gli interventi per il superamento dell’emergenza, controllare l’esecuzione degli interventi di messa in sicurezza e bonifica da parte dell’armatore, con il potere di sostituirsi al soggetto responsabile in caso di inadempienza, e verificare che la rimozione del relitto avvenga in sicurezza. A supporto delle attività del Commissario Delegato, è istituito un Comitato con funzioni consultive con il Sindaco del comune dell’Isola del Giglio, il Prefetto di Grosseto, e rappresentanti della Regione Toscana, dei Ministeri dell’Ambiente e delle Infrastrutture e trasporti. Il Commissario si avvale, inoltre, di un Comitato tecnico – scientifico con esperti nei settori della tutela ambientale e del recupero navi appartenenti a diverse componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione Civile.
Piano di intervento nazionale. Con la dichiarazione dello stato di emergenza, il Capo Dipartimento assume la “direzione strategica” delle operazioni, come previsto dall’art.11, comma 4, della legge n. 979 del 31 dicembre 1982. Viene, dunque, attivato il Piano di pronto intervento nazionale per la difesa da inquinamenti di idrocarburi o di altre sostanze nocive causati da incidenti marini, applicato allo specifico scenario in atto. Il Piano disciplina le modalità operative di intervento del Dipartimento e delle strutture centrali e periferiche del Servizio nazionale della protezione civile.
Interventi sulla nave. L’intervento sulla nave Concordia è articolato in un piano di recupero del carburante e in un piano per la rimozione del relitto. È stato approvato il piano per il recupero del carburante presentato dalla società che si occuperà delle operazioni e che prevede un intervento tecnico e uno relativo alla prevenzione e difesa dell’inquinamento sia a terra, sia in mare. Il piano sarà operativo non appena termineranno le operazioni di ricerca e soccorso. E’ in via di definizione, invece, il piano per la rimozione della nave.
Attività di monitoraggio dei Centri di Competenza. Per consentire un’attuazione dei piani in condizioni di sicurezza, si è reso necessario un monitoraggio costante della posizione e dei movimenti della nave. A questo scopo il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Firenze ha allestito un sistema di laser scanner tridimensionale e una rete di monitoraggio di micro sismicità, che si aggiungono agli strumenti già operativi per il monitoraggio dello spostamento del relitto.
Per integrare i sistemi di monitoraggio da terra e per monitorare l’eventuale fuoriuscita di carburante, il Dipartimento ha richiesto all’Asi – Agenzia spaziale italiana immagini satellitari dell’area provenienti dal sistema Cosmo Sky Med, che può fornire immagini ad altissima risoluzione. Già nelle prime ore successive all’incidente, il sistema Cosmo Sky Med ha acquisito un’immagine che è stata di supporto alle autorità impegnate nelle operazioni di soccorso.
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