giovedì 5 gennaio 2012

Quanto ci costa la chiesa: un'inchiesta dello UAAR

Altro tema rovente in tempi come questi: dopo i privilegi dei politici quelli degli ecclesiastici. Ma quanto costa allo Stato italiano la chiesa? L'occasione per approfondire l'argomento  me lo dà Bruna, del Tamburo riparato, che posta oggi su Facebook un filmato che riassume un'inchiesta dell' UAAR.
Questa inchiesta  nasce con il preciso scopo di fornire dati attendibili e verificabili sull'entità dei contributi pubblici alla chiesa, dopo diversi tentativi di giornalisti e studiosi che hanno dato tutti risultati diversi.
€ 6.086.565.703

Ecco la stima dei costi annui della chiesa: 6 miliardi e 86 milioni di euro. Segue anche una tabella riepilogativa con le singole voci. Quelle più consistenti sono

  • 8 per mille: 1,067 miliardi
  • esenzione Ici: 500 milioni
  • esenzione Iva, Irap, Ires: 350 milioni
  • insegnamento religione scuole: 1,5 miliardi
  • contributi statali scuole e università cattoliche: 314 milioni
  • contributi amministrazioni locali a scuole cattoliche: 400 milioni
  • contributi regionali: 242 milioni
E così via. L'articolo con l'elenco completo con tutte le fonti è disponibile sul sito i costi della chiesa.
Alcune riflessioni a margine. L'UAAR
parte dall'assunto che le religioni (tutte) le dovrebbe sostenere chi le professa. Ciò non accade, quantomeno in Italia, grazie a un numero considerevole di leggi e normative emanate in favore delle comunità di fede.
Questo è sostanzialmente vero e corretto. A parte le considerazioni sul ruolo del cattolicesimo sulla formazione della cultura e delle società occidentali, fatte soprattutto da chi professa la fede, questione sulla quale non entrerò e a parte l'altro aspetto, diremo psicologico, della fede e del suo contributo alla concordia e solidarietà sociale, vi è una banale osservazione da fare. Questa osservazione non serve a giustificare il contributo pubblico alla chiesa ma per fare un ragionamento in ottica utilitaristica (nel suo significato economico). La chiesa non è un'associazione benefica no-profit ma è una confessione religiosa, il che significa che buona parte di chi vi aderisce e la professa è mosso da forti motivazioni spirituali, da un'esigenza di questa cosa impalpabile che dovrebbe essere l'animo umano, e quindi tutto quello che fanno preti e volontari dovrebbe essere un moto di quest'anima e non un modo per guadagnarsi da vivere. Detto questo, appare anche ragionevole ipotizzare che quantunque il moto sia ideale e forte, se non è sostenuto dalla sostanza più di tanto non può fare. Dunque, quello che mi domando è questo: in assenza di un contributo pubblico, e quindi venendo meno probabilmente parte del contributo solidale e caritatevole della chiesa, i benefici per chi questi aiuti riceve diminuirebbero o rimarrebbero uguali? Perchè la sostanza è quella: lo Stato è in grado, a parità di costo, di occupare il posto lasciato vuoto dall'azione solidale e caritatevole della chiesa?
E' chiaro che i contributi pubblici alla chiesa coprono ogni attività: dai luoghi di culto alla Caritas, per dire. Cosicché, se molti di noi non avrebbero particolari problemi riguardo l'assenza di luoghi di culto, forse potrebbero risentire maggiormente (almeno dal punto di vista umano) dell'assenza dell'azione caritatevole della chiesa, la quale è innegabile che ci sia.
Oltre a tutte le questioni, diremo così, politiche del rapporto Stato-chiesa vi è da considerare questo ruolo del cattolicesimo nell'aiutare gli altri, che è quello che mi interessa maggiormente. Se lo stesso servizio può essere efficacemente coperto dal servizio pubblico con costo pari o inferiore, allora potrebbero cadere le esigenze di finanziamento di un organismo privato che le compia. Ma se il costo e la qualità del servizio svolto dallo Stato dovessero essere, rispettivamente,  superiore e peggiore, e sempre che si abbia a cuore questa cosa effimera chiamata solidarietà, allora ci sarebbe da riflettere.
Il che, in conclusione, non significa che non si possa trattare su 8 per mille o esenzioni o qualsiasi altra cosa, soprattutto quando è periodo di crisi, ma semplicemente che bisogna conoscere tutti i dati e considerare le cose da diversi punti di vista.

1 commento:

  1. alessio di benedetto5 gennaio 2012 alle ore 14:30

    BASTA BUGIE.  BUGIARDO DI UN SEGRETARIO DELLA CEI: I VESCOVI GUADAGNANO 13 MILA EURI IL MESE. ALLA FACCIA DEI FESSI CHE CONTINUANO AD ANDARE IN CHESA E A DARGLI LE OFFERTE
    Se si rastrellassero ogni anno i 13 miliardi di euro che un sottogoverno confessionale continua a donare alla Città del Vaticano, sottraendoli con la menzogna dalle tasche della povera gente, se si recuperassero tutti gli introiti dell’ICI (il valore degli immobili vaticani ammonta per difetto a 30 miliardi di euro), la smetteremmo di parlare di debito pubblico (altra bufala) , di crisi delle pensioni, di tagli ai rinnovi contrattuali, alla sanità, alla scuola pubblica, all’arte, alla musica e allo spettacolo… Grazie a Berlusklaun il Vaticano, il più ricco Stato del Mondo, non paga più neppure l’ICI, i suoi monumenti privati sono ristrutturati con le tasse imposte ai lavoratori italiani, e gli istituti cattolici sono finanziati con i soldi di noi tutti, non con le offerte dei fedeli o delle aziende di Berlusconi, abbastanza ricche da permetterselo. Siamo il solo caso nel mondo in cui una popolazione multirazziale e multiconfessionale deve obbligatoriamente versare i propri contributi per farsi indottrinare. Atei, non credenti, agnostici, musulmani, ebrei, protestanti ed induisti, le cui tasse statali sono devolute molto benignamente ad una ideologia religiosa che li combatte accanitamente e che se potesse tornerebbe ad accendere nuovi roghi! È come se gli Italiani – il paragone non vi sembri forzato – fossero costretti a finanziare l’Iran per lasciarsi plagiare: è la stessa identica cosa, anche se sembra assurda. Ma come ha detto qualcuno: “Il Vaticano è uno stato! L’Italia no!”. DA: LA RELIGIONE CHE UCCIDECOME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ(Nexus Edizioni), giugno, 2010.517 pagine, 130 immagini, € 25http://www.shopping24.ilsole24ore.com/sh4/catalog/Product.jsp?PRODID=SH246200038http://www.macrolibrarsi.it/libri/__la-religione-che-uccide.phphttp://shop.nexusedizioni.it/libri_editi_da_nexus_edizioni_la_religione_che_uccide.html

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