imagecredit bighaber.com |
Può sembrare una inutile e macabra contabilità quella di verificare il numero delle vittime in una guerra civile o in un conflitto, ma a volte non lo è.
In altre occasioni mi ero chiesto se i tanto spesso vituperati interventi delle forze ONU per risolvere un conflitto fossero auspicabili o deleteri. Un esempio, purtroppo, l'abbiamo davanti agli occhi: Libia e Siria sono (o sono stati) due tragici esperimenti in corso. In Libia, le forze di coalizione hanno portato alla risoluzione del conflitto, anche se dopo aspri combattimenti e un numero elevato di vittime (circa 20.000, ne parlo qui su fonte Telegraph); in Siria invece, l'assenza di intervento armato esterno ha lasciato le popolazioni civili alla mercé delle forze governative. Qual è il risultato? Circa 9.000 vittime, secondo en.wikipedia che riporta fonti siriane e un numero variabile tra 3.900 e 8.500 secondo alcune fonti internazionali (7000 per l'ONU) e siriane, sempre su en.wikipedia.
Per completare l'opera, aggiungo che vi sono stati almeno 15.000 feriti e circa 100.000 persone arrestate, sempre secondo la stessa fonte, a tutto il 23 febbraio di quest'anno.
Infine, ricordo che la sollevazione popolare in Siria è iniziata nel gennaio 2011 e che ancora non è dato intravedere una soluzione del conflitto. Certo, alla macabra contabilità dei morti, il non intervento armato dell'ONU in Siria sembra aver prodotto meno vittime rispetto a quanto accaduto in Libia (con tutta la cautela possibile di queste stime); c'è però da considerare che non è visibile una risoluzione del conflitto a breve, su quali basi avverrà e perciò non è dato sapere quante vittime ancora ci saranno.
Nessun commento:
Posta un commento
Come si dice, i commenti sono benvenuti, possibilmente senza sproloqui e senza insultare nessuno e senza fare marketing. Puoi mettere un link, non a siti di spam o phishing, o pubblicitari, o cose simili, ma non deve essere un collegamento attivo, altrimenti il commento verrà rimosso. Grazie.