sabato 24 marzo 2012

Riforma del lavoro. Il testo integrale

Il Consiglio dei Ministri di ieri ha licenziato il testo della Riforma del Lavoro, presentata come disegno legge e non come decreto. Sarà necessario dunque il passaggio parlamentare prima che possa entrare in vigore. Interessante la formula usata dal governo nell'approvare il testo: "Si è svolto oggi a Palazzo Chigi il Consiglio dei Ministri. Approvato il disegno di legge, salvo intese [corsivo mio], di riforma del mercato del lavoro."
L'espressione prefigura interventi di intesa prossimi futuri che potrebbero anche stravolgere l'attuale disegno. Però è quasi sicuro che l'attuale riforma non verrà stravolta anche se modifiche di intesa sono molto probabili. Il Pd, del resto, l'ha dichiarato: non si sa se per accontentare la piazza o meno, sta di fatto che Bersani ha detto che non è possibile eliminare la scelta del reintegro da quelle a disposizione del giudice. E' alle viste qualche complicato sistema di scelta tra le opzioni disponibili da parte del giudice del lavoro che alla fine, probabilmente, ne lascerà come praticabile solo una, l'indennizzo. Staremo a vedere. Intanto, per chi voglia leggersela, questa è la Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita (noto che ha fatto bene il Ministro a specificarlo, sul fatto della crescita). Eccone un breve estratto:



1 PREMESSA  
La riforma si propone di realizzare un mercato del lavoro dinamico, flessibile e inclusivo, capace di contribuire alla crescita e alla creazione di occupazione di qualità, ripristinando al contempo la coerenza tra flessibilità del lavoro e istituti assicurativi.  Gli interventi prefigurati si propongono di  
1. ridistribuire più equamente le tutele dell’impiego, riconducendo nell’alveo di usi propri i margini di flessibilità progressivamente introdotti negli ultimi vent’anni e adeguando la disciplina del licenziamento individuale per alcuni specifici motivi oggettivi alle esigenze dettate dal mutato contesto di riferimento; 
2. rendere più efficiente, coerente ed equo l’assetto degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive a contorno; 
3. rendere premiante l’instaurazione di rapporti di lavoro più stabili; 
4. contrastare usi elusivi di obblighi contributivi e fiscali degli istituti contrattuali esistenti. Tra le parti esiste una forte e inscindibile connessione sistemica, che sostiene la necessità della condivisione e dell’approvazione della riforma nel suo complesso. L’efficacia della loro attuazione richiederà un impegno per accrescere l’efficacia e l’efficienza di tutte le strutture oggi preposte, a livello regionale e nazionale, a questi profili del mercato del lavoro. Questo è l’auspicio che il Governo pone nel presentare la riforma  nell’interesse complessivo del Paese, per il funzionamento del mercato del lavoro, lo sviluppo e la competitività delle imprese, la tutela dell’occupazione e dell’occupabilità dei suoi cittadini. Per monitorare lo stato di attuazione della riforma e per valutare gli effetti delle sue singole componenti sull’efficienza del mercato del lavoro, sull’occupabilità dei cittadini, sulle modalità di uscita e di entrata, sarà previsto l’immediato avvio di un adeguato sistema di monitoraggio e valutazione. 
Con riguardo al settore del lavoro pubblico, eventuali adeguamenti alle disposizioni del presente intervento saranno demandati a  successive fasi di confronto.


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