Vi è però una differenza. L'eccesso di informazioni si può combattere aumentando le nostre conoscenze, mentre l'assenza di informazioni la si combatte soprattutto con le opinioni. Nel primo caso il metodo scientifico può fare luce nell'intrico informativo, selezionando le notizie buone da quelle cattive. E' quello che avviene quando facciamo pratica di qualcosa. L'esperienza è spesso una buona maestra. Ma l'esperienza presuppone che quello che sperimento io sia replicabile e che sia valido universalmente, o almeno in modo diffuso. Le opinioni, invece, essendo speculazioni basate su pochi dati concreti, sono tante quante le teste che le partoriscono e tendono ad aumentare quando le informazioni scarseggiano.
E' per questo che nonostante su internet l'informazione sia regina, nonostante si assista a un profluvio di notizie, molte delle quali false, c'è sempre il modo di scoprire quelle vere, anche se per fare questo dobbiamo metterci un po' del nostro.
Ecco, in assenza di informazioni noi lasciamo andare la nostra fantasia basandola su poche o nessuna esperienza, visto che non possiamo fare esperienza di tutto, mentre in presenza di un eccesso di informazioni possiamo allenarci, non potendo fare ugualmente esperienza di tutto, a selezionare le fonti credibili, autorevoli, esercizio che presuppone conoscenza, studio e anche un pizzico di ragione.
Tra assenza di informazioni ed eccesso di informazioni preferisco dunque la seconda evenienza. Dall'eccesso informativo ti puoi difendere, migliorando te stesso, dall'assenza è più difficile perchè si presume che tu sia già migliore.
L'argomentazione, dal mio punto di vista, non fa una grinza. Ergo, concordo!
RispondiEliminaè una cosa che mi gira in testa da tempo e ogni volta che sento che la rete è piena di informazione di tutti i tipi la ritiro fuori. In definitiva meglio l'eccesso odierno che la pochezza del medioevo anche se in molti micro-ambienti è sempre un secolo buio
EliminaAssolutamente d'accordo, aggiungerei che talora ricercare le opinioni contrapposte è un ottimo ausilio di approfondimento, quando si è in grado di valutare l'opinionista.
RispondiEliminachiaro, distinguendo possibilmente tra opinioni in quanto spiegazioni di un fenomeno, però basate su informazioni. Pensa a cosa accadeva nei secoli bui, in cui anche solo animali esotici erano visti come spiriti malvagi o all'accusa di stregoneria, alla pratica dell'untore e così via: la mancanza di informazioni genera mostri, anche ai giorni nostri.
EliminaAutisticamente escluderei l'opinione (doxa) per concentrarmi su quanto non so. Osservando i fatti e mettendoli alla prova con ipotesi esplicative. È anche vero che la quantità di informazioni nascondono una preziosa bibliografia su cui "informarsi". Allora: daccordo a metà ;)
RispondiEliminadiciamo che erano più in discussione assenza ed eccesso. Si può farne un parallelismo con il cibo: sia l'assenza che l'eccesso portano a morte (precoce), l'eccesso però lo affronti meglio.
EliminaUna conseguenza dell'assenza è che puoi usare solo le opinioni, dal che possono nascere le leggende, le superstizioni e così via. Quindi, tra le due evenienze, meglio una società dell'informazione che una della sua assenza. Poi, potendo scegliere, meglio l'ottimo che il così così
L'eccesso lo affronti meglio in quanto puoi scegliere di selezionare, scremare, mentre con l'assenza questa scelta non si pone. Sulle opinioni aggiungerei che potrebbe rivelarsi utile anche conoscere la distribuzione popolare (doxa) in merito a un certo argomento, un quasi plebiscito è molto diverso da un ex aequo... anche perché non sempre è possibile colmare cio che non si sa.
RispondiEliminaesatto Gifh. Le strategie di scrematura delle informazioni sono diverse e in qualche caso al di fuori della nostra portata. In quei casi si seleziona per autorità, per diffusione, per ragionevolezza, aspettative
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