Alcune fonti, due tedesche e una inglese, Süddeutsche Zeitung, Spiegel e BBC riportano la notizia che la curia tedesca avrebbe bloccato un'indagine sugli abusi sessuali all'interno della chiesa per il venir meno del rapporto fiduciario con il professor Christian Pfeiffer, presidente del Lower Saxony Criminological Research Institute, che svolgeva l'inchiesta.
Per parte sua, Christian Pfeiffer ha accusato le autorità ecclesiastiche di "obstructing his team's work by seeking to control the investigation" [BBC cit.] cioè di "ostacolare il lavoro della sua squadra, cercando di controllare l'inchiesta". Anche su pressione del Ministro della Giustizia, la chiesa ha comunque detto di avere intenzione di proseguire l'indagine, pure se affidandola ad un altro istituto.
Lo scandalo era scoppiato nel 2010 in seguito a una serie di denunce su abusi sessuali che sarebbero stati commessi da sacerdoti nei confronti di bambini e, nel 2011, la chiesa tedesca aveva promesso una grande trasparenza nella ricerca della verità , affidando appunto a un organo di ricerca indipendente il compito di appurare i fatti. Quell'anno, centinaia di persone avevano denunciato di aver subito abusi sessuali tra gli anni '50 e '80 del secolo scorso.
Il vescovo di Trier, Stephan Ackermann, secondo quanto riporta lo Spiegel, giustifica questa interruzione con il venir meno del rapporto di reciproca fiducia con il professor Christian Pfeiffer
"The relationship of mutual trust between the bishops and the head of the institute has been destroyed,"
ma Pfeiffer giudica la rescissione come dovuta a mancanza di collaborazione e distruzione di file:
The director of the KFN, Christian Pfeiffer, told SPIEGEL ONLINE that the Church had refused to cooperate. At the end of last year, he contacted the dioceses twice in writing. He reminded them of their promised transparency and cooperation. He also asked them whether there was any indication that in some dioceses files had been actively destroyed. [Spiegel cit.]
Come detto, lo Spiegel riporta l'intervento del Ministro della Giustizia in difesa di Pfeiffer e l'invito, rivolto alla Conferenza dei Vescovi, a riprendere nel più breve tempo le indagini:
German Justice Minister Sabine Leutheusser-Schnarrenberger has defended the KFN's professional credibility and demanded that the issue be cleared up. "The accusation that censorship and the desire to maintain control hindered an independent examination must quickly be resolved by the Bishops' Conference," she told the daily Süddeutsche Zeitung on Wednesday, urging the Church to conduct a thorough investigation of the abuse scandal.
"It is a necessary and overdue step for the Catholic Church to open up its archives to specialists outside the Church for the first time," she said. "The dramatic shock of 2010 must not be allowed to trickle off into a half-hearted inquiry."
E' necessario che la chiesa apra i suoi archivi agli investigatori, ha proseguito il Ministro. Le indagini, avviate nel giugno del 2011 con il consenso della Conferenza dei vescovi, dovevano rispondere a tre quesiti fondamentali:
Under what circumstances was the abuse allowed to happen?
How has the Church dealt with these actions?
And what can be done to prevent future acts?
In quali circostanze si è permesso che l'abuso accadesse? La Chiesa come ha affrontato questi fatti? Che cosa si può fare per prevenirli in futuro?
Sempre nel 2011 anche papa Benedetto XVI aveva incontrato le vittime di questi presunti abusi. Ai sopravvissuti fu offerta una compensazione finanziaria, secondo quanto riferisce la BBC [cit.].
L'inchiesta per appurare la verità, come ribadisce lo Spiegal, è stata un'operazione quasi obbligata per la chiesa tedesca, per l'enorme perdita di credibilità dopo lo scandalo. Ora, la sospensione del rapporto con l'istituto al quale era stato affidato il compito, pur se non l'interruzione dell'indagine, getta comunque una luce inquietante su tutta la vicenda.
Paolo, hai scritto due volte "Pfeifferche" invece di "Pfeiffer".
RispondiEliminaVenendo alla notizia: io in Germania ci vivo e la notizia è stata riportata da molti media (non solo stampa, ma anche TV e soprattutto radio), non solo SZ e Spiegel.
Quello che accomuna tutti gli articoli/servizi è il fatto che (talvolta esplicitamente, più spesso implicitamente) la posizione della chiesa viene condannata.
In sostanza: la chiesa tedesca voleva semplicemente decidere quali risultati della ricerca pubblicare e quali cestinare.
E da scienziato io dico: in una ricerca o pubblichi tutto o non pubblichi niente.
Saluti,
Mauro.
Vero, grazie Mauro, è colpa di un copia-incolla "allargato". Sono d'accordo sul fatto che, specialmente una ricerca del genere, deve essere pubblicata integralmente.
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