Per riassumere le cose fatte durante il 2012, l'Ufficio stampa del Governo e il suo portavoce pubblicano questo documento sul sito: Analisi di un anno di Governo.
Si comincia con lo spread, il risultato più vistoso ottenuto da Monti. L'averlo abbassato, anche se grazie al massiccio intervento della Banca Centrale, è uno dei meriti del governo dei tecnici, almeno uno di quelli evidenti da subito. La credibilità è la condizione essenziale affinchè gli investitori tornino a comprare obbligazioni italiane a tassi bassi, e in questo Monti ha avuto dei meriti.
Ecco l'elenco delle voci che compongono questa analisi:
- Spread
- Europa
- Miglioramento economia
- Fisco
- Spending review
- Competitività del paese
- Corruzione e legalità
- Costi della politica e spesa pubblica degli enti locali
- Lavoro e giovani
- Scuola e università
- Ricerca
- Mezzogiorno
- Le politiche attuate
- Ambiente
- Cooperazione internazionale
- Politica estera
- Funzione pubblica
- Giustizia
- Ordine, sicurezza pubblica e contrasto alla criminalita' organizzata
- Lavoro, politiche sociali e pari opportunita'
- Beni e attivita' culturali
- Politiche agricole, alimentari e forestali
- Sviluppo economico
- Rapporti con il Parlamento
- Salute
Ora, a parte l'interpretazione dei risultati che dipendono da eventi futuri e che sono basati attualmente su stime, cosa per la quale direi che sono in parte nell'area delle opinioni, rilevo anche un fatto strano: alla voce Fisco, non si parla delle cose fatte, come ci si aspetterebbe da un'analisi, ma degli auspici:
L’obiettivo è di ridurre di un punto e progressivamente la pressione fiscale, iniziando dalle aliquote più basse per dare respiro soprattutto alle fasce più deboli.Bisogna realizzare un nuovo patto tra fisco e contribuenti, solo così l’evasione potrà essere davvero debellata.
Sembra più un programma politico che un'analisi. Tutti hanno l'obbiettivo di ridurre l'imposizione fiscale, come proposito. In un'analisi occorrerebbe dire ciò che si è fatto. Anche alla voce Miglioramento economia le annotazioni sembrano non perfettamente centrate sul tema: si parla di investitori internazionali che tornano a comprare titoli pubblici italiani, e della conseguente diminuzione del costo del denaro, il che è probabilmente inutile, sempre ammesso che avvenga, se le banche non prestano i soldi.
Sulla Spending review questo Governo ha sicuramente fatto molto più dei precedenti, e anche se alcune iniziative non sono state convertite in legge, vedi accorpamento province, e altre hanno avuto scarso successo, vedi Rapporto Giavazzi, il risultato è tutto sommato positivo
Insomma, c'è tutto l'operato del Governo, ma molto in chiave positiva, cosa che non tutti si sentirebbero di sottoscrivere. Molte delle riforme realizzate non sono piaciute a tutte o a settori delle parti sociali, penso alle riforme di pensioni e al lavoro; altre cose, come le liberalizzazioni, non hanno ottenuto gli effetti sperati: la liberalizzazione degli orari e dei giorni di apertura dei negozi, perchè la gente ha meno soldi da spendere; la liberalizzazione del mercato del gas e dei carburanti, perchè, almeno per ora, non hanno portato a quella riduzione delle tariffe auspicate anzi, si prevedono aumenti.
Mi sembra, inoltre, che non si parli di IMU, Tares e IVA, ovvero della reintroduzione dell'imposta sulla casa insieme alla rivalutazione della rendita catastale, dell'aumento che si porterà dietro la Tares rispetto alla sua omologa Tarsu e dell'aumento dell'IVA del prossimo anno.
Ma le analisi sono così, tendono a vedere le cose in maniera più ottimistica rispetto alla realtà, specialmente se chi la fa pensa a ricandidarsi, quindi come avrebbero potuto fare Governi di partito di una qualunque passata legislatura. Ma comunque, esperienza non tutta negativa anzi, rispetto a certa politica - degli eletti -degli ultimi tempi, direi addirittura buona (almeno in alcune intenzioni).
Infine, un'ultima osservazione. Anche ai Governi dotati delle migliori persone e delle migliori intenzioni accade che parte delle riforme giudicate sacrosante da molti non ottengano, da subito, gli effetti sperati, per una certa qual ritrosia ambientale a metterle in atto. Con ritrosia ambientale mi riferisco alla burocrazia, non intendendo, unicamente (ma un po' sì) un ostacolare attivamente i provvedimenti ma una sorta di arrugginimento del meccanismo, che fa sì che le previsioni sulla messa in pratica siano sempre troppo ottimistiche rispetto alla realtà. Forse è dovuto all'eccessiva dispersione burocratica, alla troppa indipendenza amministrativa, a un po' di sano menefreghismo o ad altri poco desiderabili fattori, fatto sta che è un aspetto ben presente e molto frenante, che bisognerebbe rimuovere quanto prima.
image credit it.wikipedia.org
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