mercoledì 20 febbraio 2013

Carne di cavallo negli hamburger e nelle lasagne e rischio sulla salute del fenilbutazone

Ha spesso un posto in prima pagina, in questo inizio d'anno, la notizia della presenza di carne di cavallo in prodotti alimentari a base di manzo del gruppo svizzero Nestlè. La prima segnalazione è avvenuta in Irlanda, il 15 gennaio di quest'anno, giorno in cui la Food Safety Authority of Ireland diramava questo comunicato, in seguito a test di verifica alla ricerca di DNA di cavallo o di maiale su prodotti contenenti carne di manzo e su salumi:
A total of 27 beef burger products were analysed with 10 of the 27 products (37%) testing positive for horse DNA and 23 (85%) testing positive for pig DNA.  In addition, 31 beef meal products (cottage pie, beef curry pie, lasagne, etc) were analysed of which 21 were positive for pig DNA and all were negative for horse DNA.  All 19 salami products analysed tested negative for horse DNA.  Traces of horse DNA were also detected in batches of raw ingredients, including some imported from The Netherlands and Spain.
Su 27 tipi di hamburger di manzo vi sono stati 10 casi di presenza di carne di cavallo mentre su 31 prodotti a base di manzo come le lasagne nessuno,  però è stata trovata presenza di DNA di maiale, rispettivamente in 23 su 27 e 21 su 31 casi. E' da sottolineare che la scoperta della presenza di carni di cavallo o maiale, secondo il direttore generale della FSAI, non pone rischi per la salute pubblica ma solo di tracciabilità ed etichettatura dei prodotti.
According to Prof. Alan Reilly, Chief Executive, FSAI, whilst these findings pose no risk to public health they do raise some concerns.  He states: “The products we have identified as containing horse DNA and/or pig DNA do not pose any food safety risk and consumers should not be worried.  Consumers who have purchased any of the implicated products can return them to their retailer.”
Sul sito della Food Standard Agency, l'agenzia di sicurezza alimentare del Regno Unito, è presente una cronologia degli eventi, a cominciare appunto da quel 15 gennaio 2013, e via via con tutti i vari comunicati.
L'aspetto importante per la salute riguardo la presenza di carne di cavallo è dato dall'eventuale contaminazione con fenilbutazone, un analgesico e antinfiammatorio di uso veterinario utilizzato nella pratica sportiva e  conosciuto sotto il nome di Bute. Negli umani il suo utilizzo è molto limitato, quando non proibito del tutto. Ma anche se usato solo in campo veterinario, il fenilbutazone non può essere utilizzato in quegli animali destinati alla macellazione [vedi Veterinary Residues Committee].
In uno degli ultimi controlli della FSA effettutati dal 30 gennaio al 7 febbraio, su 206 carcasse di cavalli 8 risultavano positive al fenilbutazone. Di queste 8, 6 erano state inviate in Francia e 2 erano rimaste nel Regno Unito. Comunque, come rassicurazione generale per la popolazione, in questo comunicato si afferma che anche se si è mangiato carne con presenza di fenilbutazone il rischio per la salute è molto basso.

Il Ministero della Salute, in un comunicato stampa del 19 febbraio, informa che ha inviato i NAS presso lo stabilimento di produzione e la sede legale della Nestlè Italia e che sin dall'11 febbraio, e poi in seguito recependo le raccomandazioni della Commissione Europea, ha predisposto una serie di controlli ancora più stringenti su "carne macinata, hamburger refrigerati o congelati, sughi con carne macinata (tipo ragù), carne in scatola, tortellini e ravioli con carne, cannelloni e lasagne":
Oltre ai prelievi stabiliti dalla Raccomandazione europea, l’Italia ha disposto ulteriori controlli da effettuare presso gli stabilimenti di produzione e commercializzazione di provenienza dei prodotti in questione. Negli  stabilimenti si procederà al prelievo del prodotto e di materia prima e alla verifica del sistema di tracciabilità previsto dall’azienda. Il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, ha chiesto alle Regioni e alle Province autonome di intensificare i controlli negli stabilimenti di produzione, trasformazione e deposito di prodotti a base di carne al fine di verificare la tracciabilità ed il rispetto dei requisiti fissati dalla normativa comunitaria per tali tipologie di alimenti. Verranno inoltre effettuati controlli sugli equidi vivi oggetto di scambio intracomunitario e destinati al macello ai fini della ricerca della sostanza fenilbutazone. Il servizio veterinario di ciascuna ASL condurrà presso gli stabilimenti di macellazione controlli per la ricerca del  fenilbutazone nelle carni di animali macellati sia che questi siano nati ed allevati in Italia, sia che siano di origine comunitaria o provenienti da Paesi terzi. I campioni dovranno essere inviati ai laboratori degli Istituti zooprofilattici sperimentali  individuati dal Ministero della Salute per la ricerca di identificazione di specie con analisi del DNA e per la ricerca del fenilbutazone.
C'è anche una precisazione riguardo la notizia apparsa sulla stampa: l'Italia non si è opposta ai controlli; il parere negativo indicava solamente un giudizio sull'insufficienza del provvedimento adottato e sull'adozione di maggiori controlli sulla tracciabilità.
Dietro questa vicenda, la FSA ha iniziato tutta una serie di controlli alimentari su tracciabilità dei cibi e autenticità di quanto segnalato in etichetta, estendendo l'iniziativa a tutti i prodotti contenenti manzo, alla ricerca di DNA di maiale e cavallo. I controlli sono suddivisi in tre fasi, due delle quali sono già iniziate e la terza comincerà il prossimo 25 febbraio:
Phase 1: 224 samples of raw comminuted (minced) beef products including burgers, minced beef, beef sausage or meat balls checked for horse and pork DNA.
Status: This phase is ongoing and is part of the original protocol, which you can see in the link below.
Phase 2: 140 samples of beef-based ready meals including frozen, chilled or canned lasagne, chilli con carne, cottage pie, ravioli, cannelloni and spaghetti bolognese checked for horse and pork DNA.
Status: This new phase began on 14 February and sampling will be completed on 22 February.
Phase 3: 150 samples will be taken as part of a European Commission survey (official control programme) and checked for horse DNA. These include products marketed or labelled as containing beef as a major ingredient such as minced meat, meat products and meat preparations (such as kebabs with seasoning). Products such as gelatine, beef dripping, stock cubes, steak, stewing steak and ready meals which contain beef that is not minced, are included. 
Status: Work is scheduled to start the week beginning 25 February.
Infine, pur nell'assoluta necessità di fare chiarezza e stabilire le responsabilità, qualche parola riguardo al -ridimensionamento- del rischio associato all'accidentale consumo di prodotti con presenza di carne di cavallo contaminata da fenilbutazone, dati liberamente consultabili in questa pagina:
What is the concern about bute?
Animals treated with bute are not allowed to enter the food chain as it may pose a risk to human health.
Bute (phenylbutazone) was previously used as a human medicine for treatment of conditions such as rheumatoid arthritis, but now it is recommended that it should be used only by a specialist in severe cases of one specific condition (ankylosing spondylitis) where other treatments have been found unsuitable.
Therapeutic doses of bute in humans started at about 300 mg. To achieve an equivalent dose from consumption of a large (200g) portion horse meat would require the meat to contain 1500 mg/kg bute. In tests conducted by the FSA, the highest level of bute detected in horse samples was 1.9 mg/kg, which is about 1000 times lower. The levels of bute were much lower in most of the other positive samples and it was not detected in about 95% of the horse samples tested.
This suggests that even if you have eaten products which contain contaminated horse meat, the risk of damage to your health is very low.
Gli animali trattati con Bute non possono entrare nella catena alimentare in quanto ciò può rappresentare un rischio per la salute umana.
Il Bute (fenilbutazone) è stato utilizzato nel passato come medicina per uso umano per il trattamento di condizioni come l'artrite reumatoide, ma ora si raccomanda l'uso solo da parte degli specialisti, e unicamente  nei casi più gravi di una specifica condizione (spondilite anchilosante) in cui altri trattamenti sono stati considerati non idonei.
Le dosi terapeutiche di Bute nell''uomo partono da circa 300 mg.  Ottenere una dose equivalente attraverso il consumo di una grande porzione  (200 g) di carne di cavallo richiederebbe che la carne contenesse 1500 mg / kg di Bute. Nei test condotti dalla FSA, il più alto livello di Bute rilevato nei campioni di cavallo è stato di 1,9 mg / kg, che è circa 1000 volte inferiore. I livelli di Bute erano molto più bassi nella maggior parte degli altri campioni positivi e non è stato rilevato affatto in circa il 95% dei campioni testati cavallo.
Ciò suggerisce che anche se si è mangiato i prodotti che contengono carne di cavallo contaminata, il rischio di danni per la salute è molto basso.


image credit
inhabitat.com
guardian.co.uk
ntp.niehs.nih.gov

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