Non si possono lasciare i partiti senza soldi dicono i politici, ma i cittadini sì però. Cosa dire infatti ai parenti di tutti quei cittadini che si sono tolti la vita perchè rimasti senza un soldo e per i quali non è stato previsto nessun per mille, nè il 2 pensato per i partiti, nè l'8 dato alla chiesa, nè il 5 destinato alle onlus? Si può dire che i cittadini possono morire, ma i partiti, le onlus, e la chiesa, no.
Consapevoli di non poter deludere ancora una volta l'opinione pubblica e incalzati dal M5S i partiti si sono vantati di aver finalmente abolito il finanziamento pubblico. Ma la realtà è diversa. Il tweet con il quale il Presidente Letta annuncia, probabilmente euforico, l'approvazione del decreto contiene sì 140 caratteri, ma alcuni sono superflui e sono utilizzati a scapito di una maggiore chiarezza. L'abolizione del finanziamento non sarà immediata ma graduale, e si perfezionerà, in maniera incompleta, solo nel 2016. Questo significherà, a tutti gli effetti, che il finanziamento pubblico rimarrà, e vedremo come. Intanto, nelle norme transitorie, ma ancora non nel disegno di legge, sarà scritto:
Il tempo necessario perché il sistema vada a regime: le norme transitorieIl sistema di regolamentazione della contribuzione volontaria ai partiti politici prenderà avvio nel 2014, ma andrà a regime nel 2016. Solo a giugno 2015 gli italiani saranno infatti chiamati a dichiarare i propri redditi relativi al 2014. A quel punto saranno necessari altri mesi per permettere all’Erario di stabilire l’ammontare esatto della quota del 2 x 1000 da destinare a ciascun partito politico. Fino a tale momento, e quindi in via transitoria, a tutti i partiti è riconosciuto il taglio:del 40 per cento nel primo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge;del 50 per cento nel secondo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge;del 60 per cento nel terzo esercizio successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge;Con il quarto esercizio finanziario successivo a quello dell’entrata in vigore del disegno di legge il finanziamento cessa. [Vedi Comunicato stampa CdM]
Il risultato finale sarà che dal 2014 i partiti potranno contare sul finanziamento privato, generosamente detraibile e su sedi e spazi televisivi gratuiti; dal 2015 potranno contare sul 2 per mille, seppure con limitazioni come si affrettano a precisare e che, nel frattempo, seppure decurtato come si vede qui sopra, continueranno a ricevere il finanziamento pubblico.
Morale della favola: siamo proprio sicuri che prenderanno meno soldi, ora che hanno annunciato di rinunciare al finanziamento pubblico?
Alcuni diranno: ma siete incontentabili! Forse. Come i politici, del resto.
La storia dell'abolizione del finanziamento ai partiti comincia all'indomani di Mani pulite, la stagione che segna il cosiddetto passaggio dalla prima alla seconda Repubblica. Un referendum abolisce il finanziamento che però rientra dalla finestra sotto forma di contributi elettorali. Già questo evento è sintomatico dell'importanza attribuita al volere popolare dai partiti. Ma andiamo avanti. Perchè Grillo si esprime con così tanto livore nei confronti di questo disegno di legge chiamandolo "legge truffa"?
Quanto vale il 2 per mille? La mancanza di trasparenza è l'aspetto fondamentale, perchè è una cosa che si attacca, e se sei poco trasparente su questo forse sei poco trasparente anche su altri aspetti. Mentre da una parte si annuncia l'abolizione del finanziamento dall'altro si assiste a una procedura per gradi, come descritta sopra, in cui nel tempo si riduce il finanziamento pubblico ma si attivano contestualmente i finanziamenti privati, il 2 per mille e numerosi benefit tra cui sedi e spazi televisivi gratuiti.
Volete mettere il diverso impatto di dire : abbiamo abolito il finanziamento pubblico rispetto a un più modesto, ma più veritiero, abbiamo modificato il finanziamento (pubblico e privato) ai partiti? Perchè occorre precisare che il 2 per mille è pur sempre a carico pubblico (cioè lo paghiamo noi), e che se nella scheda di destinazione non segni se vuoi darlo allo Stato o ai partiti, va comunque ai partiti, seppure nel limite stabilito dalla legge. Questo limite è indicato da Quagliariello su Repubblica in 61 milioni (ma nel disegno di legge è segnato XXX, che dovrebbe valere 30). Ma quanto vale il 2 per mille? Secondo l'UAAR l'8 per mille, quello destinato alla chiesa, vale circa 1 miliardo di euro, quindi il 2 per mille dovrebbe valere quasi 250 milioni di euro. Di questi, a sentire il Ministro Quagliariello, solo 61 andranno ai partiti. Ma, comunque sia, saranno sempre 61 milioni (come tetto massimo) di finanziamenti pubblici ai partiti, anche se mascherati da donazione volontaria o da involontaria dimenticanza (visto che se uno non esprime la preferenza vanno comunque ai partiti). Seconda cosa da notare è questa: è pur vero che il contribuente, con i suoi soldi, può fare ciò che vuole, ma questi non sono più i soldi del contribuente sono tasse pagate allo Stato che lo Stato regala ai partiti. Allora questo vuol dire che il finanziamento pubblico c'è ancora.
In conclusione viene da farsi una domanda: era meglio il vecchio sistema del finanziamento pubblico ai partiti o è meglio questo? Purtroppo il quesito non sta in questi termini ma in questi altri: lasciamo decidere al popolo come devono essere finanziati i partiti (anche se il popolo avrebbe già deciso a suo tempo). Lasciamo che siano i cittadini a dire se i partiti devono avere un finanziamento pubblico, o un 2 per mille o invece devono basarsi solo sul finanziamento privato. Avranno il coraggio di affidarsi al popolo, i partiti?
Il M5S, per la cronaca, l'ha già fatto.
Ecco il disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri del 31 maggio (da Repubblica, non dal Governo, dove non è disponibile).
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