venerdì 6 gennaio 2012

I contributi e i finanziamenti elettorali ai partiti: più alti o più bassi d'Europa?

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Simpatico duetto a suon di lettere al direttore quello avvenuto circa un mesetto fa sul Corriere a proposito dei finanziamenti ai partiti o, come si chiamano adesso, rimborsi elettorali. I protagonisti: da una parte Ugo Sposetti deputato Pd e dall'altra il solito duo Rizzo Stella.
Con la sua lettera al direttore Ugo Sposetti, ex tesoriere dei Ds, intende dire una parola chiara e definitiva sui rimborsi elettorali ai partiti sia in Italia che nei principali paesi europei contrastando il bugiardino dei due editorialisti. Il deputato Pd utilizza i dati contenuti in un recente rapporto a cura del Servizio Studi della Camera, che prende in considerazione la situazione del finanziamento pubblico ai partiti in tre paesi europei come Francia, Spagna e Germania. Pur nella diversità delle situazioni, infatti negli altri paesi vi sono sia il finanziamento diretto che il contributo elettorale mentre in Italia il finanziamento è stato abolito con referendum, tenta una comparazione.

Per esempio, dice Sposetti

  • Germania: contributo annuale ai partiti a carico dello Stato non può superare i 133 milioni.Poi sono da aggiungere i contributi alle fondazioni di partito, altri 95 milioni a carico del ministero dell'Interno e 233 milioni a carico del ministero dello Sviluppo, il che fa 328 milioni. Se si sommano ai contributi annuali danno un totale di 461 milioni, pari a 5,64 euro per abitante.
  • Francia: il contributo annuale è di circa 75 milioni al quale va aggiunto il contributo per le campagne elettorali (sempre che vi siano elezioni). Prendendo a riferimento il 2007 in cui vi sono state due elezioni, il contributo campagne elettorali è di 87 milioni che sommato al contributo ai partiti porta a 162 milioni totali, pari a 2,46 euro per abitante (ma molto meno in assenza di elezioni, 1,15 euro per abitante).
  • Spagna: contributo annuale ai partiti 82 milioni, più 4,2 milioni per la sicurezza, più 44 milioni come rimborso elettorale che fanno 131 milioni pari a 2,84 euro per abitante.
  • Italia: il contributo spese elettorali per il 2011 è di 180 milioni, pari a 2,97 euro per abitante. Dalla prossima legislatura però, grazie ai vari tagli previsti, il contributo elettorale sarà di 145 milioni pari a 2,39 euro per abitante.

A questi rilievi però risponde il duo Rizzo Stella, dipingendo un quadro meno idilliaco di quello del deputato che, secondo loro, tende a sottostimare (infatti appartiene al centrosinistra, vedi qui) i contributi ai partiti italiani.


  • Nel 2010 i partiti hanno ricevuto 285 milioni, non 180, ai quali bisogna aggiungere i contributi ai gruppi parlamentari, altri 75 milioni e quelli ai gruppi consiliari regionali, più o meno altri 75 milioni. A questo punto siamo sui 435 milioni di euro, ma ancora non è finita, dicono Rizzo e Stella, perchè ci sono da aggiungere anche il 19% di detrazioni sui finanziamenti privati ai partiti, che ammontano a 49 milioni. Il 19% di 49 milioni fa  9 milioni che sommati a 435 danno 444 milioni, pari a 7,36 euro per abitante. Il 30% più della Germania e solo il triplo di Francia e Spagna. A onor del vero occorre aggiungere che fino al 2010 era in vigore il doppio rimborso ai partiti ora eliminato ma, non considerando per il 2011 questo doppio rimborso rimangono pur sempre 339 milioni, pari a 5,62 euro per abitante, come per la Germania ma con un Pil inferiore del 23 % e qualità dei servizi che lascio a voi giudicare.

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