Dice che 20-25 mila sono pochi e possiamo sbrigarcela da soli però, se niente niente proviamo a lasciarli liberi di andare dove vogliono (cioè Francia e Germania) allora no! non vale: loro non li fanno entrare.
Questo, per sommi capi, quello che dicono in Europa, tornando a misurare verdure.
Ma allora, se anche noi non li facessimo entrare?
Non si può.
A chi tocca nun se 'ngrugna, sembra abbia detto la commissaria UE. E stavolta è toccato a noi. In realtà tocca quasi sempre a noi, con i migranti che vengono dal nord Africa.
Certo che noi potevamo gridare aiuto anche prima, invece di andare da Gheddafi e fargli risolvere il problema. Adesso in Europa si sono abituati bene, pensano ancora che siamo in buona col Rais.
Ma non è più così.Per esempio, la Germania, al tempo delle migrazioni in massa dai paesi dell'ex blocco sovietico, per tamponare queste richieste di asilo che fioccavano, modificò la sua Costituzione. Infatti
Il nuovo articolo 16/a della costituzione stabilisce che non ha diritto all'asilo politico chi è transitato da un paese terzo sicuro (nel quale, cioè, è garantita l'applicazione delle norme della convenzione di Ginevra e della convenzione europea sui diritti dell'uomo), né chi proviene da un paese di origine sicuro (nel quale, cioè, è garantita la tutela contro persecuzioni politiche o trattamenti inumani e degradanti). Il risultato, in Germania, è la riduzione delle richieste d'asilo, già nel 1994, a circa 130.000 (il 70% in meno).[1]
Eurostat [2], nel 2008, ha fornito la classifica degli stati membri UE con più alto flusso di immigrati:
- al primo posto la Spagna, con 726 mila ingressi
- di seguito Germania, Regno Unito e Italia con più di 500 mila ingressi
I flussi di cittadini interni agli Stati membri hanno riguardato soprattutto
- 384 mila rumeni (di cui il 46% è andato in Italia)
- 266 mila polacchi (di cui il 45% ha scelto la Germania)
- 91 mila bulgari
Non dovrebbero quindi rappresentare numeri particolarmente significativi, i 20-25 mila tunisini già in Italia, sempre ammesso che i nuovi arrivati a Lampedusa vengano rimpatriati secondo gli accordi presi da Maroni con l'omologo tunisino. Anche in considerazione dei flussi che normalmente interessano il nostro paese. Però, è curioso che in Europa si definisca il numero degli immigrati che interessa l'Italia come non preoccupante, ma non li si voglia nei loro paesi, giudicando non applicabile il permesso di soggiorno temporaneo approntato dalle autorità italiane.
Ricordo che anche negli anni scorsi, a causa di una consistente presenza di cittadini rumeni, ben più consistente dei numeri attuali (anche se in quel caso si trattava di forza lavoro, cioè quasi tutti impegnati in attività lavorative, principalmente nell'edilizia), in occasione di fenomeni delittuosi che vedevano coinvolti cittadini rumeni, ci fu una levata di scudi e una richiesta di rimpatrio forzato di quei cittadini rumeni responsabili di atti delittuosi o sospettati di essere ex detenuti o comunque con precedenti penali.
Certo, l'attuale situazione economica aggrava invece di migliorare le condizioni per un'accoglienza più favorevole. In più, vi è il timore legato ad ingressi comunque massicci di cittadini senza lavoro, senza mezzi di sostentamento e senza alloggio. Credibile che abbiamo come meta finale Francia e Germania, dove sono presenti loro parenti. Chissà se questi esempi di politica estera francese, la velocità di ingresso per mettere in atto la risoluzione dell'Onu, la ferma decisione di non lasciare entrare altri immigrati maghrebini in Francia e la recente proibizione di indossare il velo integrale sono in realtà collegati.
[1] Frontiere e controlli migratori tra Germania, Polonia e Repubblica [2] Eurostat: nel 2008 in flessione il tasso di immigrazione in UE
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