martedì 10 maggio 2011

Amministrative 2011: Berlusconi e il buongoverno.Opinioni contrastanti




Opinioni contrastanti sull'operato dell'attuale governo: da una parte quello che dice Berlusconi al suo popolo in occasione delle amministrative prossime, dall'altra quello che dicono a la voce.info.
Nell'articolo Dov'è finito il Contratto con gli italiani? ,  si affrontano le 5 promesse fatte da Berlusconi nel 2001, da mantenersi nei primi cinque anni di governo. Ma così non è successo, secondo la voce. Per esempio sulla Riforma fiscale  dicono
La promessa: Abbattimento della pressione fiscale:
●    con l'esenzione totale dei redditi fino a 22 milioni di lire annui;
●    con la riduzione al 23 per cento per i redditi fino a 200 milioni di lire annui;
●    con la riduzione al 33 per cento per i redditi sopra i 200 milioni di lire annui;
●    con l'abolizione della tassa di successione e della tassa sulle donazioni.
Ma la realtà è un po' diversa, e viene riassunta in questa tabella




Come si vede, quanto promesso nel 2001 nel famoso Contratto è molto diverso da quella che è la situazione attuale. Anche sul versante Lavoro le cose non vanno meglio. Se Berlusconi, nel 2001 prometteva
La promessa: Dimezzamento dell'attuale tasso di disoccupazione, con la creazione di almeno 1 milione e mezzo di posti di lavoro.
la situazione attuale vede il raggiungimento di quella occupazione (1 milione) nell'arco di 10 anni, quasi interamente dovuta agli stranieri (800 mila occupati stranieri in più). Il tasso di occupazione -gli occupati in rapporto alla popolazione in età lavorativa- dicono essere passato dal 55,9% al 56,8%. E il tasso di disoccupazione, che era al 9,6% è passato all'attuale 8,5%.Dunque, per la voce, obiettivo non raggiunto.
Per quanto riguarda le Pensioni, la promessa prevedeva
Innalzamento delle pensioni minime ad almeno 1 milione al mese (cifra espressa nelle vecchie lire, ovvero circa 520 euro).
Mentre la realtà recita, a tutto il 2006, secondo dati della Banca d'Italia, esservi ancora più di 4 milioni di pensionati sotto i 550 euro, e che per percepire la pensione minima di 467,63 euro, bisogna soddisfare rigidi requisiti di reddito. 
Questa è solo una parte delle osservazioni puntuali de la voce all'attività dell'attuale governo, che potete consultare qui. Come si vede, è una radiografia della realtà molto diversa da quella fatta dal premier.

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