I videogiochi diventano arte

I video games diventano arte, allo Smithsonian American Art Museum, in una mostra che si terrà nelle sale del museo dal 16 marzo al 30 settembre del 2012. Quarant'anni di evoluzione dei video games come medium artistico, così dicono allo Smithsonian: dai primi disegnatori come David Crane ai recenti come Kellee Santiago.

I video games hanno un ruolo importante nella cultura popolare, specialmente quella giovanile, inoltre sono stati uno stimolo per l'affinamento delle tecniche di animazione, hanno imposto lo sviluppo di schede grafiche sempre più potenti, sono insomma collegati non solo all'esigenza di fornire la migliore esperienza di gioco ma anche a quella di ricreare una realtà quanto più fedele all'originale.

Inoltre, hanno anche un ruolo nello sviluppo dell'infotainment, cioè nell'informare o educare fornendo anche un divertimento. Li si potrebbe considerare la naturale prosecuzione di tecniche dell'era pre-computer, come fumetti e giochi da tavolo, dalle quali ereditano comunque la necessità di saper disegnare, raccontare storie, oppure impegnare in enigmi.

80 i video giochi selezionati, su un gruppo di 240, grazie al voto di 119 mila persone di 175 paesi diversi. La selezione dei primi 240 video games è stata effettuata da un gruppo di esperti, come disegnatori, sviluppatori, giornalisti e rappresentanti di aziende del settore. I criteri usati per la prima cernita includevano, tra gli altri, effetti visivi, uso creativo di nuove tecnologie e influenze culturali e sociali sulle storie narrate

Quattro le categorie

• Action
• Adventure
• Target
• Combat/Strategy

E 5 le ere in cui è stata suddivisa la storia dei video games

• Era 1: Start
• Era 2: 8-bit
• Era 3: Bitwars
• Era 4: Transition
• Era 5: Next Generation

per ogni piattaforma di gioco. Ecco un'istantanea dei primi giochi degli anni fine '70 primi '80, classici del genere. L'elenco completo in pdf è disponibile qui.

photo americanart.si.edu