domenica 24 luglio 2011

Strage di Utoya (Oslo): perchè i soccorsi sono arrivati così in ritardo?

E' normale che nell'imminenza dei fatti la ricostruzione, da parte di chi non ha vissuto gli eventi, non sia affidabile. Le voci si sovrappongono, le trascrizioni delle testimonianze sono imprecise. Soprattutto se manca una versione ufficiale. Non si sa esattamente per quanto tempo Breivik, il folle assassino, ha sparato sui ragazzi, prima dell'intervento delle forze dell'ordine. Una fonte parla di due ore (Guardian)
The killer began just after 5pm; it was two hours before 32-year-old Anders Behring Breivik, wearing the uniform of a police officer and protective earplugs against his own deafening gunshots, apparently ran out of ammunition and was arrested by police Swat teams sent from Oslo.
Un articolo di oggi, su Repubblica, parla di un'ora
Sembra un paradiso terrestere Utoya, con i suoi pini che scendono fino all'acqua, le macchie di roccia e qualche striscia di sabbia, è bella anche sotto la pioggia battente e il cielo sempre più nero, un'oasi baciata dalla natura che solo la lucida follia di un pluriomicida ha potuto trasformare nel giro di un'ora nell'isola della morte.
Comunque, un'ora o due, mi sembra un tempo interminabile. Come mai i soccorsi non sono arrivati prima? E' vero che c'era stata l'esplosione, forse organizzata apposta per creare confusione, ma non può essere stato solo quello.
Le testimonianze dei sopravvissuti cominciano con Adrian Pacon, uno degli organizzatori del campo
"It was about 5pm. We had heard about the bomb in Oslo and had been gathering to discuss it, because of course some people had families in Oslo and were worried
Una della possibili cause potrebbe essere l'eccessivo numero di telefonate al pronto intervento della polizia. Sempre Pacon dice 
"I tried to call the police [on my mobile], but so did 200 others, so the system went down. I lay down and acted as if I were dead.
Però è anche vero che sull'isola vi erano 600 persone, le quali, a quanto riportano i giornali, hanno avuto il tempo di pubblicare dei commenti sulle loro pagine di Facebook e Twitter, nonchè di inviare sms ai parenti. Perché allora non chiedere di avvisare immediatamente la polizia? 
 Prableen Kaur, the Oslo deputy leader of AUF, the Labour party youth wing, was chatting with friends when she heard the first shots. "Everyone was texting all around me. I texted my mum and dad to say I loved them. My mum rang and was crying. I cannot describe the fear."
Prableen Kaur, una delle leader del partito Laburista, stava chattando quando ha sentito i primi spari. Ha subito inviato un sms alla madre che l'ha richiamata. Perchè non chiedere subito l'intervento della polizia (sempre ammesso che non l'abbia fatto)?
Un'altra testimonianza del ritardo (ripeto, ancora non imputabile esattamente a qualcuno) della polizia è quella di Hana Barzingi
In the confusion she was able to throw herself into the lake, hiding between bodies. She was lying in the water for two hours before she heard the police helicopters above and knew help was on its way and was pulled from the water by two local men in a boat.


C'erano circa 600 ragazzi sull'isola, tra i 14 e i 25 anni. Un testimone afferma che Breivik sparava a singolo colpo, con calma. Un intervento tempestivo della polizia forse avrebbe evitato che la strage assumesse queste tragiche dimensioni. Forse ora non ha più importanza comprendere le cause di questo ritardo. O forse lo ha. E forse ha importanza se è dipeso da cause dovute alle abitudini dei giovani, così tempestivi a pubblicare sui social ma forse meno pronti a fare subito le cose più importanti. O forse, l'ora di tempo trascorso è il tempo minimo di intervento, considerato tutto quello che stava succedendo.
Ripeto: secondo me non è pura questione accademica. Comprendere anche i motivi del ritardo, se ritardo c'è stato, è un modo di rendere onore alle vittime innocenti. Come anche l'aumento della sorveglianza dei vari social, sui quali questi pazzi non hanno reticenza a scrivere. Perchè nessuno ne ha compreso la tragica portata? Sono disposto ad una più ampia ingerenza della polizia, se serve ad evitare queste stragi. Perchè, purtroppo, una delle conseguenze di queste tragedie, non quella più grave ma comunque importante, è quella di non imparare niente dagli errori, sempre che vi siano stati.


Un aggiornamento qui.

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