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Siamo in un momento assai delicato, una congiuntura come dicono gli addetti, in cui si decide parte del nostro futuro. La difficile situazione economica, con alcuni stati dell'Unione che versano in brutte acque spinge, quanto più si può, a prevenire possibili futuri infausti, che minacciano la stabilità dell'euro e insieme quella degli Stati che ne fanno parte. L'Europa ci chiede provvedimenti per abbattere il debito. Non per forza quelli che ci hanno consigliato, e cioè l'innalzamento dell'età pensionabile, cui sono fermamente contrari la Lega e tutti i sindacati. Ci chiedono delle misure che rassicurino i mercati, poi quanto a quali siano le migliori ognuno ha la sua opinione.
Il Presidente della Repubblica sente fortemente l'urgenza del momento, anche in vista di un suo intervento al Collegio d'Europa di Bruges. Riporto il comunicato stampa presente sul sito del Quirinale, con alcune osservazioni su fatti recenti.
"Compiere tutte le scelte necessarie per rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere il debito e a rilanciare la crescita economica"
"Parlando domani al Collegio d'Europa di Bruges, ribadirò il profondo, convinto attaccamento dell'Italia alla storica conquista dell'Euro e alla causa dell'unità europea. Questo, e nessun altro, è il punto di riferimento e di forza anche per il nostro paese di fronte alla crisi che oggi colpisce finanziariamente e minaccia economicamente l'intero continente". Così il Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in una dichiarazione.
"Inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche - a margine di incontri istituzionali tra i capi di governo - di scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia - aggiunge il Capo dello Stato - non possono farci perdere di vista la sostanza delle questioni e delle sfide che abbiamo davanti. Gli sforzi già avviati e gli elementi positivi della nostra situazione sono stati certamente già illustrati a Bruxelles. Ma dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio a cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito e a rilanciare la crescita economica. Nessuno minaccia l'indipendenza del nostro paese o è in grado di avanzare pretese da commissario. Ma da 60 anni abbiamo scelto - secondo l'articolo 11 della Costituzione e traendone grandissimi benefici - di accettare limitazioni alla nostra sovranità, in condizioni di parità con gli altri Stati : e lo abbiamo fatto per costruire un'Europa unita, delegando le istituzioni della Comunità e quindi dell'Unione a parlare a nome dei governi e dei popoli europei".
"Siamo, oggi più che mai, nella stessa barca in un mare in tempesta. Ciascun paese deve fare la sua parte e dobbiamo garantirci reciprocamente l'indispensabile solidarietà. Per l'Italia - conclude il Presidente Napolitano - è il momento di definire - in materia di sviluppo e di riforme strutturali - le "nuove decisioni di grande importanza" annunciate ieri nella dichiarazione ufficiale del Presidente del Consiglio".
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