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Per esempio, la recente sentenza di condanna per i due dirigenti della ditta Eternit, accompagnata dall'obbligo di risarcimento, seppure integrabile in sede civile, prevedeva 100 milioni per circa 4000 parenti delle vittime, che fa circa 25.000 euro a persona o, se si considerano le 2.000 vittime, fa 50.000 euro a testa. Seppure a mio parere insufficienti, sono comunque cifre comprensibili.
Meno comprensibile risulta l'elevata sanzione inflitta a Corrado Formigli, quando lavorava ancora ad Annozero, e alla Rai, per una trasmissione sulla Fiat andata in onda il 2 dicembre 2010 su Rai 2. Si tratta di ben 7 milioni di euro. La Rai ha immediatamente annunciato ricorso in appello e il giornalista Formigli ha affermato
«Certo, è una cifra devastante. Io non li ho...», sibila. Poi aggiunge: «Le tabelle in vigore presso il tribunale di Milano, fatte proprie dalla Suprema Corte, riconoscono al padre che ha perso un figlio un danno non patrimoniale massimo di 308.700 euro. E io non ho ucciso nessuno. Del totale dei 7 milioni «solo» un milione e settecentocinquanta mila euro quantificano il danno patrimoniale, mentre ben cinque milioni e duecentocinquantamila euro rappresentano il danno non patrimoniale». [fonte qui]
E ancora
«In Italia può esercitare il ruolo di perito indipendente del tribunale chi riceve finanziamenti da una delle parti: nel mio caso è successo per ben due dei tre consulenti indipendenti, i quali hanno ammesso di fronte al giudice che i rispettivi istituti ricevono finanziamenti da Fiat. Eppure sono rimasti tranquillamente al loro posto (tra questi l'allora rettore del Politecnico e attuale ministro dell'istruzione Francesco Profumo, ndr). Difficile per un giornalista, solo di fronte a questa condanna immensa, immaginare di continuare a esercitare il proprio diritto di critica. Chi parla male di un’auto Fiat, in Italia paga. Questa è la morale, questo deve sapere chi si appresta a fare il nostro mestiere». [fonte qui]
Il presidente della Fnsi Roberto Natale ha dichiarato sul Corriere:
«Il risultato non potrà che essere quello di disincentivare ulteriormente ogni tipo di critica a prodotti commerciali, in un settore informativo in cui già non mancano servizi di sperticato elogio ad ogni nuova vettura. Il sindacato dei giornalisti considera come sempre con grande rispetto il lavoro della magistratura, ma questa sentenza rischia di essere un altro grave bavaglio all'informazione. La Fnsi si augura che il giudizio d'appello possa riconoscere meglio le ragioni dell'attività giornalistica». [fonte qui]
Spesso si notano queste apparenti incongruenze nei risarcimenti. Con questa sentenza si rischia di mettere la museruola alla stampa. Nessuno vuole difendere una stampa che diffonde notizie false, ma forse sarebbe stato meglio condannare Formigli e la Rai a fare una puntata riparatrice, in contraddittorio, se del caso, oppure non dar seguito alla denuncia, soprattutto alla luce di quanto afferma Formigli sul Fatto, che la Fiat
sostiene (e il giudice accoglie) che non puoi parlare della sportività di un’auto senza citare anche l’ampiezza del suo bagagliaio, la qualità delle sue finiture e la comodità del suo abitacolo. Insomma, se dici che un’auto è più lenta di un’altra (dato, insisto, mai contestato da Fiat), devi anche aggiungere che in compenso è bella spaziosa. Con tanti saluti al diritto di critica e di scelta del terreno del confronto. [fonte qui]
gli sta bene, altro che storie. Due 1600 turbo contro un 1400 turbo, come fa a dire che erano di pari potenza?
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