venerdì 8 aprile 2011

Sulla pubblicazione delle telefonate di Berlusconi. A chi giova? L'editoriale di Marco Travaglio ad Annozero

A chi interessava rendere pubbliche le telefonate intercettate (indirettamente) di Berlusconi? Afferma Travaglio che, una volta che sono uscite dalla Procura e l'imputato ne viene a conoscenza, non c'è più segreto investigativo e sono liberamente pubblicabili. Ora, continua Travaglio, a chi gioverebbe di più creare un polverone in prossimità del processo? Alla Procura o alla difesa? Posto che, una volta che la difesa ne ha conoscenza, non c'è più segreto?
E instaura un parallelo con le vicende del passato, compresa quella della famosa consegna dell'avviso di garanzia al premier al vertice di Napoli. 
Attenzione perchè Travaglio dice: (le intercettazioni in cui parla Berlusconi) i magistrati non le mandano alla Camera e non le allegano agli atti del processo perchè pensano di non averne bisogno, ma nemmeno le distruggono perchè potrebbero servire nell'altro procedimento, e le inviano alla difesa, caso mai la difesa li accusasse di averle distrutte perchè prove a discarico dell'imputato.
Su questo passaggio Stracquadanio costruisce la sua ipotesi che fa dire a Travaglio ma lei da quale pulpito dà lezioni di diritto? (non essendo laureato in legge) giudicando perfettamente fantasiose le tesi del senatore.



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