Chissà perchè gli uomini politici nostrani si meravigliano che quando pensano di toccare questioni fondamentali come acqua e nucleare la gente, come prima cosa, non crede loro e pensa l'esatto opposto di quello che dicono.
Nel suo editoriale sui legittimi impedimenti in giro per il mondo, Travaglio cita casi recenti e passati che riguardano due paesi con tradizioni democratiche di lunga data: Francia e mondo anglosassone.
Della Francia si ricorda il recente caso di Strauss-Kahn, ma anche di Villepin (poi assolto) e altri, tutti conclusi, per scelta o forzatamente, con il legittimo impedimento a continuare nel loro ruolo pubblico.
Peggio mi sento (dal punto di vista dei politici) in Gran Bretagna e in America, con ampia citazione di casi inglesi, in cui politici accusati di aver usato fondi pubblici per scopi personali (si parla di cifre inferiori ai 20 mila euro) si dimettono senza scatenare putiferi o inveire contro i giudici che, anzi, li colpiscono più duramente in quanto pubblici ufficiali, in quanto con il loro comportamento rovinano la reputazione di tutta la classe politica, mentre per l'America si cita il caso Clinton, risolto per il rotto della cuffia, ma comunque sempre con il Presidente che risponde al suo giudice.
Questo lo stato delle cose. Come si fa allora, di fronte, per esempio, agli ultimi eventi riguardanti proprio il referendum (il momento massimo dell'espressione della volontà popolare, in nome della quale i politici affermano di agire) a credere all'uomo di governo? Prima il mancato accorpamento, poi la moratoria con l'intento di vanificare un referendum, poi il ricorso alla Consulta avverso la sentenza della Cassazione e, in mezzo a tutto questo, il richiamo dell'Agcom alla Rai per il suo silenzio sui referendum.
Ora, di fronte a questa serie di strategie avversative, eseguite in maniera non sempre palese, di fronte alla mancanza di chiarezza, alla richiesta di confronto, che può fare la gente, se non temere?
E poi si stupiscono?
Io mi stupisco. Mi stupisco che ancora abbiamo questa classe politica (per la verità, in molti casi, trasversale a tutti gli schieramenti) e di come ancora non ce ne siamo sbarazzati.
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