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Speriamo che la cosa più interessante di questo summit tra Monti e i leader dei tre maggiori partiti non sia la famosissima fotografia postata su Twitter da Casini.
Intanto, tra i temi affrontati (o meglio, tra quelli che si potevano affrontare) c'è il lavoro. Scrivono nel comunicato del Governo
Il Presidente ha sottolineato la necessità di una riforma ad ampio raggio dei diversi aspetti del mercato del lavoro per la credibilità dell’impegno riformatore del Governo anche a livello internazionale e soprattutto per giungere ad un aumento dell’occupazione e della crescita.
Ora, l'Europa ci chiede tante cose che se uno dovesse adeguarsi a tutte c'è il rischio che l'Italia diventi un paese serio. Nel mondo del lavoro così com'è strutturato oggi vi sono indubbiamente delle cose da modificare. Prima di tutto c'è la riduzione dell'enorme numero di tipologie contrattuali. In secondo luogo le misure generiche e specifiche per facilitare le assunzioni di donne e giovani. In terzo luogo la revisione degli ammortizzatori sociali, dei quali bisognerà capire se quanto danno (salario minimo garantito) poi non tolgono raddoppiato da un'altra parte (cancellazione della cassa integrazione straordinaria). E infine il tema del licenziamento: gli imprenditori vogliono poter licenziare in caso di problemi economici, le cosiddette ristrutturazioni, e vogliono poter licenziare anche i dipendenti fannulloni. Lamentano, evidentemente, l'impossibilità di licenziare il dipendente svogliato che però non commetta violazioni gravi. Vi è sicuramente un rischio di mobbing, cioè coercizioni e angherie sotto la minaccia del licenziamento. Per esempio, alla Ferrari, riferisce il Fatto, le lavoratrici sarebbero discriminate dal ricevere il bonus produttività in quanto soggette alla maternità. Se ci aggiungiamo una maggior facilità di licenziamento (fatto salvo, a parole, il licenziamento senza giusta causa), si capisce come la bilancia finirebbe con il pendere ancora di più dalla parte dell'imprenditore.
Poi si è parlato di giustizia. I temi importanti per il Pdl sono una nuova disciplina delle intercettazioni e una nuova responsabilità dei magistrati (quest'ultima già bocciata dal CSM, fonte La Stampa). I temi importanti per il paese invece sono una disciplina anti-corruzione (che l'Europa dovrebbe chiederci), revisione del processo del lavoro, nel senso di ridurne la durata e aumentarne l'efficacia (vedi caso dei tre operai Fiat reintegrati a Melfi che non possono tornare a lavorare, fonte Corriere). Ci aggiungerei anche la revisione del processo civile, con riduzione sensibile dei tempi di durata, probabilmente vero freno agli investimenti stranieri.
L'incontro è durato 6 ore ma il comunicato del Governo è piuttosto striminzito. O hanno perso tempo a fotografarsi oppure non vengono riferiti tutti gli argomenti discussi.
Comunque si è parlato anche di politica estera, con i casi dei marinai arrestati in India e dell'ingegnere morto in Nigeria e di un disegno di legge delega su una riforma fiscale orientata alla crescita che verrà presentato in un prossimo Consiglio dei Ministri. Infine, degli altri due temi, crescita e Rai, si è convenuto di parlarne al prossimo summit.
Per chi volesse leggersi il comunicato del governo, è qui.
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