martedì 29 giugno 2010

Razionalità e intuizione

Spesso osservo che anche un discorso ragionato può essere espresso con fervore, purchè i due momenti (fervore e estensione dello scritto) non siano sovrapposti? Si può concepire un ragionamento in stato di alterazione emotiva?
La cosa non è di semplice soluzione.
Vi è di sicuro un'interferenza tra uno stato di collera e la soluzione di un gioco logico. Ma vi è anche interferenza tra uno stato di completa assenza emotiva, come la depressione, e la volontà di risolvere un gioco logico. Qual è dunque la relazione corretta tra emozione e razionalità, tra disposizione emotiva di un individuo (il suo stato dell'umore, la sua motivazione) e capacità di ragionare?
E poi, è sempre vero che scegliere razionalmente è la scelta migliore? Abbiamo visto che non è così, qui, che le decisioni richiedono una sorta di mix dei due aspetti. Però c'è un fraintendimento: emozione e intuizione non sono la stessa cosa. Si può avere un'intuizione anche in assenza di euforia.
Per provare a fare ordine separo quindi i due aspetti: c'è l'emozione da una parte e l'assenza di emozione dall'altra. Euforia e depressione sono due termini che riassumono efficacemente i due concetti.
Poniamo che in assenza di emozione sia difficile anche aver voglia di ragionare. Il che è empiricamente vero.
Resta che aver voglia di ragionare, in qualsiasi termine cioè, sia intuitivamente che razionalmente, necessita di un qualche grado di emozione, di volontà diremo.
Ora, altra cosa empiricamente osservata è che nel pieno dell'enfasi emotiva non siamo così bravi a ragionare. Ne potrebbe conseguire che bassi livelli emotivi (ma non tanto bassi da essere depressi) sono migliori per il ragionamento. Ma, per l'intuizione? Per quel tipo di attività cognitiva così spesso utilizzato nelle nostre decisioni quotidiane, qual è il livello ottimale di emozione?
Un'idea potrebbe essere questa: in realtà l'emozione motiva all'azione e una maggior quantità di emozione sposta l'azione dal reparto verbale a quello motorio. Cioè, è come se dovessimo avviare un'utilitaria o un tir. Per il tir ci vuole una quantità di motore o di avviamento maggiore di quello necessario per l'utilitaria. Il tir, l'apparato motorio, è mastodontico e ha bisogno di strade bel definite mentre l'utilitaria può prendere anche stradine di campagna, poco battute.
Quindi, parzialissima conclusione, dalla stessa parte del livello "giusto" di emozione (nè troppo nè poco) stanno sia la razionalità che l'intuizione. Ma allora, cosa le differenzia?


7 commenti:

  1. Ciao Paopasc, vorrei parlare con te del tuo post.
    Tu postuli e definisci =
    - Fervore/euforia = alterazione emotiva
    - stato di alterazione emotiva Vs capacità di razionalizzare i problemi e creare strategie (come quelle di un gioco logico)
    - assenza emotiva (apatia) Vs volontà, e qui introduci "subdolamente" il termine Volontà, mentre prima parlavi di Soluzione.
    Ma io ti chiedo: La depressione E' assenza emotiva? O è invece assenza di volontà, una volontà cioè totalmente paralizzata dalla eccessiva emotività, come per i malati di "Risvegli"? Una staticità quindi che è un moto vorticoso e incontrollabile? Se è vero che la depressione è sofferenza, essa è un concentrato di Emotività, e non il contrario. E' il non essere più in grado di trovare strategie per risolvere i problemi (della propria vita) proprio per eccesso di emotività. Il problema è la Volontà: che cosa motiva la Volontà? Da cosa nasce la Volontà, che cos'è, insomma?

    Poi sposti il discorso sulla scelta: scelte razionali Vs scelte emotive, che già abbiamo imparato da te che sono la stessa cosa, non essendoci differenza tra il Movimento della razionalità (coscienza secondaria) e quello dell'Emotività (coscienza primaria - dai che ho confuso i tuoi termini apposta!)
    Poi sposti ancora il tiro e definisci Emozione come Euforia.
    Emozione e Intuizione SONO la stessa cosa, perchè l'emozione NON è euforia. E l'euforia è uno stato di alterazione dell'emozione parossistico, che porta alla paralisi della volontà e all'assenza di qualsiasi intuizione.
    Quindi poi contesto il seguito del tuo post (la depressone NON è assenza di emozione, così come l'euforia non è il massimo dell'emozione).

    Non è possibile sperimentare uno stato di "assenza" di emozione, ma poniamolo pure, per assurdo. In assenza di emozione non si può avere Volontà, perchè Emozione e Volontà sono sinonimi. Alla fine ci arrivi: Emozione e Volontà coincidono.
    Così come Razionalità e Intuizione: non c'è differenza.

    Ho soltanto applicato un sillogismo al tuo post, pieno di tranelli logici e linguistici, come al solito. Come al solito intrigante e molto molto intuitivo. Usi le trappole del linguaggio logico e scateni emotività, ma una cosa non esclude l'altra, siamo "sgamati" ormai, noi tuoi lettori. Tutta colpa tua, Paopasc!

    B

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  2. Ciao Carissimo Paolone,
    oggi è soprattutto la tua festa...
    Con Tutto il Cuore Sentiti Auguroni al Tuo Ricercatore Bel Cuore...

    (la razionalità è solo una distorsione in un frammento di percepita realtà, l'intuito è il vero linguaggio dell'anima)

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  3. No B, NON l'emozione è l'intuizione, ma l'intuizione è sia nell'agire motorio che in quello verbale. Quindi deve essere un sistema di scelta rapida, solo che quando si realizza perde la sua caratteristica di omnicomprensiva. Anche gli animali intuiscono bene se vuoi aggredirli o se ne hai paura e agiscono di conseguenza: l'intuizione dà l'abbrivio alla scelta, è il motorino d'avviamento del comportamento da tenere. Bisognerebbe capire su cosa si basa. Quello che penso è che si basi sulle relazioni motorie delle ricostruzioni. Come avviene con i neuroni specchio il cervello ricostruisce tutto, non solo gli atti altrui, ma anche i propri necessari a comprendere il mondo (l'ho detto uno stratilione di volte ormai...): bene, quella ricostruzione, prima che collassi in una scelta possiede molte più informazioni di qualsiasi atto o di qualsiasi parola. L'emozione la serve come un servitore fedele che frusta la cavalcatura. Ma io so che l'emozione è in grado di falsare la conoscenza delle cose, anche negli animali, perciò dico che interferisce, perchè l'emozione fa quella cosa essenziale per agire: opera una scelta, e lo fa fare alla svelta.
    Nella separazione emozione-razionalità all'interno della razionalità pongo ancora una volta l'intuizione, che forse è diversa da quella generale che abbiamo definito sopra e forse ci vorrebbe un'altra parola. é per me come una filosofia ingenua, la prima forma di trasformazione di atti motori in atti linguistici, all'alba dei tempi, quando i cavernicoli dovevano pur tradurre i loro gesti inattuabili in suoni. così definita dunque l'intuizione del linguaggio verbale trasporta le caratteristiche di quell'intuizione originaria nel mondo verbale, ma, secondo me, a volte con un doppio difetto.


    Grande Raffaele, ti ringrazio veramente per i tuoi appassionati auguri. C'è sempre da riflettere su quello che dici.

    RispondiElimina
  4. Evvai, così Paopasc, arrabbiati! Te lo ricordi Incompreso? Ma io ti capisco, chetticredi??? E' solo che se ti arrabbi e sbatti il piedone e scuoti il crapone scrivi meglio. Ecco.
    Domani ti leggo, che c'hai una vena stasera!!!!!
    Buon mercoledì, che la settimana svolta!

    B

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  5. ci potrei fare un film su Incompreso! tse!
    ah l'han già fatto? slacrimevole era slacrimevole.
    Uhm, non fa per me...meglio sbattere il crapone, si si, e anche il piedone!

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  6. Evvai, così Paopasc, arrabbiati! Te lo ricordi Incompreso? Ma io ti capisco, chetticredi??? E' solo che se ti arrabbi e sbatti il piedone e scuoti il crapone scrivi meglio. Ecco.
    Domani ti leggo, che c'hai una vena stasera!!!!!
    Buon mercoledì, che la settimana svolta!

    B

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  7. No B, NON l'emozione è l'intuizione, ma l'intuizione è sia nell'agire motorio che in quello verbale. Quindi deve essere un sistema di scelta rapida, solo che quando si realizza perde la sua caratteristica di omnicomprensiva. Anche gli animali intuiscono bene se vuoi aggredirli o se ne hai paura e agiscono di conseguenza: l'intuizione dà l'abbrivio alla scelta, è il motorino d'avviamento del comportamento da tenere. Bisognerebbe capire su cosa si basa. Quello che penso è che si basi sulle relazioni motorie delle ricostruzioni. Come avviene con i neuroni specchio il cervello ricostruisce tutto, non solo gli atti altrui, ma anche i propri necessari a comprendere il mondo (l'ho detto uno stratilione di volte ormai...): bene, quella ricostruzione, prima che collassi in una scelta possiede molte più informazioni di qualsiasi atto o di qualsiasi parola. L'emozione la serve come un servitore fedele che frusta la cavalcatura. Ma io so che l'emozione è in grado di falsare la conoscenza delle cose, anche negli animali, perciò dico che interferisce, perchè l'emozione fa quella cosa essenziale per agire: opera una scelta, e lo fa fare alla svelta.
    Nella separazione emozione-razionalità all'interno della razionalità pongo ancora una volta l'intuizione, che forse è diversa da quella generale che abbiamo definito sopra e forse ci vorrebbe un'altra parola. é per me come una filosofia ingenua, la prima forma di trasformazione di atti motori in atti linguistici, all'alba dei tempi, quando i cavernicoli dovevano pur tradurre i loro gesti inattuabili in suoni. così definita dunque l'intuizione del linguaggio verbale trasporta le caratteristiche di quell'intuizione originaria nel mondo verbale, ma, secondo me, a volte con un doppio difetto.


    Grande Raffaele, ti ringrazio veramente per i tuoi appassionati auguri. C'è sempre da riflettere su quello che dici.

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