Libia e nucleare, con l'intermezzo della manovra aggiuntiva. Ecco i temi di Ballarò di ieri.
Sgradita ai leghisti la partecipazione dell'Italia ai bombardamenti sulla Libia.
Sgradita agli italiani, almeno quelli del referendum, la manovra del governo per evitare il referendum.
Sgradita a tutti la manovra finanziaria se prevede tagli o nuove tasse.
Ma forse, una delle poche cose buone è appunto questa: dichiarare apertamente che si vogliono evitare i referendum su alcune iniziative del governo. Ma la volontà popolare dovrebbe essere sovrana, anche al di là dei governi di turno. O no?
Forse noi non sappiamo bene qual è il nostro interesse, o forse siamo influenzati dalle reazioni emotive dei fatti di Fukushima. Una cosa certa è che anche tra i cosiddetti esperti le idee in tema centrali nucleari non sono molto più chiare.
In più, sulla Libia, non vorrei che gli alleati facessero ancora una volta lo stesso errore, quello fatto in Afghanistan, in Iraq e in tanti altri paesi. Non vi è nessuna garanzia che un governo degli insorti possa essere un governo democratico anche se, rispetto a quello esistente del colonnello, è lecito e doveroso provarci. Non so però se con ogni mezzo e ad ogni costo.
C'è da dire che le rivoluzioni (democratiche e non), come la storia insegna, raramente avvengono pacificamente.
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