sabato 31 dicembre 2011

Diretta del messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Napolitano

Alle 20:30 messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Aggiornamento 1° gennaio 2012: qui testo del messaggio e video.
 Dal Corriere.


e da Repubblica.


2011: un anno in cifre (e classifiche)

E' sempre bello poter riassumere qualcosa in cifre anche se, a volte, i nudi numeri poco dicono su quello che è veramente successo. Vi propongo questa serie di cifre e classifiche sull'anno che sta per concludersi. Se è stato bello o brutto non è dato sapere. Ad ogni nuovo inizio si ripete il rito,  il nuovo anno è carico di aspettative, così come accade ad ogni giorno, un piccolo anno in miniatura: ad ogni sorgere del sole, a seconda delle circostanze, assegniamo qualche piccola speranza di cambiamento. Li elenco così, in ordine di web, ovvero in ordine sparso, come vengono, senza nessuna pretesa di esaustività. La maggior parte sono curiosità, notizie che non so se vale la pena conoscere.
  • Il comparto giochi è andato bene: 76,5 miliardi di euro spesi dagli italiani nei giochi d'azzardo, di cui 57,5 rappresentano le vincite e ritornano ai giocatori, mentre lo Stato ha guadagnato 9,3 miliardi. Il maggior incremento viene dai giochi online legali, che hanno raddoppiato le entrate: 10 miliardi di euro. Stiamo diventando un popolo di giocatori. Se i numeri non ingannano, per ogni euro che si gioca, c'è l'aspettativa di riaverne 0,75. [Fonte qui]
  • Anno nero per gli elefanti: 23 tonnellate di avorio sequestrate, il che significa che sono stati uccisi almeno 2500 elefanti. E' il numero più alto di animali uccisi dal 1989, anno in cui è stato dichiarato illegale il commercio dell'avorio. [Fonte qui]
  • Anno nero anche per la Borsa:  l'indice Ftse Mib ha perso il 25,28%. La capitalizzazione di Piazza Affari è scesa dal 27,6% del Pil del 2010 al 20,7% di quest'anno, pari a 333 miliardi di euro. Persi, in un anno, più di 115 miliardi. [Fonte qui]
  • Leggero calo degli infortuni sul lavoro: secondo la trimestrale dell'Inail il periodo gennaio-settembre 2011 fa registrare un leggero calo degli infortuni rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. -3,1% nel settore servizi, -6,7% nel settore industria e -4,9% nel settore agricoltura: -4,5% la media. [Fonte qui]
  • Beneficenza e affari: questa notizia riguarda la Germania, ma penso sia esportabile anche all'Italia. Der Spiegel intervista il giornalista Stefan Loipfinger a proposito del suo ultimo libro La mafia delle donazioni. Su 5 miliardi di euro di donazioni a vario titolo quanti ne arrivano ai veri destinatari? Non si sa: le cifre, almeno in quel paese, non si conoscono. Si sa che ci sono 556mila associazioni no profit e 17mila fondazioni. Un giro d'affari troppo grande per non essere appetibile ai malintenzionati. [Fonte qui]
  • Dittatori morti o spodestati: si comincia con il pericolo pubblico numero 1, Osama bin Laden, ucciso dagli americani, poi c'è l'uccisione di Muammar Gheddafi da parte dei ribelli, la morte del dittatore nordcoreano Kim Jong-iL, la cacciata di Mubarak e Ben Ali. Altri, resistono ancora, come il siriano Bashar al-Assad o lo yemenita Saleh. [Fonte qui]
  • Indignati di tutto il mondo: la crisi economico-finanziaria che, come al solito, si scaricherà su chi non c'entra niente, ha sollevato un'ondata di indignazione. Da Occupy Wall Street, il movimento americano diventato persona dell'anno sul Time a Movimiento 15-M degli indignatos spagnoli, l'ondata di indignazione ha attraversato il globo. [Fonte qui]
  • Aumento dei prezzi: imputabile al 2011, perchè causato da eventi avvenuti quest'anno, ma da subire nel 2012: ecco un piccolo elenco con le previsioni degli aumenti dell'anno. Il totale, preparato dall'Ansa, riporta più di 2100 euro a famiglia. Vero o falso? Ce ne accorgeremo presto. ALIMENTAZIONE === > 392 euro
    TRENI (ANCHE PENDOLARI) === > 81 euro
    TRASPORTO PUBBLICO LOCALE === > 48 euro
    SERVIZI BANCARI, MUTUI, BOLLI === > 93 euro
    CARBURANTI (COMPRESE ACCISE REGIONI) === > 192 euro   
    DERIVATI PETROLIO, DETERSIVI, PLASTICHE === > 123 euro
    ASSICURAZIONE AUTO === > 78 euro
    TARIFFE AUTOSTRADALI === > 53 euro    
    TARIFFE GAS === > 113 euro
    TARIFFE ELETTRICITA' === > 72 euro  
    TARIFFE ACQUA  === > 22 euro
    TARIFFE RIFIUTI === > 53 euro
    RISCALDAMENTO === > 195 euro 
    AUMENTO IVA (DA SETTEMBRE) === > 93 euro 
    ADDIZIONALI REGIONALI === > 90 euro
    IMU PRIMA CASA  === > 405 euro [Fonte qui]
  • I dittatori e i governi autoritari ancora in circolazione: piccolo elenco. Robert Mugabe in Zimbabwe, Omar al Bashir in Sudan, Than Shwee in Myanmar,   Ilham Aliyev in Azerbaijan,  Nursultan Nazarbaev in Kazakhstan,  Islam Karimov in Uzbekistan, Fidel Castro a Cuba, Hugo Chavez in Venezuela. [Fonte qui]
  • Dischi più venduti si tratta degli album o singoli   Adele - con 21 - 15,3 milioni di copie
    Lady Gaga - con Born this way - 5,4 milioni di copie
    Michael Bublè - con Christmas - 5,3 milioni di copie
    Bruno Mars - con Doo-Woops & Hooligans - 4 milioni di copie
    Rihanna - con Loud - 3,4 milioni di copie  [Fonte qui]
  • Il Guardian dà i numeri: il quotidiano inglese dà un po' di numeri. 48% è il tasso di disoccupazione giovanile in Spagna, il peggiore d'Europa, 52% è l'aumento di interessi sul debito che deve pagare l'Itlia, 10.125.117.000.000 (dicesi diecimilacentoventicinque miliardi e spiccioli) è il debito dell'UE, 951 le proteste di occupy in 82 paesi in un giorno d'ottobre, 7 miliardi è la popolazione mondiale alla fine del 2011 e alla fine del secolo si prevede che saremo 10 miliardi. [Fonte qui]
  • Foto dall'Africa: ad inizio anno, in Sudan si tiene il referendum che divide in due il paese, rivolta in Tunisia, l'esercito si rifiuta di reprimere le contestazioni, mercenari in Libia, Costa d'Avorio, elezioni violente, 3000 vittime, Uganda, leader dell'opposizione verniciato di rosa mentre cerca di parlare, Michelle Obama incontra Nelson Mandela. [Fonte qui]
  • Anno nero anche per i rinoceronti: 443 ne sono stati uccisi nel 2011 in Sudafrica, contro i 333 dello scorso anno.Il costo del corno di rinoceronte è salito a 65mila dollari al chilo. Fino a pochi anni fa il Sudafrica, in cui si stimano essere 20mila rinoceronti, ne perdeva circa 15 all'anno. Dal 2007 però, c'è stato un enorme aumento delle richieste da parte di Vietnam e Thailandia, che lo usano nella loro medicina tradizionale. [Fonte qui]
  • Libri più venduti nel Regno Unito: classifica Nielsen dei libri più venduti nel Regno Unito con indicate numero di copie vendute e incassi. 

  • Italiani pessimisti:   secondo un sondaggio di Demos & Pi ecco cosa pensano del 2011 gli italiani. [Fonte qui]

  • Flop televisivi: dopo la prima (di cinque) puntate viene cancellato il programma di Sgarbi Ora ci tocca anche Sgarbi; Star Academy, condotto da Francesco  Facchinetti e sostituto di XFactor; Baila di Barbara d'Urso, tra polemiche per plagio e bassi ascolti; Me lo dicono tutti, condotto da Pino Insegno, chiuso dopo tre puntate; Charlie's Angels, remake del più famoso, chiude dopo appena un mese. [Fonte qui]
  • Più seguiti su Twitter - Italia: Laura Pausini 341.118; Valentino Rossi 303.322; Radio DeeJay 254.202; Beppe grillo 252.335; Giorgio Chiellini 240.058. [Fonte qui]
  • Persone famose decedute nel 2011: Steve Jobs; Osama bin Laden; Muammar Gheddafi; Amy Winehouse; Marco Simoncelli; Elisabeth Taylor; Peter Falk; Sidney Lumet; Walter Bonatti; Socrates; e aggiungo Giorgio Bocca. [Fonte qui]
  • 10 notizie più celebri su Facebook Italia: [Fonte qui]

  • Un anno di rete: 27 milioni gli italiani che navigano in rete almeno una volta al mese; 21 milioni gli  iscritti a Facebook; 2,5 milioni gli iscritti a Twitter; 2 milioni a LinkedIn; l'86% di chi va in rete frequenta preferibilmente blog e social network. [Fonte qui]
Per ora è tutto. Ci si rivede nel 2012.





99 a 1: il 99% come simbolo di Occupy. Un'animazione

Decreto milleproroghe 2012: il testo integrale

Il 23 dicembre il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge di proroga di alcune scadenze previste dai provvedimenti legislativi. Sul sito della Presidenza del Consiglio si chiarisce che, essendo queste proroghe in numero limitato, il decreto non può definirsi tecnicamente  milleproroghe. Ecco le  principali, elencate sul sito della PdC, mentre qui c'è l'elenco completo.
- al 31 dicembre 2012 alcuni interventi in materia di ammortizzatori sociali per i lavoratori precari, gli apprendisti e i collaboratori coordinati e continuativi, nonché in materia di lavoro occasionale accessorio;
- al 31 dicembre 2012 l’esecuzione degli sfratti riguardanti particolari categorie sociali disagiate residenti nei comuni capoluoghi di provincia, nel comuni confinanti con popolazione superiore a diecimila abitanti e nei comuni ad alta tensione abitativa;
- al 30 giugno 2012 le disposizioni intese ad impedire pratiche di esercizio abusivo del servizio taxi e del servizio di noleggio con conducente;
- al 2 aprile 2012 l’entrata in operatività del sistema di controllo sulla tracciabilità dei rifiuti (SISTRI), al fine di consentire l’ottimale organizzazione da parte delle imprese interessate;
- al 31 dicembre 2012 i poteri dei Comuni della Regione Campania in materia di gestione di rifiuti;
 - al 31 dicembre 2012 l’attribuzione ai Prefetti dei poteri sostitutivi e di impulso al fine di garantire la funzionalità degli enti locali;
- al 31 dicembre 2013 la facoltà per Poste Italiane di concedere agevolazioni nelle tariffe postali per le organizzazioni senza scopo di lucro.

venerdì 30 dicembre 2011

Confrontare i paesi attraverso le forme: un'infografica interattiva

Interdipendenza di salute, impronta ecologica, equità sul lavoro, condizioni di vita, popolazione e educazione. Invece dei crudi numeri, delle algide statistiche una grafica interattiva  perchè, a volte, le immagini valgono più delle parole. Da visualizing.org.







Wall Street Journal: la Merkel chiamò Napolitano per un cambio di governo?

L'incipit dell'articolo del WSJ, che ha sollevato un bel polverone nella sonnacchiosa cronaca politica di questi giorni, assomiglia per efficacia al classico incipit della Metamorfosi di Kafka, tanto è (potenzialmente) deflagrante e semplice allo stesso tempo:
On a chilly October evening in her austere chancellery, Angela Merkel placed a confidential call to Rome to help save the euro.
In una fredda serata di ottobre, nella sua austera cancelleria, Angela Merkel chiamò in via confidenziale Roma, per cercare di salvare l'euro. 
Il problema era l'Italia, in quel momento, oltre la Grecia, ovviamente. Se non si fosse fermata l'ondata di vendite dei titoli pubblici,  l'Italia sarebbe fallita e, con lei, l'Europa.
La telefonata non fu, però, verso Palazzo Chigi ma verso il Quirinale. La preoccupazione della Merkel, in quel momento, riguardava la capacità di Berlusconi di portare l'Italia fuori della crisi. Ella apprezzava gli sforzi dell'esecutivo, ma se non fosse riuscito a far riprendere la crescita, il contagio si sarebbe allargato all'intera Europa: era necessario un cambio di governo, con qualcuno che fosse in grado di fare le riforme necessarie.

Su cosa si basa questa ricostruzione dei fatti del WSJ?
This Wall Street Journal reconstruction, based on interviews with more than two dozen policy makers, including many leading actors, as well as examinations of key documents, reveals how Germany responded to the dangers in Italy by imposing its power on a divided euro zone. 
Si basa, secondo quanto riferiscono, su interviste con più di due dozzine, quasi fossero uova, di responsabili politici, inclusi molti protagonisti, così come dall'esame di documenti chiave.
Del resto, ricordano a Repubblica,  voci di pressioni tedesche su Napolitano erano conosciute già a suo tempo
 Della chiamata era già giunta notizia, ma alcuni dettagli della telefonata sono stati rivelati solo oggi dal Wall Street Journal.
Le reazioni del PdL non si sono fatte attendere
Daniele Capezzone attacca: "C'è davvero da sperare che giungano smentite, e che tali smentite siano realmente convincenti. In caso contrario, avremo un'idea chiara sull'autonomia e sulla libertà dell'Italia, nonché sullo stato di salute della nostra democrazia e sul residuo valore della sovranità popolare"
 Sempre su Repubblica sono riportate le precisazioni del Quirinale in merito alla telefonata,

 Nella telefonata tra Merkel e Napolitano, si legge in una nota del Quirinale, non venne posta "alcuna questione di politica interna italiana, né tanto meno avanzò alcuna richiesta di cambiare il premier".


"La conversazione (niente affatto segreta) - viene sottolineato ancora dalla note - ebbe per oggetto soltanto le misure prese e da prendere per la riduzione del deficit, in difesa dell'Euro e in materia di riforme strutturali".
Questa è la nota del 20 ottobre presente sul sito del Quirinale.
Telefonata del Presidente Napolitano con il Presidente dell'Eurogruppo, Juncker e il Cancelliere tedesco, Merkel
N o t a

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha avuto oggi cordiali telefonate con il Presidente dell'Eurogruppo, Jean Claude Juncker, e con il Cancelliere della Repubblica Federale di Germania, Angela Merkel, per uno scambio di vedute sui temi oggetto del prossimo Consiglio Europeo.

 Quale che sia la verità, ci siano cioè state pressioni tedesche per un cambio di governo oppure non ci siano state, resta il fallimento di un'intera classe politica, con la massima responsabilità chiaramente per chi ha governato. E come riesca o sia riuscita l'Italia, pur con queste classi politiche qui e con l'insieme di corruzione e privilegi che la soffocano, ad essere una delle più grandi potenze economiche internazionali  resta un mistero, che però indirettamente segnala cosa potremmo fare con dei governanti all'altezza.

Elefanti che giocano a calcio in Nepal. Un video

Forse è l'unico calcio sano rimasto. Elefanti che giocano a calcio, in Nepal. Squadre composte da quattro elefanti e pallone regolamentare a norme Fifa. Il torneo ha lo scopo di incentivare il turismo nella zona, dopo la sanguinosa guerra civile terminata il 21 novembre  2006 con l'accordo di pace tra esercito e  gruppo maoista.

"Training the elephants to play soccer was not easy but they learned the basic command. They understood they need to hit the ball when I yell 'kick' at them," Basudev Mahato, an elephant mahout told the Associated Press.
"Allenare gli elefanti a giocare a calcio non è stato facile, ma hanno imparato i comandi base. Capiscono che quando grido "calcia" devono colpire il pallone. Così il mahout Basudev Mahato alla Associated Press.

Ritorna il conflitto di interessi? Il ministro Passera a Report

Alcune domande scomode di Milena Gabanelli e Giovanna Boursier al ministro Passera, e alcune risposte insoddisfacenti.


Come ministro deve controllare e decidere se finanziare quelli che fino a ieri erano suoi clienti o soci nella grande industria italiana.
 Possiede 7 milioni e mezzo di azioni di Intesa San Paolo: le venda domattina, invece di continuare a dire “Le venderò”. 
 Nella sua storia professionale c’è una liquidità consistente parcheggiata per una decina d’anni nella zona franca di Madeira.
 E su Alitalia val la pena di rinfrescare la memoria.
Insomma,una storia che di regole, trasparenza e libera concorrenza - di cui oggi il ministro si riempie ogni giorno la bocca - ne ha ben poca
L'articolo si chiude con "coraggio, ci stupisca" rivolto al ministro. Anche se l'auspicio è quello di stupirci in senso positivo non è detto che non venga interpretato in senso opposto.

Ecco alcuni dei rilievi mossi a Passera sul Corriere: una delle ipotesi sul tavolo per pagare i creditori dello Stato è quella di utilizzare le obbligazioni pubbliche. Difficile però immaginare come poi, questi creditori dello Stato, possano pagare i loro dipendenti: forse con altre obbligazioni? Perchè allora non pagare parte degli stipendi di ministri e parlamentari in titoli di Stato?
Il ministro possiede 7 milioni e mezzo di azioni di Intesa, ma la banca Intesa ha il 20% della nuova società di Montezemolo e Della Valle; possiede un 10,77% della Day Hospital International Srl e anche il 33% del Lariohotels Spa, tutte fonti di possibili conflitti d'interesse. Questo e altro al conflitto d'interessi show che sembra affliggere buona parte della nostra classe politica.
In questo momento, che i rappresentanti dell'esecutivo non hanno (apparentemente) sponsor politici oltre quelli legati alla contingenza, speriamo che la stampa tutta sia vigile e puntuale nella sua opera di controllo.
Coraggio, ci stupisca signor ministro!
Qui, per chi fosse interessato, la puntata di Report con l'inchiesta su Alitalia. Di seguito, la parte riguardante Alitalia.


Anche i piccioni sanno contare

imagecredit science
Non è nuovo Damian Scarf agli studi sull'intelligenza dei piccioni. Per esempio, in questo studio [Scarf  et al. 2010 A] dimostrava, in questi animali, una capacità di pianificazione, seppure rudimentale,  nell'eseguire un compito e in quest'altro [Scarf  et al. 2010 B]  anticipava i risultati di questo studio [Scarf  et al. 2011] , mostrando come i piccioni possono apprendere un meccanismo di posizionamento ordinale.
Il test utilizzato con i piccioni è di quelli che si usano con i primati: nell'arco di un anno ha addestrato i piccioni a riconoscere la giusta sequenza di serie di tre diversi oggetti, e ha verificato la capacità di riconoscere l'esatto ordine di sequenza,  senza farsi influenzare dalla forma e dal colore degli oggetti (ovali, rettangoli e barrette, tutti di colori diversi). Seppure avessero imparato a distinguere una sequenza ordinale sulla base di tre soli elementi (mettere nella giusta sequenza, per esempio, 1 rettangolo, 2 ovali e 3 barrette), riuscivano a mettere in sequenza  2 set composti di  più elementi, come ad esempio un set con  5 ovali e uno con 7 barrette.
Risultato sorprendente, perchè permette di ipotizzare che i piccioni siano in grado di estendere le regole apprese, come fanno i primati.

"I thought it was amazing that monkeys could do this, so we should be even more impressed that pigeons can, too!" says Elizabeth Brannon, a cognitive neuroscientist at Duke University in Durham, North Carolina, and the lead author on the original rhesus monkey study. The disparate creatures may be relying on the same neural mechanism to perform the task, she speculates. "These [new] findings suggest that, despite completely different brain organization and hundreds of millions of years of evolutionary divergence, pigeons and monkeys solve this problem in a similar way," says Brannon.[1] 
E' gia stupefacente che ci riescano le scimmie, dice Elisabeth Brannon, neuroscienziato cognitivo alla Duke University, ma che lo facciano anche i piccioni lo è ancora di più. Questi studi, continua, suggeriscono come, nonostante una diversa organizzazione cerebrale e milioni di anni di divergenza evolutiva, i piccioni e le scimmie risolvono questo problema allo stesso modo. 

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Damian Scarf, Harlene Hayne, Michael Colombo, Pigeons on Par with Primates in Numerical Competence, Science 23 December 2011: , Vol. 334 no. 6063 p. 1664   

Damian Scarf, Michael Colombo, The formation and execution of sequential plans in pigeons (Columba livia), Behavioural Processes, Volume 83, Issue 2, February 2010 (A), Pages 179-182, ISSN 0376-6357, 10.1016/j.beproc.2009.12.004
Scarf, Damian, Colombo, Michael, A positional coding mechanism in pigeons after learning multiple three-item lists, Animal Cognition,   2010-07-01 (B)  653-661 Volume: 13 Issue: 4
dx.doi.org/10.1007/s10071-010-0315-z

[1] Science: No Joke: Pigeons Ace a Simple Math Test

giovedì 29 dicembre 2011

Hans Cassonetto: il senzatetto milionario che aveva "scelto" la libertà

imagecredit altoadige.gelocal.it
Al di là del mero fatto di cronaca, la morte di un senzatetto di 66 anni nel centro di Bolzano, avvolto dalle fiamme del fuoco che aveva acceso per scaldarsi, nella fredda notte di Natale di qualche giorno fa, vi è un aspetto che lascia perplessi e stupiti: il fatto che Giovanni Valentin, conosciuto come Hans Cassonetto, aveva rinunciato alla ricca eredità della madre (riferiscono alcune fonti -qui e qui-di 250mila euro, una villa e diversi appartamenti) per rimanere libero, quasi come se la sicurezza economica e una casa costituissero un ostacolo insuperabile alla libertà.

Non è quello che abitualmente pensa la gente che, anzi, è al contrario notevolmente frustrata dalle ristrettezze economiche e non dal benessere.
E' questa relazione tra avere un domicilio fisso e i soldi per mantenerti da una parte e la mancanza di libertà dall'altra che stupisce: quasi come se sopportare fame e freddo fosse la vera e autentica libertà, quasi come se, accluso al benessere di una vita agiata, ci fosse un'enorme catena che ti impedisce di allontanarti più di un tanto e quindi di essere veramente libero.

Ma quella libertà l'ha pagata cara. Già dicono che i senzatetto vivono in media trent'anni di meno, se ci aggiungi che spessissimo sono vissuti al freddo, nello sporco e con poco cibo, il prezzo da pagare per il mancato conformismo è piuttosto alto.

Infine, molto spesso, la condizione del senzatetto non è come quella di Hans, che l'ha scelta (anche se ci sarebbe molto da dire su questo scegliere) ma è subita, per i più svariati motivi, dal rimanere senza lavoro alle disgrazie economiche. Dicevo che c'è molto da dire sul fatto di scegliere la libertà, o meglio, la presunta libertà, di una vita senza nessun legame, nessuna residenza fissa, nessun obbligo, nessuna certezza: l'emarginazione è una delle conseguenze immediate. E l'emarginazione è anche la causa. Mi chiedo se sia giusto intervenire nei confronti di questa prima emarginazione, che è interna, voluta, per scongiurare l'altra, che è esterna e subita, o se non sia più giusto lasciare che ognuno segua il proprio destino (se esiste una cosa come il proprio destino), magari cercando di renderglielo meno brutto possibile.
Propendo per la prima ipotesi, anche se è solo un'opinione.

2011: un anno di Nasa in un video

Rapporto di fine anno della Nasa: This year @Nasa. La parte del leone la fa la Stazione Spaziale Internazionale ma tantissime sono le attività di ricerca, le scoperte, le innovazioni in un anno di attività della Nasa. Forse ancora non riusciamo a comprendere pienamente quello che sta facendo l'uomo. Stanno per realizzarsi le storie raccontate nei libri di fantascienza. L'uomo può vivere nello spazio. Cosa ci riserverà il futuro? Intanto diamo un'occhiata a tutto quello che è stato già fatto: lo potete vedere qui sotto. (In inglese con sottotitoli in inglese).


Diretta della conferenza stampa di fine anno del Presidente Monti

Dal sito del Corriere diretta della conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio Mario Monti. Cliccare sullìimmagine per la diretta.



Fisica e cinema

Il tema dell'edizione natalizia del Carnevale della Fisica, visto che si tiene su un sito di Design & Massmedia, è Il cinema e la fisica. Ho pensato allora di cercare nella filmografia italiana i film espressamente dedicati alla fisica.
Ne ho trovati due, almeno tra quelli che hanno il termine fisica o fisico nel titolo. In realtà, il primo è un film-documentario mentre il secondo è un documentario vero e proprio: Ipotesi sulla scomparsa di un fisico atomico, L'Universo elegante. La fisica secondo Brian Greene.


Ipotesi sulla scomparsa di un fisico atomico

Cominciamo dal primo: si intitola Ipotesi sulla scomparsa di un fisico atomico e parla, ovviamente, di Ettore Majorana.  Il film è disponibile su Youtube sul canale di lelecincinnato89E' un film documentario del 1971 per la regia di Leandro Castellani con Orso Maria Guerrini. Una biografia del grande fisico siciliano è disponibile sul sito di Annarita RubertoEttore Majorana - Scomparsa Di Un Fisico Siciliano, opera di Mauro Antonietti. Ne riporto l'introduzione
Ettore Majorana, penultimo di cinque fratelli, nasce a Catania il 5 agosto del 1906. Suo nonno, Salvatore Majorana-Calatabiano, è stato deputato dalla nona alla tredicesima legislatura nelle file della sinistra e due volte ministro dell’Agricoltura, Industria e Commercio nel primo e terzo governo Depretis. Il padre, ultimo di cinque fratelli, si è laureato a diciannove anni in Ingegneria e quindi in Scienze fisiche e matematiche. Gli altri quattro zii di Ettore sono Giuseppe, giurista, rettore e deputato; Angelo, statista; Quirino, fisico; Dante, giurista e rettore universitario. Dunque il ragazzo proviene da una famiglia ricca di personalità distintesi nei campi più diversi, e altrettanto varrà per i suoi fratelli e la sorella.

Ettore rivela una precocissima attitudine per la matematica, svolgendo a memoria calcoli complicati fin dall’età di 5 anni. Alla sua educazione provvede, sino a circa nove anni, il padre. Successivamente, viene inviato a Roma come interno dell’istituto “Massimiliano Massimo”, retto dai gesuiti; quando la famiglia si trasferisce nel 1921 a Roma, frequenta da esterno lo stesso collegio: qui termina il ginnasio in quattro anni, e frequenta il primo e secondo liceo classico, trasferendosi poi all’istituto statale Torquato Tasso, dove nel 1923 consegue la maturità classica.
continua su Tutto-scienze.org.

 Questa è la prima delle 8 parti in cui è diviso il film.




 L'Universo elegante


E' un documentario del 2005 che parla dell'ultimo secolo di fisica, da Einstein alla Teoria delle Stringhe. E' presentato da Brian Green, titolare della cattedra di matematica e fisica alla Columbia University di New York ed è diviso in tre parti:

  • Il sogno di Einstein
  • La teoria delle stringhe
  • L'undicesima dimensione
E' disponibile su Youtube, questa è la prima parte


Qui la seconda parte e qui la terza.



mercoledì 28 dicembre 2011

Perchè la Lega punterebbe al default del debito pubblico?

imagesource noipensiamo
Ipotesi fatta dal deputato senatore PD Enrico Morando il 22 dicembre in un intervento al Senato. Riporto quanto pubblica Pietro Ichino sul suo sito, cioè il resoconto stenografico di quell'intervento. Evidenzio in grassetto i passaggi fondamentali.
MORANDO (PD). Signor Presidente, perché la Lega ha assunto verso il Governo Monti una posizione di così violento contrasto? Non tanto verso la manovra del Governo Monti, ma verso il Governo Monti in sé, come hanno dimostrato l’intervento di Calderoli di ieri mattina e la gazzarra di ieri sera.
Non convince la risposta che la Lega stessa ha fornito a questa domanda con la relazione di minoranza. In sostanza, la relazione di minoranza sostiene che la manovra di Monti è iniqua, espropriatrice verso i ceti produttivi della Padania. Non convince perché i senatori leghisti, almeno quelli che – per dirla con una battuta folgorante che ha caratterizzato Giancarlo Pajetta – non hanno il difetto – ce ne sono tanti – di credere alla propria propaganda, sanno benissimo che la situazione non sta in questi termini e, semmai, ha qualche fondamento il giudizio opposto: dei 10 miliardi di euro, tutti prelevati dai patrimoni, che la manovra dedica alla riduzione della pressione fiscale sui produttori, la gran parte si rivolgerà a sostenere impresa e posti di lavoro ovviamente là dove l’una e gli altri sono più presenti, ossia al Nord.
Non convince questa interpretazione, soprattutto perché – anche ammettendo che fosse fondato questo giudizio della Lega Nord, che ho appena dimostrato essere non fondato – alla Lega resterebbe da rispondere a una domanda, che viene prima di quella relativa all’asserita iniquità della manovra. È necessaria e urgente una manovra di questa entità e con questo carattere strutturale, oppure no? È una domanda che la Lega vuole occultare dietro alla cortina fumogena degli artigiani del Nord, rovinati – udite udite! – dalla piena deducibilità dell’odiata IRAP, pagata sul costo del lavoro, e dei commercianti del Nord, distrutti da un aumento dei loro contributi previdenziali, che finalmente potranno assicurare loro una pensione decente, così consentendo loro di smettere di ingrassare – in questo caso sì: “ingrassare” – i sistemi assicurativi privati, a cui oggi i commercianti diffusamente ricorrono, che sono assai meno generosi del sistema previdenziale pubblico.
Il fatto è che Bossi ha da gestire un vero e proprio fallimento politico. Alla guida della Nazione per più di otto anni e mezzo degli ultimi dieci, il suo partito non è riuscito né a fornire protezione ai ceti produttivi del Nord, insidiati dagli sconvolgenti flussi della globalizzazione, come si era impegnato a fare da partito‑sindacato del territorio, né a realizzare il cambiamento promesso quando, con l’alleanza con il neopopulismo proprietario di Berlusconi, aveva abbandonato l’identità secessionista, per assumere l’obiettivo democratico di una versione egoistica, di destra, della rivoluzione federalista. Dopo otto anni e mezzo di Governo, un pugno di mosche in mano.
Come capita ai leader in difficoltà di partiti a fortissima identità e attraversati – come lo è la Lega – da pulsioni antisistema, Bossi ha allora pensato che l’unica strada per evitare il collasso fosse un ritorno al passato (anche nel mio partito, recentemente, abbiamo vissuto un’esperienza di questo tipo), andando via dal Governo di Roma, per tornare alla secessione.
Ma ecco il punto, signora Presidente: come rendere realistico l’obiettivo della secessione, altrimenti poco più che folcloristico? La risposta è semplice: se ci fosse il fallimento del debito pubblico italiano, esso trascinerebbe nella rovina l’intera costruzione dell’euro. Crollata l’unità monetaria, cosa prenderebbe il suo posto? Probabilmente, dopo una vera e propria catastrofe sociale, si andrebbe ad un nuovo assetto, con l’«euro 1», nella vecchia area del marco, e «l’euro 2», nei restanti Paesi dell’attuale Unione. Da una parte una moneta forte e dall’altra una moneta o un sistema di monete – scegliete voi – deboli, protagoniste di un accelerato processo di sistematica svalutazione a fini competitivi.
È un incubo? Sì, è un incubo per tutti, compresi gli artigiani e i commercianti del Nord, che verrebbero falcidiati, sia nel reddito sia nel patrimonio. Ma proprio questo esito da incubo – questo è il punto – è la condizione per il successo della nuova‑vecchia linea politica della Lega. Se c’è il fallimento del debito pubblico, allora diventa plausibile la secessione del Nord. La parte più sviluppata del Paese, questa è la scommessa di Bossi, da vero leader politico come certamente è, non accetterà di uscire dall’Europa che conta e agirà di conseguenza. Ecco perché, in buona sostanza, questa è la riedizione di quella linea secessionista, che non a caso caratterizzò la Lega nella fase nella quale sembrava che non saremmo riusciti ad entrare nell’euro: questa è esattamente la riedizione di quella scommessa. Lega ha perso la prima scommessa: pensa di vincere la seconda.
Ecco perché la Lega si scaglia con tanta veemenza contro il Governo Monti e la sua manovra. Esso, proponendosi di scongiurare il fallimento del debito pubblico, costituisce il più grande ostacolo per la strategia secessionista della Lega: se riesce Monti fallisce la Lega, se Monti fallisce può riuscire la Lega. So che a questo modo di ragionare si può obiettare in modo radicale: non c’è un effettivo rischio di fallimento del debito pubblico, e conseguentemente il compito cui il Governo Monti deve attendere è rilevante ma non ha valore esiziale (esiziale in senso tecnico, dell’alternativa tra fallimento e successo, tra vita e morte). Di qui, nel nostro campo, le cautele e le prese di distanza: «Sì, lo appoggiamo, Monti, ma senza impegno». Quante posizioni sono così, nel Partito Democratico e nel PdL!
Capisco, ma non riesco a condividere. Il debito pubblico italiano può effettivamente fallire: può ancora fallire, malgrado la manovra. Se il livello dei tassi dovesse stabilizzarsi attorno al 7 per cento dove oggi si trova, dovremmo fare per anni un avanzo superiore al 5 per cento del prodotto del PIL non per ridurre il debito, ma semplicemente per mantenerlo là dove è. Ciò che significa l’insostenibilità del debito pubblico, quindi il fallimento del debito pubblico italiano.
E ancora: tassi d’interesse così elevati sul debito pubblico informano di sé l’intero sistema dei tassi, immediatamente, nella nostra economia: quindi, banche che non fanno credito a famiglie e imprese, e imprese e famiglie che non possono prendere a prestito per investire. Risultato: l’insostenibilità del debito pubblico via caduta in recessione o, come si dice adesso complicando inutilmente le cose, dal lato del denominatore.
Dunque, il rischio è reale ed è drammatizzato dalla possibilità che molti nei Paesi forti – guardate a quanto sta accadendo nella CDU tedesca, e alla polemica della destra della CDU tedesca contro la cancelliera Merkel – siano tentati dall’azzardo morale estremo per reagire all’azzardo morale degli italiani, come dicono loro. «Loro, gli italiani» – così ragionano – «pensano che alla fine per salvare noi stessi e l’euro li salveremo, anche se da luglio ad ottobre non hanno fatto nulla. Ma si sbagliano. Se dobbiamo far pagare ai nostri contribuenti, allora facciamoli pagare per nazionalizzare le nostre banche, e non per pagare i debiti degli italiani».
La nettezza delle alternative in campo è dunque perfettamente squadernata di fronte a noi: la Lega deve far cadere il Governo Monti perché questa è la condizione per il fallimento del debito pubblico; noi, il PD e il PdL, dobbiamo garantire il successo del Governo Monti perché vogliamo salvare l’Italia dal fallimento, realizzare le condizioni per uscire dal bipolarismo distorto che ci ha portato all’attuale collasso, aprire la stagione del bipolarismo maturo in cui le forze centrali dei due schieramenti si emancipano dal ricatto delle componenti estremiste dei rispettivi campi.
In questo senso, per il PD, altro che Governo amico! Se al successo del Governo Monti è vitalmente legato il futuro della Nazione, noi, come partito della Nazione, dobbiamo dire: questo è il nostro Governo. Cambiato il moltissimo che c’è da cambiare, il problema si pone anche al PdL. «Vogliamo recuperare il rapporto con la Lega», sostiene il PdL: obiettivo legittimo, se rivolto a una Lega sconfitta, grazie al Governo Monti, sul suo obiettivo secessionista; obiettivo incompatibile con l’interesse nazionale, se dovesse essere perseguito attraverso la sottovalutazione del carattere antisistema dell’attuale strategia leghista. (Applausi dal Gruppo PD. Congratulazioni).

Rilevo, a corollario di queste ipotesi forse un po' troppo forzate, che lo spread questa mattina è crollato al 3,2% e che i Bot vanno a ruba (da come riporta qui Repubblica): domanda doppia rispetto all'offerta. Come dicevo, le ipotesi di Morando mi sembrano un po' troppo forzate. Un fallimento del debito pubblico avrebbe conseguenze disastrose sia per i padani che per gli italiani e non so quanti sani di mente lo auspicherebbero. Forse, semplicemente, la Lega mira a recuperare quella credibilità presso la base che era sfumata durante il periodo di governo dando addosso all'esecutivo e, contrariamente a quello che hanno fatto le altre forze politiche, non si assume rischi e oneri di un appoggio al governo nell'interesse generale. Questo governo Monti, occorre aggiungere, non è arrivato per volontà di Monti, o almeno: probabilmente si è lavorato nelle retrovie perchè  avvenisse quello che è avvenuto, ma lo scopo, a quanto è dato sapere, era evitare il tracollo. Che poi le strategie di Monti siano deludenti, questo è un altro discorso.

Una campagna contro astrologia e oroscopi sui giornali e in televisione

imagecredit sciencebasedlife
Sarà anche vero che ci campano parecchie persone sugli oroscopi, sia durante l'anno che, soprattutto, a fine anno. E poi, le pratiche superstiziose, che accompagnano spesso chi crede agli oroscopi, sono diffuse anche tra insospettabili. Per cui, prima di lanciare i propri strali, uno dovrebbe riflettere e dire: d'accordo, sono tutte sciocchezze, da che mondo è mondo non ne hanno mai azzeccata una, gli oroscopi, però in questo variegato mondo delle previsioni astrologiche ci lavora un sacco di gente (e penso soprattutto alle maestranze delle tipografie dei giornali di oroscopi, più che ai singoli lettori degli astri) e fermarlo improvvisamente renderebbe disoccupate  un po' di persone.
Questo è in parte, purtroppo, vero. Non si può procedere a rimuovere questa non solo inutile ma dannosa credenza senza danneggiare qualcuno, che con quella credenza ci lavora (come detto, penso soprattutto alle maestranze, e non a chi fa gli oroscopi). Però, tra le due posizioni, ce ne può essere una intermedia. Per esempio: perchè giornali come il Corriere devono mettere in così grande evidenza gli oroscopi? Guardate un po'.


Repubblica lo mette più defilato, nella colonna di sinistra tra meteo e trova cinema, però lo mette sempre.


Ma quanta gente acquisterà o leggerà online Corriere e Repubblica per l'oroscopo? Per questo ci sono i giornali specifici (e le maestranze che ci lavorano). Queste due prestigiose testate non potrebbero, probabilmente senza averne nessun danno in termini di vendite (ma con un ritorno di immagine) smetterla di contribuire a diffondere questa credenza nell'influsso degli astri, perchè non è vero che non fa nessun danno? Infatti, induce la gente a pensare che il futuro sia già tutto scritto, che è quasi inutile darsi da fare quando un indovino può predire tutto quello che ci succederà, senza alcun intervento da parte nostra.
Ma non è così. Il futuro dell'umanità è, in buona parte, nelle sue mani e non affidato a indifferenti (alla nostra sorte) astri. La posizione dei pianeti è perfettamente ininfluente sulle caratteristiche del nascituro, sia su quelle fisiche sia, soprattutto, su quelle psichiche, che dovrebbero, queste ultime sì, influire sul suo futuro.
Una cosa però gli oroscopi ci dicono: la paura dell'ignoto è una delle paure più grandi. Per combatterla siamo disposti a credere che un qualsiasi ammasso di rocce e sassi o di ghiaccio possa influire sul nostro futuro più del consiglio comunale, del prete o del maresciallo dei carabinieri.
Anche la Rai e Mediaset dovrebbero smetterla di diffondere queste sciocchezze degli oroscopi: non credo che sarebbe necessario licenziare nessun lavoratore e contribuirebbero, in parte, insieme alle testate più importanti, all'eradicazione di questa inutile e dannosa pratica.
(Rilevo l'apparente contraddizione tra quanto dico e le adv presenti: ma sulle mie opinioni ho molto più controllo che su quelle adv, e le mie opinioni sono contro astrologia ed oroscopi, almeno finchè non saranno provate scientificamente).

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